I'm a ghost bitch 🕷

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[superfamily stucky p.t. 6]

Era arrivato quel periodo dell'anno in cui la gente tende per tradizione ad intagliare ortaggi arancioni e ad andare in giro con un lenzuolo bianco addosso

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Era arrivato quel periodo dell'anno in cui la gente tende per tradizione ad intagliare ortaggi arancioni e ad andare in giro con un lenzuolo bianco addosso.
Peter aveva partecipato alla tanto attesa festa di halloween organizzata dalla sua scuola; cibo spazzatura che nemmeno nella montagna zuccherata, musica a tutto volume e quattro strati di cerone bianco sul viso.
Mentre il resto degli alunni aveva optato per un travestimento alla Joker e Harley Quinn, Parker, il mezzo figlio bastardo di Barnes e Rogers -come veniva chiamato da Scott appassionato di Game of Thrones- si era infilato la sua tuta rossa da uomo ragno ed aveva sfoggiato il suo travestimento così impeccabile da ricordare l'originale...
Si era ingozzato come un caprino prima del pranzo di Pasqua, aveva ballato con movenze poco sinuose, e alla fine aveva sfilato difronte a tutti, aggiudicandosi il primo posto di "Reginetto del ballo."
Purtroppo al concorso l'unico ragazzo era lui, e la fascia della vincitrice era ormai targata sassy queen.
La sera, però, al contrario dei suoi compagni, Peter aveva deciso di restare al complesso, troppo intimidito dal tempo autunnale e dalla vita sociale per affrontare un'altra festa.
Con i calzettoni datati Natale '99, il pigiama invernale rubato dal cassetto di Bucky, ed il pc fisso sullo streaming delle serie TV, aveva dato inizio alla serata di halloween perfetta.
Però, a suo malgrado, il giovane Parker non avrebbe mai pensato che Steve e Bucky si fossero adattati così bene al nuovo secolo.
Forse, da piccolo adolescente ingenuo, non aveva mai pensato che, effettivamente, anche i suoi due nuovi mezzi genitori avevano festeggiato quella festività, andando di casa in casa a cercare caramelle.
E con un pizzico di cattiveria, Cap e Bucky avevano ideato un piano malefico, nel quale tutti gli altri coinquilini di casa Avengers erano complici.

Verso le 3.12 di notte -ora nel quale Peter si era addormentato sulla tastiera del suo portatile, scaricando pubblicità porno senza accorgersene- i passi silenziosi e leggeri dell'ex mercenario si muovevano velocemente verso la stanza del ragazzo.
Alle sue spalle c'era Steve, con il suo iPhone rosa pronto a riprendere tutta la scena.
Soffermiamoci un istante sullo smartphone color cipria di papà Rogers, intendo ad ordinare merce tecnologica su amazon, sbagliando così il colore del suo fantastico cellulare.
Il loro piano era andato a fantredici ancor prima di iniziare, quando Steve aveva selezionato il flash alla fotocamera, così da illuminare mezza crosta terrestre e provincia.
Con bisbigli poco virili e gesti mimati nella penombra, alla fine i due soldati erano riusciti a ripristinare la situazione, avviando la fase due del loro piano.

Con l'aiuto di Natasha, straordinariamente rivelatosi truccatrice ed estetista, Bucky si era trasformato in un vero e proprio protagonista dei film horror. Con il viso totalmente bianco, gli occhi neri e la colla vinilica impregnata di rosso ed attaccata alla faccia per simulare ferite aperte e puzzolenti.
Wanda gli aveva imposto di indossare un mantello nero, lungo fino alle caviglie, e a coprire il capo con il cappuccio a punta. Più che uno scherzo, sembrava quasi che Bucky stesse per eseguire un sacrificio carnale da parte di una qualche setta esoterica.

Dalla prospettiva della fotocamera, l'unica cosa che si riusciva a distinguere era il pavimento ed il respiro silenzioso dei due. Purtroppo Steve non era un fotografo, e quel maledetti aggeggi di ultima generazione gli facevano salire il porco Hydra.
Ad un certo punto, il mattoncini rosa della Apple inquadrò abbastanza egregiamente Bucky difronte la camera di Peter, intendo ad aprire lentamente la porta.
Parker dormiva come se un cocktail di narcotici per cavalli da ippodromo lo avesse stroncato, mentre come sottofondo la voce della pornostar bionda oleata di miele continuava a gemere dal computer :«Scaricami subito, a soli 29.99$»
Il russare di Peter era quasi più spaventoso del nuovo Bucky sacerdote delle tenebre, che si mise dritto ai piedi del letto, permettendo a Steve di nascondersi nella penombra in fondo alla stanza, sperando che il ragazzo non lo notasse.
Trattenne le risate, impersonò la parte del vecchio Soldato D'inverno, e poi iniziò a sussurrare parole incomprensibile con voce rauca e ferma.
Peter mugugnò nel sonno, infastidito da quel brusio, strizzando gli occhi e piegandosi su di un lato.
Quando Bucky si accorse che non sarebbe mai riuscito ad attirare la sua attenzione con formule mistiche di Atlantide, decise di allungare il braccio di carne e toccare il viso del ragazzo.
Peter si lamentò ancora, si fece aria con un braccio, e poi aprì gli occhi, pronto a sbraitare contro colui che aveva osato disturbare il suo riposo.
Quando focalizzò l'immagine dell'uomo nero dai tratti irriconoscibili, i suoi occhi si fecero enormi, così pieni di terrore che Steve dovette portare una mano alla bocca per non far sentire le sue risate.
L'urlo molto poco virile di Parker riempì la stanza, mentre gettava tutto quello che c'era sul letto per terra a suon di calci, con la voce della pornostar che continuava a ricordagli il prezzo da pagare per il suo streaming abusivo.
Più Peter si spingeva lontano, più Bucky si avvicinava a lui, lentamente, rendendo fiero qualsiasi attore horror con la sua perfetta interpretazione da satanista.
«PORCOILCAZZO CHI SEI?!»
Con la bava alla bocca e gli occhi sbarrati Peter iniziò ad urlare qualche parola comprensibile, cadendo dal letto con le gambe all'aria e alzandosi di scatto così da potersi poggiare al muro.
Bucky non parlava, si avvicinava a lui con il viso coperto dal cappuccio e le labbra umide di trucco rosso e lucido.
«MERDAMERDAMERDA NON PRENDERE LA MIA ANIMA VERGINE, NON TI SERVIREI A NULLA.»
Con una freddezza quasi dolorosa, James continuava a mantenerne un'espressione impassibile, mentre Steve, totalmente invisibile al terrorizzato figlioletto, continuava a riprendere la scena con le lacrime agli occhi.
Dalla mensola poco distante da lui, Peter afferrò il volantino della comunità cattolica che avevano distribuito a scuola, con l'immagine di Gesù in primo piano. La rivolse verso Bucky con ridicola convinzione:
«NEL NOME DI CRISTO TI ORDINO DI LASCIARE QUESTA CASA! DIMMI IL TUO NOME.»
Con la voce tramutata in un lamento inquietante, Barnes sorrise sotto la maschera, schiarendosi la voce.
«Io sono...»
Peter attese che completasse del tutto la frase, con l'immagine di Gesù ancora in mano.
«Io sono...»
Stava per crollare, Peter Parker Rogers Barnes stava per sfondare la finestra e scappare via in lacrime da sua zia.
Il demone nero a pochi centimetri distante da lui, con uno scatto improvviso si calò il cappuccio, scoprendo il suo viso e sorridendo, sbottando con voce allegra:
«Sono un fantasma stronzetto!»
Dal lato della stanza Steve si fece avanti con il cellulare ancora in mano, risuonando in una risata dolorosa.
I due cari ed amorevoli genitori avevano iniziato a ridere come se il loro intestino tenue stesse per spappolarsi, mentre Peter rimase a fissarli in silenzio, con una faccia schifata e inorridita.
«Voi?!»
Ridevano, quasi quasi anche la pornostar stava per ridere.
«VAFFANCULO VADO A DORMIRE NELLA STANZA DI VISIONE.» il ragazzo alzò le mani in maniera agitata e si diresse verso la porta.
«Stai attento amore mio, i poltergeist sono anche da lui!» Bucky si lasciò sfuggire quel commento fra il suo brusio di risate incontenibili.
Peter fece un dolce gesto con il dito medio e poi andò nella camera del buon vecchio Visione, complice anche lui di quel delitto.

Per farsi perdonare dal loro piccolo scherzetto, il giorno seguente Steve e Bucky avevano preparato al loro bambino la tornata alla zucca ricoperta di cioccolato e panna, che funzionò anche abbastanza bene per trovare asilo fra le grazie del ragazzo traumatizzato, che aggiunse al loro perdono anche la rata mensile del porno che aveva scaricato nel sonno.

One shots StuckyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora