Uno sparo sordo nel bel mezzo del gelo.
Un'ombra rossa si formò sotto il corpo inerme della donna accasciata in terra.
Aveva smesso di nevicare da un po', faceva freddo, ed un sottile strato bianco di fiocchi di neve creava un tappeto di cristalli gelati. I capelli biondi di Sharon Carter erano immersi nel sangue, ed alcuni grumi di carne ed ossa contornavano la ferita umida. Un proiettile le aveva trapassato il cranio con la massima precisione, senza darle il tempo di metabolizzare la cosa, forse un bene per la povera vittima.
Dalla canna della pistola scura usciva un flebile vapore che si dissolse nell'aria fredda, che rendeva altrettanto congelato il braccio metallico che impugnava l'arma.
Bucky Barnes aveva sparato a Sharon.
Il Soldato D'inverno aveva aggiunto una nuova vittima alla sua lista di omicidi, ma quella particolare uccisione non era stata incaricata da nessuno.
Era semplicemente geloso.
Adesso, se la sua mente non fosse stata corrosa per anni da esperimenti e torture, la sua parte razionale non gli avrebbe mai permesso di uccidere un essere umano per una motivazione simile, non gli avrebbe permesso di non uccidere mai nessuno. Ma la voce del mercenario nella sua testa si era ormai fatta insostenibile.
La sentiva sempre, quando dormiva e quando era sveglio, quella voce di un fantasma che si era impadronito della sua volontà, la stessa che aveva cancellato James Barnes.
Era semplicemente geloso, un'emozione normale per qualsiasi persona, ma non per la voce nella sua testa. Glielo urlava continuamente, gli faceva male tutto, ogni area del cervello, ogni millimetro del suo cranio, erano incessantemente torturati da quella voce.Uccidila.
Non avrà mai lui.
Chi è lui?
Lo conosci.
Tu lo ami, non puoi lasciare che lei lo prenda.
Qual'è il suo nome?
«Cos'hai fatto?!» l'urlo di Steve era inumano, cosparso di terrore e shock, inorridito dalla scena a cui aveva assistito senza poter fare nulla, tutto si era svolto in una frazione di secondo.
La missione, la posizione di Bucky rintracciata, Sharon che si era offerta di accompagnarlo nella sua spedizione. Poi c'erano state delle parole prive di senso da parte di Bucky, urlate fra le lacrime non appena aveva avuto sotto gli occhi Steve.
La pistola era scivolata velocemente sulla sua mano di metallo, e poi aveva premuto il grilletto, mirando perfettamente al punto da lui stabilito.-Come puoi farmi questo?!-
Erano state le urla animalesche di Bucky, che faticava persino a respirare.
-Dopo tutto quello che c'è stato tra di noi!-
Steve sapeva a cosa si riferisse Bucky, ed era anche consapevole del fatto che quel periodo di transizione dall'Hydra aveva offuscato la sua memoria.
-Avevamo fatto una promessa, prima di andare via!-
Il proiettile sparato a mezz'aria, e Sharon era morta.
Gli occhi di Barnes non erano più coperti dal comando imposto dal Soldato D'inverno, adesso quello che vedeva era chiaramente distinguibile da Bucky.
Vide Steve disperato, in piedi, poco distante da lui. Vide il corpo di quella ragazza in una pozza di sangue. Ed infine vide l'arma fra le sue mani.
Era stanco di uccidere, era stanco di generare dolore, e di sopportarlo.
Era stanco di quella vita, di quell'esistenza che nemmeno Steve avrebbe potuto migliorare.
La voce nella sua testa riprese a scavargli i pensieri.Adesso è tuo.
«No!» urlò comprimendosi le tempie con i palmi delle mani.
Lei è morta.
«Esci dalla mia testa!» provava dolore, piangeva e si contorceva.
Non puoi sbarazzarti di me.
Quella frase lo fece impallidire, e un'idea gli sfrecciò in mente.
Portò la pistola alla testa, poggiando la cannula sulla tempia, con un sorriso stanco ed il viso pallido e sudato.«Si, si che posso sbarazzarmi di te.»
Steve era bello, come lo ricordava lui, anche se quella situazione aveva deturpato il colore chiaro dei suoi lineamenti perfetti, Bucky lo trovava dannatamente perfetto. Non chiuse gli occhi, non ci riuscì, voleva vedere Steve, ancora e ancora, per averlo intriso sotto le palpebre per tutta l'eternità, per averlo nella sua memoria, come l'ultima cosa che vedeva. Come l'unica cosa bella della sua vita.
Il suo indice si mosse sul grilletto.
Steve si avvicinò a lui bruscamente, urlando.«Bucky no!»
Il vuoto lo persuase in ogni sua cellula. Ma stavolta la voce che risuonava nella sua testa non era quella del Soldato D'inverno, era quella dolce e timida di Steve, straziata dalle lacrime.
Bucky non riusciva a vederlo, ma sapeva di essere stretto fra le sue braccia, sentiva il suo calore addosso.«Non posso perderti, non un'altra volta.»
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One shots Stucky
FanfictionRaccolta di one shots Stucky di ogni genere, include anche una breve storia superfamily. 🕷️