Capitolo 17

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Era ora di cena, e il cibo era arrivato.
Armin diede un'ultima occhiata alla panchina dove sedeva Levi.
Fece un sorriso forzato per poi chiamarlo da lontano.
"Umh..scusa se ti disturbo ma, la cena è pronta ora. Si raffredderá se non vieni a consumarla."
Il ragazzo rimase a sedere sulla panchina per un po, a pensare. Tirando un sospiro dietro l'altro si alzò lentamente, mettendosi le mani in tasca e camminando verso di loro.
Si sedettero ed iniziarono a mangiare.
"Levi."
Il corvino guardò la ragazza dai tratti asiatici, rispondendo con un mugolio.
"Hai fatto bene la tua scelta?"
"Mikasa, forse dovresti farlo riflettere di più.."
"No Armin, li dai troppo tempo. Sono passate ore. E poi non è qui da poco, sono passati 3 giorni dalla nostra operazione. È l'ora di agire."
Rispose la ragazza, guardando il biondo con sguardo serio.
"Non discutete nell'ora di cena..si deve assaporare ogni singola cosa con calma e serenità,giusto Connie?"
Replicò Sasha guardando con occhi luccicanti,le pietanze che aveva intorno. Il cibo la invitava così tanto, che un filo di saliva scese lento giù per il mento. Connie, sospirò pulendole il mento con un fazzoletto.
"Si,scusatemi.."
Chiese Mikasa continuando a mangiare ma tenendo il suo sguardo sul corvino.
Levi rimase zitto.
Era davvero confuso,non per finta.
Forse da fuori non lo dava a vedere,ma dentro di se si era formata una tempesta. Una tempesta fra Cervello e Cuore. Fra saggezza o amore.
"Per lo più, per ora non preoccupatevi per le mie decisioni. È cosa da poco.
Preoccupate di più per la bionda qua a fianco. Lei si che a bisogno di tranquillizzarsi. Non c'era anche la sua ragazza nel gruppo? Bhe, mezzeseghe, preoccupatevi che la ragazza-lentiggine non torna da un bel po'."
Rincalzò tutti, guardando uno ad uno ogni singolo individuo di quella cena.
Tutti stettero in silenzio per il discorso del corvino, mentre un lieve "grazie" uscì dalla bocca della piccola bionda, che aveva smesso di mangiare da un bel pezzo in preda al panico e all'angoscia,mentre giocherellava con il suo anello.


Finita la cena, il gruppo si riunì per una riunione sul da farsi. Levi rimase in disparte, seduto con le gambe accavallate e braccia incrociate, su una sedia delle tribune della palestra.
"Okay, da ora in poi le cose si fanno serie. Ragazzi, cerchiamo di fare le cose il più perfetto possibile. Cercate di non fare errori, è importante. Ovviamente, non potremo stare qui tutte le volte che vogliamo. Domani rientrano tutti da scuola e noi non possiamo permetterci di stare aperti al pubblico. Idee per dove svolgere il piano?"
Chiese il biondo alla squadra.
Jean, alzò la mano.
"Potremmo andare nella zona industriale. Li ci sono tante case ed edifici abbandonati."
" La zona è un'ottima idea, Jean. Grande. Ora ci serve l'edificio."
Sasha, saltellò alzando la mano, come se si volesse far notare a tutti i costi, incessantemente.
"Oh!Oh! So io dove potremo andare! Credo ci farà comodo una cosa cosi."
Prese il cellulare e aprì la galleria.
Era una foto. Una foto che rappresentava la zona industriale dall'alto. Scattata da una cima di un albero, si può aggiungere.
"Sapete, la prof. Mi ha dato una ricerca da fare per il recupero di Geografia, e lo devo fare sulla vegetazione del nostro territorio. Ho scattato alcune foto, e mi sono ricordata che nella zona industriale c'è la vecchia stazione radio del Wall Maria. È spaziosa e ha un efficiente apparecchiatura radiofonica. Può tornarci utile."
Il biondo annuì più volte alle parole della castana. Un sorriso nacque sul volto del giovane.
"Okay, abbiamo tutto in regola credo. Ora nasce anche un altro compito da fare, cioè quello di ritrovare Ymir.
Reiner..Connie..ve la sentite di andare ad ispezionare?"
Domandò Armin rivolgendosi ai due.
Reiner guardò Connie che annuì al compagno, pronto per l'incarico.
"Heh, mi piaci già."
Affermò il ragazzo robusto dando una pacca amichevole sulla schiena dell'altro.
"Bene, domani dopo le lezioni. Non prendete impegni. Andremo subito la.Con questo per ora, è tutto."
Historia si era tranquillizzata un po.
Jean si offrì per accompagnare la ragazza a casa.
Sasha e Connie presero i propri zaini e , salutando gli altri, si avviarono verso casa facendosi i dispetti l'uno con l'altra.
Rimasero solo Levi,Armin e Mikasa.
"Levi, non per obbligarti ma, dovrai dormire a casa di Mikasa. È per questioni di sicurezza. Dopo tutto siete parenti,no? Cosa siete voi..umh..cugini?"
I due si guardarono per qualche istante e si rivolsero al biondo.
"Una sorta di cugini.."
Armin ridacchió un po per i loro sguardi "omicidi" che si scambiavano tra loro. Parlarono per un Po' fino a quando non si divisero anche loro, per andare alle loro rispettive case.
Per la strada, i due Ackerman non si rivolsero la parola, fino a quando il corvino noto la sua casa in lontananza. Ebbene si, Mikasa e Levi abitavano nello stesso quartiere.
"Hey, posso tranquillamente andarmene a casa mia non c'è bisogno che-"
"Non aggiungere altro, Levi. Tu sei sotto il mio controllo e una missione è una missione."
Lo interruppe la ragazza, senza lasciar finire il discorso al Corvino.
Levi non amava essere interrotto. Anzi, lo mandava su tutti i nervi.
"E prima ancora che tu aggiunga qualcosa.. la tua casa non è pulita. Non vorrai mica dormire in un letto lercio pieno di polvere e..Acari, vero?"
Sfidò il ragazzo guardandolo , socchiudendo i suoi occhi neri.
Ackerman non emise una parola,ma solo un flebile "tch"
L'igiene era la cosa più importante per lui. Detestava lo sporco.
Si poteva definire un maniaco seriale della pulizia.


Arrivati a casa, il giovane scrutò ogni singola mattonella di quel pavimento. Ogni quadro e ogni mobile.
Ogni singolo metro di quella stanza.
Bhe,non male. Era molto pulita.
Soprattutto il soggiorno.
"Per tua fortuna ho un secondo letto in camera mia. O senno puoi dormire in soffitta..al buio..nella polvere.."
Aggiunse, alzando leggermente la voce sulle parole "buio" e "polvere",mentre si toglieva il giacchetto,mettendolo sull'attaccapanni.
"Oy,Mikasa. Stai iniziando a farmi innervosire,tch."
Avvertì la corvina,incrociando le braccia e facendo battere il piede ripetutamente dal nervoso, per terra.
Mikasa alzò le spalle, guardandolo per poi salire le scale, incamminandosi per andare nella sua stanza.
Levi dopo un po la seguì. Entrò il camera della ragazza e trovò l'orrore.
Libri di scuola in terra, sparsi. Come se non avessero un posto dove stare.
Il letto di Mikasa era sfatto, e il cuscino era praticamente sotto il letto.
Fogli e penne erano padrone della scrivania. Probabilmente la ragazza doveva prepararsi per un esame.
Bottiglie d'acqua erano ammassate vicino all'armadio. Una vera opera d'arte, si. Senza che la ragazza fece tanto caso a cosa faceva,Levi ne approfittò per sbirciare in uno dei cassetti. Nei cassetti c'erano delle carte di merendine.
"Dha, ma non pulisce mai camera sua?" Penso fra se e se.
Sbirciò un po più affondo,dove il cassetto finiva e trovò sotto un ammasso di cuffie rotte, un accendino nero e un pacchetto di sigarette Marlboro rosse.
"Da quant'è che fumi,ragazzina"
La ragazza si girò e lo guardò mettendo le mani sui fianchi.
"Non dovresti guardare le cose altrui se non ti è dato il permesso,papino.
E comunque, è già da un po che fumo."
"Non lo avrei mai pensato da una come te."
Commentò il giovane, prendendo una sigaretta per poi odorarla. L'odore era forte, proprio come quelle che fumava lui. Da quando aveva conosciuto Eren, aveva smesso praticamente del tutto.
"E per la verità, questa stanza è un completo disastro. Anzi, oserei dire un porcile. Si, la mia diplomazia è andata a puttana. Anzi,non è mai esistita."
"Bhe, papino Ackerman, devo fare un esame importante per essere ammessa ad una delle più eccellenti università e ora non posso badare a quello che faccio. Tu sei stato per tutto il tempo in una lurida cantina. Hai smesso di venire a scuola e perciò di studiare. Non puoi capire come ci si sente stanchi a studiare giorno e notte."
Rispose con grinta la ragazza, ma con la solita espressione fredda e calma.
Levi non ci pensò due volte. Iniziò a pulire dalle carte e a rimettere apposto tutti i libri,penne e quaderni.
"Tch, io non dormirò dentro questo porcile universitario."
La ragazza con la sciarpa non diede tanto interesse a quello che diceva e faceva. Anzi, poteva benissimo approffitarne.
Rifece persino il letto della ragazza.
Mikasa si coricò a letto, e aspettò che il corvino finisse.



Finito di pulire,si mise a sedere sul bordo del letto. Il suo occhio cadde in una vecchia foto del Trio di quando erano piccoli. Prese la foto e guardo Armin,Mikasa ed Eren nella loro tenterà età. In quella foto avevano 5 anni.
Prese il cellulare e fece la foto,in modo di averla sempre con se.
Vedendo Eren così piccolo e carino fece ripensare al Kuudere dei bei momenti passati. Alle loro mani intrecciate.
Ai loro baci senza respiro.
Ai loro sguardi dolci e talvolta sensuali.
"Calma,Ackerman. Devi pensare a quello che ha fatto fino ad adesso. Libertà o Verità? Merda!"
Si mise una mano sul cuore.
Poteva sentire come pompava incessantemente a tutti quei ricordi.
Ma la mente voleva bloccare quei battiti, fino a farlo morire.
Rimise apposto la foto com'era e si coricò guardando il soffitto.

Angolo Autrice 🔥
Oddio, ma quanto tempo è passato dall'ultimo aggiornamento che ho fatto?
Comunque, Heya guys!
Cosa pensate che sceglierà il nostro Levi?🌚
La verità: che non può fare a meno di lui o..
La libertà: rinchiuso per tutti quei giorni, senza sapere ormai che cosa fosse una relazione d'amore normale.
Eheh, so che molti delle fans della Ereri sceglieranno Verità ma chissà cosa sceglierà il nostro ragazzo serio.

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