[Superfamily stucky pt. 1]
Dopo la Civil War gli eventi fra gli ormai ex Avengers si erano modificati. L'opinione pubblica era completamente all'oscuro di quello che stava realmente accadendo fra le mura del complesso dei vendicatori.
Wanda aveva ripreso la padronanza della propria stanza, e Visione per farsi perdonare per la sua scortesia durante la battaglia aveva comperato un libro di ricette sue ebay, ma in verità gli era arrivato venti giorni dopo un libro illustrato del kamasutra che il povero umanoide non comprese affatto.
Tony aveva cercato di fare la pace con tutti, e di riconquistare la loro fiducia. Aveva ridato a Sam la sua armatura e gli aveva concesso di usare a proprio piacimento la sala cinema della struttura, invitando persino Ant man, che aveva perdonato immediatamente il signor Stark.
Clint e Natasha avevano fatto la pace da bravi bambini, e sotto ordine della Vedova Nera il filantropo miliardario aveva dovuto pagare alla famiglia Barton un weekend a cinque stelle alle Hawaii.
Rhodey era migliorato molto grazie alla fisioterapia, e ormai il vecchio amico di battaglia era stato memorizzato nella rubrica come "Tony Stank".
E per ultimo, ma non meno importante, il povero Tony aveva disperatamente cercato di contattare Steve.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per farsi perdonare, persino ignorare il suo fidanzato assassino invece che ucciderlo. Alla fine, dopo migliaia e migliaia di lettere mandate all'indirizzo di T'Challa trovato in maniera inquietante, riuscì a far presentare il capitano Rogers alla sua porta.
La strategia era semplice, puntare tutto su di Bucky. Aveva difatti scritto su una delle sue numerose lettere di aver trovato una terapia riabilitativa per il soldato, capace di mettere in sesto la sua mente, e per di più avrebbe aggiustato il braccio che gli aveva rotto.
Steve accettò, facendo il suo ingresso al complesso con Pantera Nera e Bucky, scongelato per l'occasione. I patti erano stati rispetti, Barnes aveva avuto la sua cura e il suo braccio nuovo, e Tony la pacata tregua di Cap. Ma la strada da fare verso il perdono era ancora troppo lunga, soprattutto per il persistente orgoglio di entrambi, che non smuoveva per niente i loro animi, lasciandoli spesso in un silenzio imbarazzante.
C'era da dire che in quell'enorme abitacolo in cui alloggiavano già da tempo Wanda e Visione, anche Steve e Bucky trovarono una casa, soprattutto perché l'affitto dell'appartamento di Rogers era molto arretrato.
La stanza di Captain America e del Soldato D'inverno era ben ordinata e pulita, con libri e quaderni perfettamente catalogati per evitare che la memoria di James facesse cilecca e che sfogasse la sua ira contro i costosi mobili di Stark. Tutto andava abbastanza bene, finché Peter Parker non scombussolò tutto.
Il ragazzo aveva stalkerato Iron man fino allo sfinimento, pregandolo di portarlo con sè, perché sua zia era diventata apatica ed insopportabile, scusa davvero originale per non far capire che voleva a tutti i costi smettere di andare nella sua puzzolente scuola e stare al fianco dei vendicatori. Diciamo che in quel periodo tutti erano talmente tesi da usare come unica soluzione il ricatto. Se Tony non avesse permesso a Peter di unirsi a loro lui avrebbe sbandierato su Twitter cosa stava succedendo fra i vendicatori, e non per vantarsi, ma SpiderFanboy69 aveva parecchi followers.
In tempi duri Stark non poté fare a meno di contrattare a testa bassa, accettando le condizioni di Peter, che prediligeva anche un televisore in 3D nella sua nuova camera. Il ragazzo liquidò la povera zia dicendole che la borsa di studio datagli dal signor Stark comprendeva anche un'iscrizione ad un facoltoso college fuori città.
E dato che a nessuno importava del ragazzo che stava rintanato nella sua disordinata stanza, lui faceva ciò che voleva, persino girare in boxer rosa con gli unicorni stampati sopra gli era consentito. Le cose cambiarono quando i due più anziani coinquilini di casa si accorsero che l'archivio di quaderni dei ricordi di Bucky era stato barbaramente profanato, ed educare quel ragazzo da bravi genitori adesso era un loro compito.
«Peter!»
Con un panino alla mostarda fra le mani e le labbra appiccicose il ragazzo si presentò difronte la stanza della coppia, dove James lo squadrava con sguardo infuriato, mentre Steve cercava di fare lo stesso alle sue spalle con serietà.
«Cosa?» balbettò masticando il suo panino.
«Per prima cosa non si parla con la bocca piena, un po' di educazione, e poi stai a sentire cosa ha da dirti Bucky.» ammonì Steve severamente.
Peter si pulì la bocca e cercò di nascondere l'ultimo pezzo della sua merenda dietro la schiena.
«Chi ti ha dato il permesso di smistare fra i mie quaderni?» domandò Bucky con un ringhio animalesco.
«Stavo cercando un blocco degli appunti per segnare i trucchi del mio videogioco.» si giustificò lui scrollando le spalle.
«E perché hai lasciato tutto in disordine?!»
«Sta calmo, avrei rimesso apposto una volta finita la partita.»
«Invece di stare tutto il giorno davanti alla televisione dovresti iniziare a studiare.» disse Steve incrociando le braccia.
Peter sbuffò alzando gli occhi al cielo.
«Questo non è un albergo, adesso ti metti qualcosa addosso, smetti di rimpinzarti come un maiale, e rimetti in ordine il mio archivio e poi la tua camera.» Bucky alzò la voce e si fece avanti.
«Sta zitto, non sei mia madre! Tu non puoi dirmi quello che devo fare!»
«Non usare quel tono con lui!» intervenne Steve più agitato.
«Da oggi le cose cambieranno, le leggi le dettiamo noi signorino, quindi adesso chiudi una volta per tutte con la vita da barbone e ritorni sulla retta via.» il tono di Barnes era più pacato ma comunque severo.
«Non mi drogo mica! I miei amici sono dei teppisti, ed io devo sopportare le vostre urla solamente perché passo del tempo davanti alla console?!»
«Non ribattere ancora!»
«Faccio quello che voglio, sono abbastanza grande!»
«Fila subito in camera tua e non uscire finché tutto non sarà in ordine!» Rogers superò il compagno e urlò contro Peter indicando il corridoio. Il ragazzo iniziò a battere i piedi per terra con passo arrabbiato e i pugni stretti, sbattendo infine la porta della sua stanza con violenza.
Intorno ai due, Wanda, Tony, Sam, Natasha -e qualsiasi altra anima silenziosa- erano rimasti a fissare la scena in silenzio, alcuni stupiti mentre altri divertiti.
Bucky gli lanciò delle occhiatine minacciose ritornando in camera, mentre Steve arrossì imbarazzato abbassando la testa.
Adesso, quel ragazzo era sotto la custodia di due genitori severi e protettivi.
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One shots Stucky
FanfictionRaccolta di one shots Stucky di ogni genere, include anche una breve storia superfamily. 🕷️