Ogni luogo ha le sue caratteristiche e le sue funzioni. Quando le caratteristiche sfumano e si confondono spesso anche le funzioni si confondono.
Come le camere da letto arredate ad arte dentro i grandi magazzini:
Ti danno quel particolare senso di familiarità clandestina e sbagliata; un senso stravolto tra due polarità compresenti.Intorno a me un'oscurità intensa sembra estendersi all'infinito. Un vento freddo di tanto in tanto m'investe, soffiando da chissà quale direzione.
Un attimo prima di ritrovarmi in questo luogo scuro e freddo avevo udito quella melodia, poi è sceso un silenzio atroce, inaspettato. Non ero più dentro casa.
- Mettiti comoda - esclama una voce forte e distinta che sembra provenire direttamente da dentro la mia testa.
- Che cosa vuoi da me? Dove mi trovo ? Che mi succede? - sto gridando, la mia voce è incrinata e ha perso di consistenza, si è quasi sciolta nel pianto.
- Sei nel tuo sonno, - risponde cautamente la voce, senza scomporsi.
- Tutto il sonno di cui hai fatto a meno per tanti anni... Vedi non è di certo scomparso, è solo stato spostato temporaneamente. -- Che cosa scusa ? - cerco di gridare a pieni polmoni ma esce solo un filo di voce che a malapena pare un sussurro.
- è inutile che mi dilunghi oltre, capirai presto di cosa sto parlando. Per il momento sappi solo che un equilibrio è stato spezzato... Se ora ti trovi qui, è perché l'equilibrio deve essere ripristinato attraverso il tuo sonno, tutto il sonno del quale hai fatto a meno.
Calore. Una stretta calda si dipana a partire dal petto, la sento srotolarsi sotto il seno, dentro la cassa toracica. Non riesco a pronunciare neppure una parola. Percepisco il mio corpo lentamente svanire, come una scritta sul bagnasciuga, portata via dal mare.
- parlami di te - dice una voce nuova, più familiare.
Non serve che risponda alcunché:
Una serie di scene si accendono come d'incanto, risucchiandomi al loro interno.Verso le dieci di sera di solito prendo sempre una tazza di caffè. Aggiungo un cucchiaino di zucchero e giusto due gocce di latte. Mescolo scrupolosamente e poi lo mando giù in due sorsi. Non importa se scotta.
Mio marito a volte lo prende con me. Lui lo beve amaro e in genere ci aggiunge un goccio d'acqua fredda, non è il tipo da cibi e bevande molto caldi.
È un gusto particolare e unico quello del caffè alla sera. Se non ho l'occasione di berlo mi sento come se mi mancasse qualcosa di importante.
Possiede un profumo di ricordi e un sapore denso e carico come un nocciolo di un frutto maturo. Man mano che scivola dentro le pareti della gola si schiarisce e dirama in tutte le sue sfumature.
Forse anche per questo lo preferisco bollente. Credo che l'anima debba essere qualcosa di rovente e non riesco ad avvertirla se dalla tazzina non ne fuoriesce il respiro accaldato.
Tutto si riduce ad un flusso, ad una corrente ponderosa che pian piano diventa flebile fino a scomparire.
Così si comporta la memoria, così si comporta il sapore del caffè che scendendo nelle nostre viscere scompare rarefacendosi gradualmente anche dal ricordo.
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L'esercito sottile
Mystery / ThrillerLa dimensione del ricordo si mescola con quella del presente in un susseguirsi di scene al limite del reale. Un giovane di città è obbligato a partire alla volta della campagna, in una cittadina imprecisata del sud, a causa di un improvviso lutto. I...