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아홉

Ed ora, il momento che tutti stavate aspettando, l'estrazione della prima prova! —

Prolungati applausi e fischi di eccitazione seguirono le parole di un trepidante Jimin, accompagnando la camminata incerta di Euna lungo il perimetro del salone. Si distrasse solo per un momento, esaminando con attenzione quasi certosina le pareti e gli interni della stanza, tentando inutilmente di riconoscere un qualche particolare che le ricordasse la stessa sala che, poche notti prima, l'aveva accolta ed eletta a giudice ufficiale del torneo.

— La stanza delle Necessità cambia il suo aspetto in base, bè ecco.. Alle nostre necessità, — le spiegò Jimin senza fretta, come se fosse magicamente riuscito a leggere chiaramente al di là della sua espressione perplessa e dei suoi pensieri machiavellici, — Questa sera ci serviva qualcosa di più.. Sobrio, — proseguì poi nel suo monologo, facendola accomodare al centro della stanza, proprio accanto ad un flessuoso e longilineo tavolo di cristallo sul quale era stato appoggiato il magico sacco di velluto nero che di li a poco avrebbe deciso il fatidico oggetto della prova.

Euna alzò nuovamente lo sguardo, alla ricerca di qualche volto amico. Si guardò intorno, incrociando di tanto in tanto il suo sguardo imbarazzato con quello invadente di persone senza nome che mai le avrebbero dedicato l'attenzione e le premure di cui ora era alla estenuante ricerca. Presa da un forte senso di nausea e angoscia, Euna si ritrovò così a cercare quasi disperatamente il volto di suo fratello. Lo scoprì immobile a poca distanza da lei, le braccia perennemente incrociate sul petto e la schiena contro la parete marmorea della stanza. La paura che aveva scorto nei suoi occhi quel pomeriggio era già svanita, lasciando posto alla quella sua più consueta espressione indecifrabile e statica a cui lei era sempre stata avvezza, ma che ancora faceva fatica a sostenere. Accanto a lui, la testa china e le braccia dietro la schiena, Euna riuscì ad intravedere il volto teso di Hoseok, anch'egli in piedi ed immobile su un'immaginaria linea di confine di cui Euna sembrava costituire il centro focale. Lo osservò con adorazione, come si studiano quegli antichi e allo stesso tempo preziosi vasi di porcellana per evitare di non deconcentrarlo e, allo stesso tempo, cercando però di ritrovare nascosto sotto quell'espressione impenetrabile il sorriso che tanto l'aveva conquistata, promettendole vittoria. Solo quando si rese conto che nemmeno lui le avrebbe regalato le attenzioni ed il conforto di cui aveva bisogno, Euna decise di abbassare il capo, scoprendosi incapace persino di fermare il tremolio che aveva iniziato a torturarle le mani. In quel momento, comprese di essere rimasta completamente sola.

Avrebbe tanto voluto gridare e catturare l'attenzione di tutti; cercava conforto, ma in cuor suo sapeva che probabilmente nessuno sarebbe accorso in suo aiuto, porgendole la mano e aiutandola a rialzarsi.

Non riuscì a trovare sostegno nemmeno negli occhi profondissimi ed invulnerabili del rappresentante della Casa di Serpeverde che, in quel momento di fronte a lei, non la degnò nemmeno di uno sguardo, concentrato piuttosto a sussurrare qualcosa all'orecchio del suo compagno Jungkook.

Cercando per quanto possibile di non far trapelare tutto il terrore e l'inquietudine che le stavano corrodendo l'animo, Euna decise di passare oltre, mimando un cordiale gesto di saluto nei confronti di Kim Namjoon e Min Yoongi, che ricambiarono educatamente la sua cortesia.

— Non devi preoccuparti, sarò qui accanto a te se dovessi essere in difficoltà ok? —

Euna avvertì le parole di sostegno di Jimin leggermente ovattate. Lo ringraziò comunque con un sorriso spento mentre, quasi come per automatismo, si pose di fronte al quel sacco scuro e all'apparenza senza fondo.

Una coraggiosa Grifondoro come avrebbe dovuto essere lei non si sarebbe mai lasciata trascinare in questo modo dalla paura e dalla costante preoccupazione di poter perdere qualcosa o peggio, qualcuno.
Appoggiò i gomiti contro la superficie sottile del tavolo in cristallo, sentendosi improvvisamente fiacca, incapace di farsi carico di quell'enorme responsabilità.

hold me tight 「BTS」Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora