Capitolo 14

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Continuo flashback
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Andammo via dal quello strano posto, e ci  diriggemmo verso casa.
"Levi-kun,non capisco perché sei così arrabbiato.."
Lo guardai e lo misi al muro. Lui sbattè la schiena contro di esso e io  tenevo i suoi polsi, guardandolo dritto negli occhi.
"Ora tu mi devi fare capire, del perché hai fatto una cosa del genere! Forse tu non ti rendi conto delle azioni che fai,ma sono veramente problematiche,Eren! Come fai a chiedermi perché sono arrabbiato?!"
Eren mi guardò con una espressione delusa e shoccata sul viso. Una lacrima scendeva velocemente sulla guancia di Eren mentre alcuni capelli coprivano l'occhio destro.
"Tu..non puoi capire del perché faccio queste cose..Se te lo dicessi,mi prenderesti per pazzo.."
"Lo sei già! E ora spiegami perché sei cosi violento con gli altri. E non tentare di ingannarmi perché tanto lo so che fai queste cose perché centro io!"
Voltò il viso di poco e guardò da un'altra parte. Era pronto a parlare. Era pronto a dirmi del perché si comportava cosi, e quel giorno lo avrei scoperto. Proprio quella notte,io avrei ottenuto risposta a una delle mie tante domande.
"Io..lo faccio..lo faccio solo per amore.
Voglio proteggerti, voglio che tu sia solo mio. Non voglio che nessun'altro ti porti via da me. Ho sentito che quel ragazzo si sarebbe dichiarato a te, domani pomeriggio..Non mi sono trattenuto e l'ho picchiato. L'ho picchiato perché tu sei solo mio! Nessuno lo vuole capire! Ma l'ho fatto per amore! Per il nostro!"

"Per..amore? Lo hai quasi ucciso! E poi, non ho bisogno del tuo aiuto. So cavarmela. Pensi che io sono così debole? Ti sbagli."
Smisi di stringere i suoi piccoli polsi e misi le braccia incrociate. Eren non sembrava felice di questa risposta. Piano piano si avvicinò a me.
"Cosa..hai detto? Questo vuol dire che..non hai bisogno di me?"
I suoi occhi cominciarono a sfumarsi. Le sue pupille erano più piccole e inquietanti. Come quelle di un gatto alla luce del sole.
Non ero spaventato, ma un istinto dentro di me mi consigliò di indietreggiare,cosi lo feci.
"Eh,Levi-kun? È questo quello che mi vuoi far intendere? Non hai bisogno più di questo ragazzino ribelle?"
Lo guardai freddo e mi appoggiai al muro con la schiena, tenendomi con un piede per avere più stabilità.
I suoi occhi diventarono completamente oro. Quel giallo-sporco cosi sospetto ma al tempo stesso così bello e misterioso.
"Non ho detto questo,Eren. Ho detto che posso cavarmela,anche senza la violenza. Non ho mai detto che non ho bisogno di te."
Mi prese il viso,tenendomi per il mento, e me lo alzò. Si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò:
"So che dopo questo fatto,hai in mente di lasciarmi. Ma non ci riuscirai. Tu mi appartieni più di ogni altra cosa, e non ti libererai facilmente di me,Levi-kun. Sarò sempre accanto a te~
Violenza o non violenza."
Le parole di Eren mi congelarono.
In effetti, dopo questi avvenimenti, avevo davvero intenzione di lasciarlo.
Forse lo ha solo intuito,tutto qua.
Forse sono troppo sospetto nei suoi confronti.
Ma le parole che disse erano cosi precise. Quasi immaginabile.
I mesi passarono.
Sembrava tutto cosi normale.
Fino a quel giorno.
Mi sono ritrovato legato ad un pilastro,con della corda sporca.
Era tutto cosi buio e tetro e dentro quella cantina c'era uno strano odore di muffa. Era abbastanza umida.
C'era una porta davanti a me.
E quando si aprì,mi ritrovai Eren.
Ero stordito,vedevo solo Eren muovere le labbra. Non sentivo nessun rumore. Non sentivo nessuna parola. La testa mi faceva male.
Sentivo un liquido che mi scorreva nel viso. Aveva una consistenza non tanto densa. Finì sul pavimento.
Guardai in basso, e il colore di quel liquido era rosso.
Sangue.
Eren  mi aveva dato evidentemente un colpo in testa,  da farmi svenire, quando meno me lo sarei aspettato.
Da quel giorno non vidi più il mondo esterno. Le pareti di quella cantina erano come delle mura che mi circondavano.
Una gabbia. L'umiliazione di essere in trappola. Di essere legato. Di non essere libero.
Fino a quando non siete arrivati voi.

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Fine flashback.
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"Wow,amico me lo sarei immaginato diversamente,davvero."
Disse Connie,con una espressione leggermente delusa,grattandosi la nuca.
"Io non sono tuo amico."
Replicò Levi,guardandolo con la coda dell'occhio. Connie,infastidito dalla risposta,sbuffò e si girò dall'altra parte.
"La tua storia è molto bella. Eren ha trovato la persona giusta."
Parlò Armin,con un piccolo sorriso sulla faccia.
"Bhe, peccato che lui mi abbia rinchiuso dentro una lurida cantina per amore. Non è un buon motivo. "
Lo rincalzò il corvino alzandosi,facendo due passi per la palestra.
"Ragazzi,non facciamo diventare questa storia in una lite. Ricordatevi:Eren non sa che abbiamo sequestrato Levi da lui."
Si alzò Mikasa guardano i suoi compagni.
"Scusatemi? Ymir non é ancora tornata! Sono preoccupata! S-se Eren fosse tornato a casa e-e.."
La piccola ragazzina bionda,non finì la frase perché non riusciva a parlare da quanti singhiozzi di tristezza accompagnati da lacrime,emetteva.
"La situazione sta degenerando! Calmiamoci tutti!"
Replicò Armin agitando le mani.
Nel frattempo Ymir era rimasta ad assicurarsi che la casa di Eren fosse chiusa,da non lasciar sospetti.
"Tu. Che cosa ci fai qua."
Era la voce di un ragazzo.
Quella voce congelò la ragazza con le lentiggini.
Era la voce di quel piccolo pazzo yandere: Eren.
"Io..emh.."
"Perché la porta della cantina è aperta?!"
Chiese allarmato il ragazzo correndo giù dalle scale,per poi accorgersi che il suo Levi non era lì.
Ymir era sotto pressione,non sapeva cosa fare. Si trovava di fronte a un pazzo incosciente.
In quella casa non eccheggiava nessun tipo di rumore. Sembrava di stare ad un funerale.
Ma quel silenzio fu interrotto da un suono metallico che graffiava il muro.
Dal buio più fitto di quella rampa di scale, si potevano notare due piccoli occhi luccicanti che si ingrandivano ,man mano che quell'essere si avvicinava alla porta.
"Sono sicuro che non hai impegni per oggi,giusto?"
Chiese lo psicopatico,varcando la porta della cantina,tenendo in mano un cacciavite.
La ragazza era pietrificata.
Incapace di muoversi.
I suoi occhi erano collegati a quelli del ragazzo. Come una trappola, da dove sai bene, che c'è poca possibilità di sopravvivere.
"E sono più che sicuro che..centri tu nella scomparsa di Levi-kun."

Angolo Autrice 🔥
Heya kiddos!
Sono tornata,dopo tantissimo tempo.
Bhe, non avevo tempo e poi con il telefono nuovo non riuscivo ad accedere a wattpad. Tch.
Ma sono felice di essere tornata :3

[Foto omaggio]

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