Sex, but protected 🕷

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[Superfamily Stucky p.t. 16]

Il nostro amico Peter l'adottato e la sua famiglia arcobaleno ci avevano lasciato ad un ambigua raccolta di fan art trovate dal giovane ragazzo girovagando sul web, nella famosa p

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Il nostro amico Peter l'adottato e la sua famiglia arcobaleno ci avevano lasciato ad un ambigua raccolta di fan art trovate dal giovane ragazzo girovagando sul web, nella famosa p.t. 15. Prima ancora, però, Steve e Bucky avevano fatto i conti con il primo tatuaggio del figlioccio, che si era presentato a casa con un ragno stilizzato sotto la pianta del piede. Poetico.
Guarite le cicatrici di quel bel disegno doloroso per i primi tre giorni (anche se Peter se ne fosse preso cura con la quotidiana applicazione di crema, quel maledetto scarabocchio gli bruciava da impazzire), Steve e Bucky si vedevano alle prese con una faccenda più grande: Wade Wilson.
La relazione tra quell'idesiderato individuo e il loro giovane ragazzino si era fatta più seria di quanto avrebbero mai pensato. Nella scuola per mutanti Peter aveva superato il suo primo anno con enorme successo, e a detta di Wanda, al corrente di ciò per le confessioni di Parker, il merito era specialmente di Wade. Come ciò fosse stato possibile, Steve e Bucky non lo scoprirono nemmeno nella prossima puntata.
Il tempo era passato velocissimamente; a casa Avengers Thor assieme allo strano fratello punk facevano sempre più spesso visita alla famiglia, Natasha, con il suo nuovo colore platinato, era la personale parrucchiera di James, e il tizio in tutina sadomaso nera parlava in maniera troppo educata a Peter.
Ah, e poi c'erano i nuovi amici mutanti del ragazzo, che organizzavano i loro sabati sera a giocare a poker assieme allo zio Tony, che metteva in palio biscotti e anelli di cipolla. In compenso il saggio Stark aveva insegnato ai giovani aitanti l'arte del gioco d'azzardo.
Ma quello che gli adolescenti preferivano di più nel lusso di quei sabati sera dal caro amico Spidey erano le maratone infinite di serie TV e film dalla rete tarocca di Tony Stark. Si, aveva più canali di quanto i guardiani con il procione parlante potessero vedere in tutta la galassia.
Per tanto, Wade poteva essere escluso da queste serate?
Peter aveva garantito al milleduecento per cento che con tutti quegli amici tra lui e Deadpool non sarebbe mai potuto succedere nulla, che poi MICA SUCCEDEVA ANCHE IN PRIVATO.
Quel discorso era davvero faticoso da affrontare.
Wade non andava bene per Peter, sotto lamentele dei due vecchi soldati; troppo grande, troppo pervertito, troppo maleducato, troppo invadente, strano, pericoloso, scansafatiche. Però dai, per non mortificare Spidey, dicevano che l'importante era ciò che provava lui e che Wade si comportasse bene.
La situazione precipitò di colpo quando Steve e Bucky si presentarono nella camera del ragazzo per fargli, mi raccomando, preparatevi: LEZIONI DI EDUCAZIONE SESSUALE.
Sarebbero serviti gli assistenti sociali al povero Peter, e tanto coraggio per affrontare quella chiacchierata.

Bucky iniziò con il porgergli un preservativo, la carta scintillante di color rosa. Peter aggrottò la fronte, sentendosi già sepolto sottoterra.
«Tu e Wade avrete già iniziato a far sesso.» Bucky fece diventare Steve tutto rosso. A spidey si abbassò la pressione.
«Cosa?! Ma che domande sono?!» sbottò il ragazzo.
«È normale alla tua età, siamo stati giovani anche noi.» Steve solo a guardarlo faceva ridere.
«Si ma non viviamo negli anni trenta, dove l'unico posto sicuro in cui farlo era uno scantinato abbandonato. Cioè, stiamo ancora insieme da poco, non abbiamo fatto nulla!» Peter gesticolò, rifiutando di prendere il preservativo in mano.
«Guardati, sei pieno di foruncoli.» il braccio di metallo del papà bionico indicò il centro del suo battesimo.
«E con ciò? Sto usando la crema idratante di zia Nat.»
«Devi smetterla di smanettarti pensando a Wade, vedi che ti si rovina la pelle? A questo punto fatevi un servizietto e basta.» disse, senza ritegno, il giovane James Barnes.
Povero Steve, che ebbe un aneurisma. E Peter, che non seppe se scoppiare a ridere o inalare del cloroformio.
«Papà...» il ragazzo si trovò senza respiro.
«Stai tranquillo che quel bastardo di sicuro si sega pensando a te. Ce l'ha la faccia da depravato! Con quella specie di cavallo di peluche, potrebbe passarti la super gonorrea!» continuò Bucky.
«Ma cosa dici, ti prego! E poi come fai a vederlo in faccia se la maggior parte delle volte che è qui porta la maschera.» Peter gesticolò come una diva in preda al suo periodo rosso.
«Lo so e basta.» Il soldato d'inverno fece spavento.
«Il punto è che quando e se ti concederai al tuo ragazzo dovete sempre prendere precauzioni.» Steve ristabilì la calma, come quando si era vestito da Captain America e aveva girato un video educativo per le scuole.
«Ma non sono tenuto a dirlo a voi! E poi, grazie per l'interesse, ma Wade è maturo, e sappiamo entrambi come comportarci.»
«Questo lo dici perché non avete ancora iniziato nulla.»
«Bucky ti prego.» Steve prese la mano al suo compagno.
«Dobbiamo istruire il nostro ragazzo, così che non arrivi impreparato!» James indicò Peter guardando Steve. Peter si sentì svuotato di ogni piccolo frammento di dignità rimasta.
«Thor salvami da questa mattanza, e perdonali perché non sanno ciò che fanno.» Parker alzò le mani al cielo e guardò il soffitto, innalzando una preghiera al dio biondo platinato che conosceva.
«Peter, tra noi maschi la questione sesso è un po' più complicata.» Bucky si sporse su di lui.
«So' dove va messo il cosiddetto.»
«È già un inizio!» esultò Steve.
«Ma non pensare che sia così facile come si vede nei porno.»
«Guardi i porno?» gli domandò Peter sotto shock.
«Tutti guardano i porno, ma non è questo il punto.» Bucky passò la parola a Steve; «È molto complicato trovare una posizione comoda.»
«Vorrei proprio sapere perché questo vostro interesse nei miei confronti a parlarmi di sesso.» Peter non poté fare a meno di immaginare loro, Steve e Bucky che cercavano un modo più disarmante per fare quello che dovevano fare. Peter aveva bisogno di uno psicologo.
«Sei abbastanza grande, ci sono genitori che non hanno alcun dialogo con i figli. Sai che brutto trovarsi nelle situazioni senza sapere da dove cominciare?» Bucky si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Arrivate al dunque così la finiamo con questa tortura psicologica, o ne avete ancora per molto?» l'adolescente si mise a braccia conserte, impuntandosi di star zitto e ascoltare ciò che avevano da dire quei due.
«Buck, ti ricordi quando usavamo l'olio per profumare il corpo?» Steve escluse a prescindere qualsiasi cosa per parlare con Bucky, che scoppiò a ridere.
«Santo Dio, come potrei mai dimenticarlo?! Quello di tua madre, faceva slittare a meraviglia tutto.»
«Wanda!!» Peter urlò il nome della ragazza, chiamando aiuto.
Poco dopo Wanda li raggiunse, legandosi i capelli in una coda alta.
«Le loro lezioni di educazione sessuale?» chiese a Peter. Lui annuì con timore. «Ci sono passata anch'io.»
Wanda si sedette vicino al più piccolo, dandogli una pacca amorevole sulla spalla.
«Anche se sono imbarazzanti i loro consigli ti saranno davvero utili in futuro.» lei era sempre così dolce, non come quei pazzi omosessuali.
«Non ti stiamo proibendo di far sesso. Fallo, ma protetto.» Bucky tentò di passargli nuovamente il profilattico, che con soddisfazione venne preso da Wanda.
«Mi hanno parlato di olio per il corpo come lubrificante!» Peter si lamentò sconcertato.
«Oh, ma funziona alla grande! Poi Visione compra sempre quello alle mandorle.» tutti rimasero in silenzio, del quale Wanda trovò soddisfazione. Girò i tacchi e andò via, lanciando il preservativo in testa a Peter.
«Vai e divertiti giovane ragazzo ragno!»

Non molto poi tardi, quello stesso pomeriggio...
«Ah, Wade aspetta! Non lì!» Peter gemette per il dolore, aggrottando la fronte. Disteso sulla schiena in quella posizione si trovò insofferente.
«Sta fermo baby, se ti agiti peggiori le cose.» quel bel fusto butterato di Wade era già in mutande.
«Io ci provo, ma fa male!» Peter gli afferrò i polsi, adesso tra le sue gambe; «Fermo, un momento, Wade!» si morse il labbro, il volto rosso dallo sforzo. Sudò freddo, i palmi delle mani scivolosi.
«Peter, così la metto nella direzione sbagliata!»
«Ah, ah! Ti prego, ti prego!» Peter strillò forte, il cuore gli batté a mille nel petto.
«Allarga di più le gambe, così non riesco.» Wade gli prese una coscia e la divaricò di più.
«Cazzo, Wade!» un urlo precedette quelle ultime parole, quando la cera calda venne spalata sul bordo dell'intimo del ragazzo, e la striscia depilatoria venne strappata via con uno scatto veloce. Quel rumore avrebbe per sempre traumatizzato Peter.
«Non puoi andare in giro con la cica tutta disordinata! Ringrazia che non ti porto dall'estetista, sarebbe molto più imbarazzante.» gli disse Wade.
«Tu sei imbarazzante, Wade Wilson.» Peter si sporse in avanti reggendosi sui gomiti. Wade gli si avvicinò al viso lasciandogli un piccolo bacio sulle labbra.
«Sono il tuo imbarazzante.»
«Ma cosa significa?» gli domandò il minore, confuso.
«Niente, ma non sapevo cosa rispondere.»

Quando Peter ritornò a casa, il suo passo lievemente zoppicante non passò inosservato si suoi genitori adottivi arcobaleno. Steve e Bucky lo fissarono con sguardo malizioso, aspettando che dicesse qualcosa.
«Che c'è?» domandò Peter infastidito, le gambe tenute aperte in una posizione in piedi più che irritante.
«Cosa avete fatto tu e Wade?» gli chiese Steve, alzando un sopracciglio.
«Abbiamo mangiato tacos, perché?»
«Era buono il suo, di taco?» James sorrise con malizia.
«Ma che avete voi due oggi?!» Peter alzò la voce, già abbastanza innervosito dallo sfogo all'inguine per lo strappo troppo violento di Wade il depilatore.
«Non riesci ancora a camminare.» Steve ebbe l'ultima parola, facendo ridere anche James.
«Sono stato la cavia del suo corso depilatorio, e mi ha scorticato fino alle anche. Siete contenti adesso?»

Il bullismo per Peter, in quella grande casa molto abitata, si prolungò per giorni interi. Tutti quanti risero per la ceretta brasiliana ai danni di Peter Parker.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 22, 2017 ⏰

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