I giorni del'Incubo

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Li troveremo il prima possibile

Questo è quanto ci è stato detto dal direttore del dipartimento degli Auror, George Entwhistle, riguardo all'attacco a danno di una delle sue pattuglie:

"Abbiamo subito due gravi perdite e non ho intenzione di lasciare che esse finiscano nel dimenticatoio," risponde Entwhistle alle domande dei nostri inviati. "Erano colleghi, maghi e amici eccellenti, e noi ci impegneremo fino in fondo per trovare i colpevoli. Li troveremo il prima possibile e, fatto questo, saranno processati per omicidio e attacco a pubblici ufficiali."

Non si sa ancora con certezza chi siano gli artefici del sopracitato agguato, ma il dipartimento Auror sembra più agguerrito che mai: la notte scorsa, infatti, hanno perso la vita Amelia Bellamy e Fleamont Potter, entrambi Auror dalle indubbie capacità.

"Tuttavia non siamo stati i soli a subire importanti perdite," continua Entwhistle. "Durante la colluttazione è rimasto ferito anche un uomo non appartenente alla nostra squadra e che speriamo possa condurci dai responsabili dell'attacco."

*

Per James Potter, quella mattinata cominciò in maniera del tutto normale: non appena riuscì ad aprire gli occhi e a infilarsi gli occhiali senza perdere un occhio, vide Remus già vestito che si annodava la cravatta davanti allo specchio, mentre sentiva Peter cantare – in maniera terribile, come al solito – sotto la doccia e Sirius russare nel letto accanto al suo.

Si tirò su a sedere e lanciò il proprio cuscino dritto in faccia all'amico ancora addormentato, facendolo mugolare di fastidio.

« Sei il solito, fottuto bastardo, Prongs » biascicò Sirius, buttando il cuscino di James a terra e passandosi le mani sul viso. « Prima o poi me la paghi ».

« Me lo dici ogni mattina » sogghignò, ancora assonnato, infilandosi in bagno appena ne uscì Peter e lasciando che il suo migliore amico continuasse a mugolare qualcosa di incomprensibile contro di lui.

Quando tutti furono pronti, si avviarono verso la Sala Grande, ma vennero fermati in Sala Comune dalla McGranitt. La professoressa aveva un'aria terribilmente tesa e aveva le labbra sottili talmente strette da essere quasi invisibili. Chiese a tutti di andare a fare colazione e lasciarla sola con James, il quale, non riuscendo a capire cosa fosse successo, disse tranquillamente ai suoi amici di aspettarlo in Sala Grande.

Quando questi se ne furono andati, lui rimase solo con la McGranitt, mentre il fuoco magico scoppiettava nel caminetto.

« Cosa mi deve dire, professoressa? » le chiese dopo qualche secondo di interminabile silenzio.

« Si sieda, signor Potter » disse lei, indicandogli con la mano destra la poltrona più vicina a loro. James stava per dirle che non ce n'era bisogno, ma lei insistette: « La prego ».

Il ragazzo capì che era meglio non contraddirla, così si limitò a rimanere in silenzio e a sedersi.

La professoressa gli si mise di fronte, e nel guardarla dal basso verso l'alto a James sembrò molto più alta di quanto non fosse realmente. Di solito non lo intimoriva, in fondo sapeva di essere uno dei suoi studenti preferiti e tra i più brillanti del corso, ma in quel momento, mentre lo fissava con quell'aria tesa e ansiosa, James per la prima volta ebbe paura di cosa avrebbe potuto dirgli.

Ormai si aspettava il peggio.

« Forse non è da me che vorresti sentirlo, ma, in quanto direttrice della tua Casa, spetta a me dirlo » si prese coraggio la donna, e a James parve di vedere le sue labbra tremare appena. « Questa notte la squadra di tuo padre è stata attaccata. Fleamont non ce l'ha fatta, James, mi dispiace davvero molto ».

Sotto La Pelle [Malandrini, 1977-1978]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora