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열넷

Mise piede nella propria stanza a mezzanotte ormai inoltrata, appoggiandosi per un momento allo stipite della porta solo per prendere l'ennesimo, irrefrenabile sospiro. Si portò una mano sulla fronte leggermente tiepida, facendola poi scivolare lungo quei suoi sottili capelli corvini, preoccupandosi di liberarli immediatamente da quel maledetto ed ormai insopportabile fermaglio che li aveva tenuti stretti nella sua morsa per tutto il corso della serata.

Avanzò quindi a tentoni verso il letto, sedendosi con assoluta noncuranza sul morbido materasso e procedendo così a sfilare scarpe e vestito ed estraendo poi da sotto il cuscino la sua decisamente più confortevole camicia da notte, che infilò soddisfatta. Temporeggiò ancora qualche istante ad osservare la sua figura riflessa nello specchio, portandosi entrambe le mani sulle guance accaldate, indecisa se struccarsi oppure gettarsi direttamente tra le braccia di Morfeo. Euna optò senza pensarci troppo per la seconda, sistemandosi quindi comodamente tra i morbidi guanciali e esplicitando il proprio stato di stanchezza con un sonoro sbadiglio. Ed era già ad un passo dall'entrare nel mondo dei sogni quando il tipico rumore che le nocche della mano provocano se sbattute ripetutamente sulla porta in legno a guardia della stanza, non disturbarono il suo ormai sventato tentativo di mettersi a dormire. Sbuffò, voltandosi momentaneamente in posizione supina e sperando che chiunque fosse al di là della porta avesse malauguratamente sbagliato stanza, ma il picchiettio sempre più insistente e rumoroso la persuase presto ad abbandonare il calore del letto per dirigersi a passo svelto verso la porta ed aprire senza nemmeno preoccuparsi di chiedere chi potesse essere a quell'ora.

Sobbalzò leggermente quando si ritrovò faccia a faccia con il volto rotondo di Hoseok, stranamente più sorridente rispetto a come lo aveva lasciato al termine della festa, dopo quell'insolita discussione.

— Posso? — esordì timidamente il Grifondoro, indicando con un semplice movimento della testa il centro della piccola stanza di Euna.

— Cosa ci fai qui a quest'ora? — si preoccupò di ribattere lei a sua volta, aprendo però la porta giusto lo spazio necessario per permettere ad Hoseok di sgusciare all'interno senza creare troppo trambusto, chiudendola poi velocemente alle sue spalle.

Si portò le braccia al petto attendendo speranzosa una sua spiegazione, scoprendosi però leggermente imbarazzata non potendo fare a meno di notare il fatto che lui indossasse ancora l'abito elegante della festa, mentre i suoi vestiti si trovavano invece sparpagliati alla rinfusa lungo il pavimento della stanza. Non si aspettava certo visite a quell'ora della notte e di certo non si sarebbe messa a fare ordine nella sua stanza solo per evitare di essere etichettata come una ragazza "caotica e disordinata". Si strinse quindi semplicemente nelle spalle, cercando di non dare modo ed occasione ad Hoseok di commentare il suo stato di profondo ed improvviso imbarazzo.

— Sono venuto a chiedere il mio ballo, — esordí il ragazzo di fronte a lei, ridestandola così immediatamente dai suoi pensieri sul disordine dilagante della stanza. Euna lasciò cadere le proprie braccia lungo i fianchi, prima di lanciare un'occhiata sorpresa ed inquisitoria in direzione di Hoseok che fece peró finta di nulla, prendendola per mano ed avvicinandola quindi a sé. Solo quando i loro corpi entrarono in contatto il Grifondoro si schiarì un poco la voce, iniziando a canticchiare una delle canzoni che avevano accompagnato la concitata serata del Ballo. Euna roteò gli occhi al cielo, incredula e scettica di fronte ad una scusa così banale, lasciandosi però sfuggire un sorriso esitante di fronte all'estrema schiettezza di quelle parole, scuotendo di tanto in tanto il capo incredula solo per poi appoggiarlo nuovamente sulla spalla di Hoseok, lasciandosi così cullare dal melodioso tono della sua voce.

Decise di addossare le colpe di quel comportamento così altalenante e sospetto a quella Burrobirra di troppo: non aveva intenzione di porgli altre domande, nonostante morisse dalla curiosità di sapere se ciò che lui le aveva confessato quella sera fosse stato solo frutto dell'alcool oppure ci fosse un qualche fondo di verità.

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