Sesto Capitolo.

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<<Cri...come stai?>> Charlotte conosce molto bene Luca e tutto quello che abbiamo fatto insieme. E' stato il mio primo ragazzo, il mio primo bacio e la mia prima volta, ma poi la nostra storia è finita e io non l'ho presa tanto bene. Era il suo migliore amico prima che ci lasciassimo, da quel momento ci siamo ripromesse di non innamorarci più dei nostri rispettivi migliori amici.

<<Bene, almeno penso. Sono venuta qui non appena ho finito di parlare con lui. Non ci ho riflettuto molto.>> non è questa la verità, ma ora non ho voglia di rovinarmi gli unici giorni che posso stare con lei, dopo domani ritorneremo alle nostre solite vite. Perciò le dico: <<Però non ci voglio pensare neanche ora. Char siamo a Las Vegas, andiamoci a divertire!>> mi alzo di scatto dal letto per dirigermi nel suo armadio. E' mai possibile che due stanze uguali allo stesso piano abbiano degli armadi diversi, assurdo. Si è portata dietro tanti vestiti e sono tutti bellissimi, d'altronde è la figlia del Presidente della Juventus e di soldi ne ha tanti. Quando esco dalla cabina armadio sbuffa ma evita di fare storie, sarebbe tutto sforzo inutile, e mi strappa il vestito dalle mani per infilarselo. E' davvero bellissima così, questo colore le sta bene addosso.

Quando mi sveglio dal mio lungo letargo sono le sei, tra un'ora devo essere pronta per scendere a festeggiare Alexandra. Ieri sera siamo rientrate in hotel verso le tre di notte, abbiamo girato in lungo e in largo per Las Vegas e quando abbiamo incontrato James e Manuel siamo rimaste a mangiare qualcosa con loro poi siamo andati tutti in discoteca. Li conosco perché a Roma ho fatto un campo con loro e delle loro amiche. Fino a qualche tempo fa a Charlotte piaceva James, quando era su Facebook stava stalkerando il suo profilo ma da come lo guardava ieri sera ho notato che non le importa più nulla di lui. E' innamorata di Paulo seriamente. Manuel, invece, non è un bel ragazzo ma ci siamo sentiti subito dopo la mia rottura con Luca, è un po' la persona che mi ha salvata dall'irrefrenabile caduta che stavo affrontando. Mi ha fatto vedere la luce e gliene sono molto grata.

Non ho sistemato nulla in quell'armadio piccolissimo ad eccezione dell'abito per il compleanno, è color cipria e lungo. Ci sono dei piccoli brillantini sparsi per l'intero vestito, la cintura in vita è dello stesso colore e di raso, il tulle è davvero leggero e soffice al tatto. Dalla valigia prendo le scarpe, le classiche e sempre belle decolté color cipria, e anche un paio di bracciali in oro bianco per dare un tocco di classe al tutto. Non mi trucco molto, solo un po' di fondotinta e di matita per gli occhi. Non voglio strafare stasera.

Non appena sono pronta esco dalla stanza e ci trovo Charlotte che mi sta aspettando.

<<Ciao Tesoro.>> mi dice lasciandomi un bacio sulla guancia.

<<Ciao anche a te Amore.>> le rispondo copiando la sua azione, ci chiamiamo con questi nomi da sempre e molte volte è successo che ci prendessero per lesbiche.

La festa è al piano inferiore, Alexandra ha fatto sistemare la sala secondo le sue idee e ciò si capisce da come i tavoli sono stati addobbati. Tra tutti i tavoli che ci sono la mia attenzione viene rapita da uno al quale sono seduti solo ragazzi americani e anche tanto, tanto, carini.

<<Wow...>> dico guardandoli, Charlotte si gira verso di me e segue il mio sguardo, torna a guardarmi e apre la bocca.

<<Oh cazzo...>> annuisco per darle ragione, poi torniamo a cercare il nostro tavolo. Già seduti ci sono James e Manuel, non ci credo...non volevo passare anche questa sera con loro. Ma non ci posso fare nulla quindi sorrido per mostrami simpatica, spero abbiano un cervello.

<<Ciao ragazzi!>> esclamiamo in coro io e la mia migliore amica mentre ci sediamo con loro, sono capitata vicino a Manuel e lei accanto a James. Ci chiedono cosa abbiamo fatto questa mattina e Charlotte risponde entusiasta.

<<Io sono rimasta in camera fino a questo momento, quindi...>> e continua a sorridere a James. Non è che non mi piaccia la loro compagnia, è solo che non volevo restare per due serate di fila assieme al mio ex e con un suo amico e il mio peggior nemico che si aggira per la sala. Proprio in quest'ultima, ad un certo punto, le luci si abbassano e la musica si alza gradualmente, il DJ annuncia l'ingresso della festeggiata. Alexandra entra dall'arco, dove siamo passate anche noi per giungere qui, noto subito il suo orribile vestito stile principessa delle fiabe. Completamente fucsia, corpetto stracolmo di diamantini che con le luci brillano e una gonna fatta interamente di tulle, troppi strati di tulle.

<<Ho detto che sarebbe stato orribile...il vestito...>> dico fissando schifata l'abito, andiamo una cosa del genere non può essere chiamata in questo modo! <<E' anche peggio di ciò che immaginavo, Dio.>> aggiungo senza smettere di fissare lei e qualunque cosa abbia indosso. La mia amica prende a battere le mani, e io la copio anche se sono un po' scettica.

<<Grazie di cuore a chi è qui con me a festeggiarmi questa sera!>> guarda nella nostra direzione e ci sorride, forse è dedicata proprio a noi quella frase. Le sorrido di rimando e torno a sedermi accanto a Charlotte che sembra già essere stanca.

<<Come stai? Penso che tu sappia della presenza di Luca...>> dice con tono freddo, neanche a lui sta simpatico il mio ex ma a differenza mia è dal primo giorno che ci siamo incontrati che sapeva del suo tradimento nei miei confronti. Almeno è stato sincero quando me lo ha rivelato, e anche crudo perché non ha risparmiato alcun particolare. Anche quelli osceni.

<<L'ho incontrato ieri, quando siamo arrivate. Mi ha chiesto di Charlotte e altre cose. Si sbaglia se pensa che entrambe possiamo perdonarlo per ciò che ha fatto.>> gli dico mentre continuo a girare il bicchiere del vino con movimenti circolari. Lui annuisce e mi circonda le spalle con un braccio, il suo profumo non è lo stesso di quello di Gareth. Quello di Gareth è buono, sa di fragola il che è strano perché a primo impatto non sembrerebbe, ma in realtà è così e penso che si addica davvero molto alla sua persona.

<<Ha sbagliato, e dovrà capirlo se ti rivuole indietro. Penso che ti ami davvero tanto.>> scuoto la testa e cerco di non immaginare il mio futuro insieme a Luca, sarebbe troppo brutto. <<Altrimenti non starebbe venendo qui a chiederti di ballare con lui...>> nel giro di pochi secondi mi ritrovo in pista, a ballare con il ragazzo che più odio al modo un lento, appiccicati. Troppo appiccicati per i miei gusti.

<<Ti prego perdonami Cris, ho fatto una cavolata e ne sono consapevole. Ma tutto ciò mi ha fatto capire che ti amo e non voglio perderti.>> nasconde la testa nell'incavo del mio collo, non mi piace questa posizione.

<<Mettiamo le cose in chiaro. – gli prendo il capo e lo alzo costringendolo a guardarmi negli occhi. –Io non sono più innamorata di te. Amo...amo un'altra persona e non posso farne a meno, mi dispiace.>> e lo lascio lì, nel bel mezzo della pista da ballo. Torno a tavola con l'intento di parlare con la mia migliore amica, ma non la trovo così chiedo agli altri dov'è.

<<E' uscita poco fa.>> mi dice James controllando il suo telefono. Esco dalla sala nel tentativo di trovare Charlotte per parlare un po' con lei, prima di rientrare ad assistere al taglio della torta. Finalmente tra meno di un'ora tutta questa messa in scena sarà finita e potrò tornare a Madrid, occuparmi della mia nuova casa e, magari, capire ciò che il mio cuore mi dice.

Sono fuori dalla struttura, nel prato posteriore che non da sulla strada quindi c'è un silenzio profondo. E' tutto troppo bello e tranquillo, non pensavo che a Las Vegas esistessero luoghi del genere, ma adesso che l'ho trovato non me lo farò scappare. Charlotte starà sicuramente parlando a telefono con Paulo e non voglio disturbarli, si meritano un po' di pace ogni tanto. Mi siedo su una panchina e poco dopo vengo raggiunta da una figura scura, non riesco a riconoscere il suo volto ma posso giurare di aver sentito questo profumo già da qualche parte. Quando, poi, si volta nella mia direzione riconosco subito questo ragazzo.

<<Paolo? E tu che ci fai qui?>> qualcosa non torna.

Scusatemi tanto se è così corto, ma non avevo abbastanza idee su questa parte. Vi prometto che mi rifarò nel prossimo, ve lo giuro.

Ma mi raccomando, ricordatevi di commentare e votare anche questo capitolo.


Il goal della vittoria||Gareth BaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora