It was a damn poltergeist! 🕷

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[Superfamily stucky pt.3]

«Oh Buck

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«Oh Buck...» con un sorriso appagato e malizioso, Steve giaceva già da alcuni minuti fra le coperte assieme a Bucky. Erano circa le 23:45, e al complesso tutti dormivano profondamente. Cap ed il Soldato D'inverno avevano iniziato a stuzzicasti già da prima di sdraiarsi a letto, adesso quasi nudi e con le mani allungate un po' ovunque. Con il nuovo braccio bionico di casa Stark, Bucky era passato dalla fase uno alla fase due, equivalente al mettere la mano robotica nelle mutandine della sporcacciona Rogers.
Fra baci pesanti, gemiti struduli, e sorrisi appagati, non fecero caso al rumore di passi che si avvicinava alla loro porta. Di colpo, Peter entrò nella stanza, nella totale oscurità, chinato in avanti come una sottospecie di animale mistico.
Steve e Bucky si irrigidirono istintivamente, mettendosi seduti e tirando le lenzuola fin sopra il collo.
«Peter! Che cosa ti prende?!» domandò Barnes cercando di sistemare con una mano i capelli scompigliati, come se quei brevi preliminari lo avessero trasformato in Anastasia di cinquanta sfumature di grigio.
«Shhh!» a bassa voce e con tono terrorizzato, il ragazzo sgattaiolò sul letto, mettendosi accovacciato sul materasso come era solito fare con la sua tuta rossa da super eroe.
«Cosa succede?!» Steve pregò qualcosa di superiore di poter ricomporre la sua mercanzia prima che Peter prendesse l'iniziativa di infilarsi sotto le coperte.
«Non avete sentito quel fottuto rumore?!» lo bisbigliò con voce rauca, imitando un urlo stridulo, con gli occhi sgarrati e le labbra tese.
«Di cosa stai parlando?!» Steve d'istinto imitò il suo tono, sporgendosi verso il ragazzo per poterlo vedere meglio al buio.
«NON OSARE ACCENDERE LA LUCE.» la mano di Peter si allungò velocemente, stringendo il polso di Bucky che si era sporto verso l'interruttore della lampada accanto al letto.
«Che cazzo è successo?!» anche Barnes fu costretto a imitare il bisbiglio forzato e fastidioso del compagno, come aveva raccomandato Peter, ancora immobile con le spalle rivolte verso la porta chiusa di soprassalto.
«C'è stato un rumore in camera mia!»
«E tu ti spaventi di un fottuto rumore quando sei un super eroe celebroleso?!» James aggrottò la fonte irritato, avvicinandosi al minore per farsi sentire meglio.
«Era un dannato poltergeist! Lo giuro!»
«Che?!» Steve alzò un sopracciglio, imitando un anziano che non riesce ad afferrare le parole della commessa della farmacia.
«Un poltergeist! Le manifestazioni di spiriti maligni! Se mi trovano mi fanno entrare nel televisore e poi mi rubano l'anima!»
«Peter non fumare.» Bucky fu serio e diretto, come se quella constatazione fosse ovvia.
«Non ho mai fatto uso di droghe in vita mia! Dovete credermi, gli spiriti sono qui!»
«Io vedo solo un lesionato di livello inversamente proporzionale alla massa che se la fa sotto per un rumore.»
«Hai per caso letto i libri di Bruce?» Steve si addolcì rivolgendosi al compagno.
«Aw si, sono molto interessanti.» le guance di Bucky presero una tonalità rossa, disgustosamente carina.
«Amore, così mi fai impazzire.»
«La volete smettere di dire cose da gay e concentrarvi sul mio problema!» Parker strinse i pugni e si inginocchiò sul materasso.
«Cosa possiamo fare noi? Un esorcismo con il crocifisso di marmo?!» James agitò le mani e riprese a bisbigliare come il ragazzo.
«Non lo so', ma io in quel portale per i demoni non ci dormo!»
Con un sospiro generale, nella totale oscurità, i due soldati, contemporaneamente, scostarono la coperta e fecero segno a Peter di accomodarsi fra loro due. Senza pensarci due volte, e senza la minima vergogna o imbarazzo, spider man scivolò fra Steve e Bucky, con un sorriso soddisfatto.
Il trio si assestò cercando di trovare una posizione abbastanza comoda, anche se il magrolino diciassettenne al centro si era impadronito del materasso matrimoniale a sette pizze e mezzo.
«Non sarà mica una stupida scusa per stare con noi come un ragazzino di quattro anni, vero?» mormorò seccato James.
«Buck, lascia stare il bambino, era solo spaventato.» ammonì Steve da brava mamma chioccia.
«Già, però puoi dire arrivederci a...»
«Stavate facendo fiki fiki?» la domanda di Peter sembró intrisa nello shock, ed improvvisamente si fece piccolo piccolo.
«Cosa?» chiese Bucky confuso, voltandosi verso di lui.
«Il 69, la galoppata, surf, zum zum, insomma...»
«Ti supplico parla come un essere umano.»
«Stavate facendo...ecco...sesso?»
Quel silenzio parve far venire la pelle d'oca perfino a Clint che dalla sua casa in campagna se la russava beatamente. Né Steve né Bucky diedero una risposta al ragazzo, facendo finta di dormire con l'imbarazzo sotto pelle.
«Non so' se faccia più paura il demone etrusco o voi due che cercare di riprodurvi.»
«Peter, da stasera niente più film horror alla TV.» gli disse Steve.
Il materasso si mosse ondeggiando ed emettendo un cigolio agitato, che scompose i due. Peter si voltò su di un fianco verso Bucky, stringendo le mani al petto.
«Era un film basato su una storia vera, e poi lo streaming era senza pubblicità pornografiche!»
«Non puoi guardare un porno come tutti i ragazzi della tua età?!» sbottò James.
«Scusa pa, giuro che non vi darò più fastidio, soprattutto a quest'ora...» dispiaciuto, Peter cercò di intenerire Bucky, che purtroppo, ci cascò come una scolaretta ingenua.
«Ti accoglieremo in qualsiasi situazine, salvo fantasmi e altre cose simili. Chiedi a Wanda, a chi vuoi, ma lasciaci in pace.» Steve sorrise e gli massaggiò la schiena, dolcemente.
«Da domani sera guarderò solamente i My little pony.» Parker chiuse gli occhi e si addormentò come se quelle entità maligne che risiedevano nella sua camera non ci fossero mai state, lasciando Steve e Bucky a bocca asciutta quella sera.

One shots StuckyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora