<<Puoi prendermi il PC? E' sulla scrivania.>> alzo lo sguardo dal mio computer, su cui sto chattando con Charlotte, e cerco il suo che è esattamente dove lui mi ha detto. Mi alzo io dal divano dato che lui, a seguito di un infortunio alla caviglia destra, non può sforzare l'articolazione, gli prendo ciò che voleva e torno indietro da lui baciandolo quando glielo poggio sulle gambe. <<Grazie Piccola.>> sorrido di rimando e mi rimetto al mio posto.
<<Di nulla. Come te la senti la gamba? Fa ancora male?>> gli domando congedando la mia amica su Facebook, lui mi risponde con una faccia dolorante e da quello capisco che il dolore che aveva ieri sera non è andato via del tutto. <<A proposito, tra poco devo uscire per andare a prendere Junior da scuola. Lo porto da zia a casa e rimaniamo a mangiare lì, ti va bene?>> glielo chiedo perché non so se ha bisogno di aiuto con Alba. La bambina è rimasta qui con lui fin da quando siamo tornati da Cardiff e ogni tanto mi chiede di restare con loro due a dormire, certe volte accetto in modo da poter passare del tempo con lei quando Gareth è troppo stanco mentre altre volte le dico che CrisJ ha bisogno di me a casa ma in realtà torno a casa mia e sto da sola. E penso. Penso a quello che mi sta succedendo, il mio fisico sta cambiando e anche il mio modo di ragionare, non sono più molto impulsiva ed ho la continua paura di farmi male con qualcosa e di far male al bambino. Stiamo cercando di organizzare una cena durante la quale parlare della situazione con le nostre famiglie.
<<Non ti preoccupare Amore, ci vediamo dopo. Ah, ricordati che domani mattina arrivano i miei con mia sorella da Cardiff. Puoi andare tu a prenderli in aeroporto?>> annuisco alla sua domanda mentre mi metto il cappotto e la sciarpa, lo saluto con un bacio sulle labbra e, dopo aver preso anche la borsa, esco di casa.
La scuola che Junior frequenta non si trova molto lontana da casa di Gareth, ed è a metà strada da casa di Cristiano, l'unica cosa che non mi piace di quella scuola è che i paparazzi sono appostati li fuori dalla mattina alla sera e bisogna stare sempre attenti con i bambini.
Lascio la macchina nel parcheggio davanti alla struttura e ci entro dentro, i due collaboratori scolastici che sono davanti all'ingresso e che, in realtà, non servono a nulla.
<<Zia!>> Junior mi corre incontro non appena mi vede, è già pronto con il giubbotto e lo zaino in spalla mentre le sue maestre lo raggiungono tutte affannate. E' veloce come al padre questo bambino. Quando la più giovane delle due mi vede comincia a farmi delle domande stupide.
<<Salve, come mai c'è lei oggi? Il papà era troppo impegnato per venire a prenderlo, non si doveva scomodare potevo portarvelo io a casa. Sarebbe stato un piacere.>> sicuramente è una di quelle ragazze che lavora qui per guadagnare dei crediti per la media scolastica. Le mostro un sorrisino, uno di quelli costretti e alleggerisco la schiena del mio nipotino.
<<Cristiano è una persona impegnata, questi giorni è venuta la madre mentre oggi ci sono io. Ah, è geloso della sua privacy, non ti avrebbe mai permesso di andare a casa sua.>> detto questo prendo la mano di Cris e lo porto fuori di qui, non prima di averle riservato un'occhiataccia. La macchina non è molto distante dall'entrata per questo ci mettiamo poco ad arrivarci e, poi, a partire per casa. Zia ci aspetta da me per passare il pranzo insieme ed anche parte del pomeriggio.
<<Zia, la maestra dice che papà è bono. Che significa?>> rido a quella domanda non distogliendo, però, gli occhi dalla strada. Dopo un po' mi riprendo e cerco le parole giuste per rispondere a questa richiesta. Ma io mi faccio un'altra domanda: come può una maestra dire ad un bambino che suo padre è bono? Boh.
<<Bono significa bello. La tua maestra dice che tuo padre è bello, ed ha ragione perché papà è un bel ragazzo.>> gli spiego brevemente. Secondo me, il significato di 'bono' va oltre questo. Bono è un ragazzo che è bello da togliere il respiro e che riesce a conquistarti con un solo sguardo, ma ance un ragazzo con cui potresti passare una serata di sesso sfrenato senza pentirtene.
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Il goal della vittoria||Gareth Bale
Fanfiction<<Gareth vieni un attimo qui.- il mio ragazzo si avvicina ancora di più a noi due e si mette ad osservare attentamente lo schermo. -Cosa vedi qui?>> gli domanda, sembra come se non ci fossi. <<Boh, nulla credo.>>il dottore...