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열여덟

Il cielo era grigio sopra Hogwarts quella mattina. Piccole e sottili gocce di pioggia avevano cominciato a battere incessantemente fin dalle prime, fioche luci dell'alba, portate da pesanti banchi di nebbia e cumuli nuvolosi che avevano impedito al sole di sorgere ed illuminare con il suo pallido chiarore i profili delle cupole ed i tetti delle alte torri della scuola.
Ma quella cupa atmosfera ed il cielo in lacrime non erano riusciti a frenare il piacevole eco di sonore e distese risate provenienti dal corridoio che ospitava l'infermeria della scuola e che, dai lugubri ed ignoti sotterranei, portava fino all'aula di Divinazione attraverso una ricca galleria di quadri, di volti e di rustici paesaggi dai contorni indefiniti.

— E così sono riuscito a proteggere l'anello di destra e consentire a Seokjin di afferrare il boccino, non è incredibile? — esclamò un emozionato Jimin, provando a mimare con precisione i movimenti delle proprie braccia strette attorno ad un'invisibile mazza da baseball che gli aveva consentito di salvare la porta della propria squadra e mantenere così i Grifondoro in gara per la vittoria della partita.

Era trascorsa un'intera settimana da quando Euna aveva riaperto quei suoi grandi occhi a mandorla; sette altri lungi ed interminabili giorni che la giovane Grifondoro aveva però dovuto trascorrere pazientemente bloccata su quel lettino che cominciava a risultarle sempre più stretto e scomodo, senza avere la possibilità di assistere alle emozionanti partite di Quidditch, nè di partecipare alle lezioni della Professoressa Sprite o del Professor Vitious, potendo solo rimanere in trepidante attesa di piacevoli ed inaspettate visite come quella di Jimin o delle amorevoli e quotidiane cure di Madama Chips.

— Oh, eccome se lo è! Park Jimin, il battitore più versatile e audace che Hogwarts abbia mai conosciuto! —

— Ehi ehi, cerchiamo di contenere gli schiamazzi, c'è gente che vorrebbe riposare, — cercò di frenare l'atmosfera di entusiasmo e quelle innocue risate che erano persino riuscite a sovrastare il rumore della pioggia battente Min Yoongi, anche lui uscito dal coma pochi giorni dopo la Grifondoro e, come lei, tenuto sotto stretto controllo dall'infermiera più capace, abile e famosa di tutto il mondo magico.

Jimin incrociò le braccia al petto, rivolgendo una sonora linguaccia come unica risposta a quella, a suo parere, troppo severa richiesta di silenzio da parte del più maturo Corvonero che si limitò semplicemente a dar loro le spalle avvolgendo il suo corpo fragile tra le pesanti coperte e tentando così di lasciarsi cullare dal continuo e ritmico rumore della pioggia battente contro le grandi finestre.

Il giovane Grifondoro lo osservò appoggiare pesantemente la testa sul morbido cuscino con un'espressione scura dipinta in volto, prima di rivolgere nuovamente tutte le sue attenzioni ad Euna che, dal canto suo, si portò l'indice della sua mano sinistra, quella priva di fasciature, a contatto con le labbra. Jimin non poté fare altro che sorriderle, sentendosi in qualche modo orgoglioso di poter considerare quella ragazza tanto gentile ed educata una così cara amica, annuendo poi vigorosamente in tacito assenso prima di prendere posto accanto a lei sulla sponda del letto.

— Ah, quasi dimenticavo: tuo fratello ha estratto la terza prova ieri sera, il biglietto recita più o meno così, — mormorò quindi a voce bassa, intento a sfoderare dalla tasca della sua divisa il suo consueto taccuino dalla morbida copertina nera ed aprendolo poi quasi al centro, schiarendosi un poco la voce prima di proseguire nel suo discorso, — "Ora che la prova più difficile è davanti ai vostri occhi, solo uno potrà sopravvivere alle tentazioni degli specchi: il vostro destino e futuro siete chiamati ad affrontare, se la coppa del torneo volete sollevare!" —

Euna rimase in silenzio, intenta ad assimilare una dopo l'altra le parole di quell'ultimo indovinello, cercando di provare ad immaginarsi la modalità di esecuzione della prova. Tirò un sospiro di sollievo solo quando si rese conto che non poteva esserci nulla di peggiore della Foresta Proibita ad attendere i due finalisti del torneo, che quella sera avrebbero finalmente posto fine a quell'assurda e maledetta competizione.

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