Murder song (5 4 3 2 1)

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⬆️Consiglio l'ascolto della canzone prima della lettura⬆️

5, 4, 3, 2, 1
5, 4, 3, 2, 1

Steve è seduto scompostamente per terra, il pavimento è scuro, la luce fioca e intorno a se l'odore della polvere da sparo gli stringe la gola.
Indossa la sua divisa blu, aderente, con accenni di rosso cremisi, e una stella cucita al centro del petto.
Bucky gli sorride, dal basso verso l'alto. È tutto vestito di nero, ed il suo braccio argenteo risalta dalla manica strappata del lato sinistro.
Steve si morde il labbro ed inizia a vedere sfocato per colpa delle lacrime. Ci mette anche troppa forza a stringere quel corpo massiccio sdraiato sopra di lui.

Lui tiene la pistola puntata contro la mia testa.

Bucky allunga la mano capace di emanare ancora calore, sul dorso di quella tremolante del capitano, che impugna l'arma gelida e pesante.
Steve trema da capo a piedi, evidentemente nel panico, con il viso sbiancato per il continuo fissare gli occhi stanchi e silenziosi di Bucky, che sorride oltre quella barba incolta e ruvida che gli annerisce il volto.

Chiudo gli occhi e "bang"...

Steve inizia a piangere, quasi si soffoca. Bucky gli stringe la mano con più sicurezza, facendogli premere la canna della pistola contro la sua tempia sudata. Entrambi sanno che non si potrà tornare indietro.
Si scambiano un ultimo sguardo, come quelli che infestavano le strade di una Brooklyn dei primi anni quaranta. Sono due ragazzini che si baciano di nascosto, anche in questo momento, inevitabilmente si sorridono.
Bucky ha gli occhi chiusi, l'espressione risaltata, finalmente libero.
L'indice di Steve esita miliardi di volte prima di premere il grilletto.

Sono morto.

Tutto rimane fermo, anche se Steve sente rimbombare ancora il rumore del proiettile oltrepassare il capo di Bucky. Il sangue bollente gli imbratta i ginocchi, e soprattutto le mani, che in modo malato tremano come terremoto.

Lo so che lui sa che mi ha ucciso per pietà.

Nella bocca di Steve, deformata dalla disperazione, e umida di saliva e lacrime taglienti, si poggiano tutti questi pensieri di Bucky. Non si sono detti una parola, eppure tutti e due sapevano.
Lo hanno sempre saputo.

E con questo me ne vado.
Oh oh oh oh

È stato un omicidio, un volgare assassinio, in quella solitudine dopo la lotta, in un giorno qualunque di un dolore qualunque. Quante volte Bucky gli aveva detto che stava male?
Dapprima si era trovato in un'enorme difficoltà a potersi sfogare con Steve, con il suo unico ricordo finalmente riacquistato, ma poi un solo bacio era stato capace di tornare a restituirsi ognuno le proprie anime.
E l'anima di Bucky adesso dov'è, dato che Steve l'ha ammazzato?
Nessun farmaco o medico era stato capace di curarlo da tutti i fantasmi che gli avevano messo in testa. Nemmeno Steve.
Bucky sentiva da troppo tempo tutti quei fantasmi. Forse era lui stesso, il fantasma?

Tiene il mio corpo tra le sue braccia.
Lui non voleva farmi del male.

No, Steve non avrebbe mai voluto fargliene. Ma era proprio privarlo di quel male a far soffrire Bucky. Nella loro solitudine, in quella stanza, dopo giorni e giorni di crolli psicologici, e disperate richieste d'aiuto, Bucky gli aveva messo la sua pistola in mano, e si era sdraiato per terra.
Lo doveva ammazzare, Bucky lo aveva costretto. Però Steve non voleva fargli alcun male.

E mi tiene stretto.

Così tanto lo stritola da credere di potergli fargli ancora male, seppur morto. Il sangue continua a scendergli dalle tempie, pezzi di cranio brillano sull'oscurità del pavimento. Bucky non può vedere il quadro violento che ha impostato accanto ai loro corpi, perché è morto con gli occhi chiusi.
È come se dormisse.

Oh, lui lo ha fatto per risparmiarmi dalle terribili cose della vita che mi aspettavano.
E piange e piange.

Un pianto che lo violenta, che riempie di incresciosa disperazione il volto di Steve. Se qualcuno dovesse vederlo in questo momento, farebbe fatica a riconoscere il suo viso.
È come se dell'acido lo stesse corrodendo, è sfigurato dalle sue lacrime e dal sangue di Bucky a piccole gocce sul viso. Ce lo ha tutto addosso, eppure non può smettere di abbracciare il suo cadavere.
Bucky glielo aveva chiesto tantissime volte, perché doveva essere liberato da tutto il suo dolore.
L'unica medicina era la morte.

Lo so che lui sa che mi ha ucciso per pietà.
E con questo me ne vado.
Oh oh oh oh

Eppure la presenza di Bucky è talmente tanta da sbollentare ancora dal suo cadavere. Finisce tutta in faccia a Steve, quasi fosse del fumo.
È morto da sessantasette secondi, e già Steve non ha più essenza.
Come quando lo ha perso su quel vagone merci, come quando aveva pianto così tanto per saperlo morto. Adesso l'unica parte sana del suo cuore rimasta grazie alla speranza di riavere Bucky, con quella sua salma tra le mani si era sbriciolata.
Steve lo ha ucciso per pietà, è quello che gli aveva chiesto Bucky.
Ormai non mangiava più, ormai non dormiva, era uno scarto di ciò che anni di esperimenti avevano lasciato in un corpo apparentemente ancora giovane, ma marcio da troppo tempo.
E Steve doveva immaginarsi tutto, se lo doveva aspettare.
Era consapevole che Bucky sarebbe morto, presto, ma non grazie a lui.
Piange, piange ancora, troppo, si sente mancare il fiato, lo sterno si piega in una specie di scricchiolio interno. Tutta la gola si tappa dai singhiozzi, gli occhi ciechi dalle lacrime, e i versi muti che si riversano su quel corpo.
Steve culla Bucky come fosse un bambino. È pesante, inerme, e appiccicoso per il sangue. Poggia la fronte su quella del moro, e lascia cadere tutte le sue lacrime negli occhi chiusi di Bucky. Dolcemente gli scosta i capelli lunghi dietro l'orecchio, impregnati di sangue. Steve gli respira addosso con panico, piange ancora, e poi gli bacia la testa.
Una guancia, infine le labbra. Le labbra gelide che però ancora hanno lo stesso sapore.
E serviva proprio quel bacio tra tutto quel dolore per liberare il dolore di Bucky.

5, 4, 3, 2, 1
La pistola è sparita, e così anche io.
È così che vado.

One shots StuckyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora