Capitolo 9

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Levi era un po disorientato. Era da tanto che non vedeva il piano superiore. Qualche volta veniva qui per stare un po con Eren, ma adesso è come se fosse la sua casa. Solo che invece di vivere normalmente, viveva rinchiuso in una cantina buia e sporca , legato ad un palo di legno. Eren sembrava essere molto rilassato e tranquillo quando era in sua compagnia. Come se Levi fosse il suo "calmante" o supporto morale. Questa teoria non è da scartare, è da accettare visto che è palesemente chiaro.
Intanto Armin stava ascoltando e archiviando tutto quello che dicevano, in caso ci fossero stati dati importanti, mentre la squadra tentava di ideare un piano ben fatto con l'aiuto di Mikasa. Il biondo, non ricevette nessun dato importante utile per la 'missione' , nonostante i 20 minuti passati li ad ascoltare frasi sdolcinate che ripeteva Eren a Levi e di come Eren uccideva le persone, cosí decise di spegnere il congegno per poi dedicarsi al piano.

Il tempo passava ed erano già le 22:00.
Eren si stiracchiò e decise di spegnere la TV per poi alzarsi dirigendosi verso le scale. Levi era ammanettato al suo polso, cosi era costretto a seguire ogni suo movimento.
"Mi porti di nuovo in quel tugurio di cantina?"
"No, ti porto con me.. A dormire."
"Tch..non dormirò mai con un pazzo psicopatico come te."
"Haha! Guarda caso quel 'pazzo psicopatico' è il tuo ragazzo"
Ribattè il moro ridacchiando , guardando il volto pallido del corvino. Salirono le scale ed arrivarono alla sua camera da letto. Era di un blu chiaro che emanava tranquillità a chiunque entrava. C'era una grande finestra fatta di legno dipinta di un bianco puro accompagnata da delle tende bianche che davano in risalto la luce che sprigionava la luna quella notte.
Il letto era matrimoniale ed era posto al centro della stanza.
Affianco ai lati del letto c'erano dei piccoli comodini fatti dello stesso materiale delle finestre, e dello stesso colore. L'armadio era posto alla sinistra del letto. Levi guardò ogni dettaglio della stanza mentre Eren lo guardava sorridendo.
"Non sei contento che dormi con me?"
"A questo punto, preferivo tornarmene giù in cantina."
"Sei sempre il solito..tanto prima dici cosi, ma poi si sa che non è vero"
Sospirò Eren alzando le spalle.
Eren prese una chiave di ferro dalle piccole dimensioni e liberò il corvino dalle manette.
Il ragazzo non ci pensò due volte a provare di aprire la finestra ma sfortunatamente Eren aveva già pensato a tutto. E anche se avesse avuto l'idea di rompere le finestre sarebbe stato inutile: i vetri delle finestre sono di forma quadrata e abbastanza piccoli.
Levi si rassegnò e si mise dentro le coperte tremando per il freddo. Il moro entrò a sua volta e abbracciò forte Levi per riscaldarlo, sorridendo mentre dava dei piccoli baci sulla guancia del corvino fino ad arrivare alla bocca.
Il ragazzo non sembrava provare emozioni, ma solo indifferenza, come al solito dopo tutto.

Levi non aveva più vie di fuga. Sapeva benissimo che le porte di sotto erano chiuse a chiave comprese le finestre. La sua forza non era abbastanza per buttarla giù con un calcio. La porta di camera era sicuramente chiusa a chiave. Chiuse gli occhi rassegnandosi , tirandosi su le coperte fino al collo per poi addormentarsi.
Le prime luci dell'alba svegliarono Levi. Senti come vuoto dietro la sua schiena. Infatti Eren non c'era, non era li.
"Deve andare a fare joggin a quest'ora quello stupido? Sono le..5."
Disse Levi tra se e se mettendosi una mano fra i capelli. Girò la testa e trovò un post-it attaccato al comodino.
"Giorno,Levi-kun! Ti ho lasciato questo post-it per dirti che puoi tranquillamente farti una doccia. Ma attento, non provare a scappare! Pff.. Ma chi voglio prendere in giro? Tanto ho chiuso tutto, haha! La porta del bagno è vicino all'armadio. Bye~"
Accartocciò il piccolo foglio giallo e lo sbatte sul comodino. Fece un sospiro e si avviò verso il bagno. C'erano una camicia e dei pantaloni bianchi. Freschi e puliti. Si tolse i vestiti luridi e lerci e li mise in terra vicino alla doccia per poi entrare ed aprire l'acqua calda.
Dopo qualche minuto, uscí, si asciugò, e si mise i vestiti puliti. Dopo aver fatto ciò , si mise a sedere sul bordo del letto mettendo i gomiti sulle ginocchia e le mani conserte che coprivano la bocca.

Eren aveva già la divisa addosso e lo zaino sulle spalle. Notò che dentro il taschino della sua giacca, c'era qualcosa: un piccolo pezzo di metallo simile ad una specie di cassa con un piccolissima antenna. Era la ricetrasmittente di Armin.
Eren esaminò bene l'oggetto tenendolo delicatamente fra due dita. Non aveva la minima idea di cosa fosse quel piccolo pezzetto ma i dubbi erano forti e le preoccupazioni, tante. Cosi decise di spaccarla e di buttarla per terra.
"Ho un brutto presentimento.. Come se qualcuno mi avesse spiato .. Possibile?"
Per tutto il tragitto della scuola non faceva altro che pensare a cosa fosse quell'oggetto trovato nel taschino senza alcuna risposta logica. Arrivato a scuola guardò uno ad uno, come se avesse il sospetto che la spia fosse stata proprio uno di loro per scoprire che cosa diceva e magari ...per sapere di Levi.

Angolo autrice🔥
Ed eccomi di nuovo qua!
È un po corto e non aggiorno spesso ma per il valido motivo che c'è scuola e io sono molto stanca! Abituatevi a questa attesa perche succederà spesso ewe
Detto questo me ne vado!
See ya!

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