CAPITOLO 14

37 3 0
                                    


Mi sveglio improvvisamente perché sento bussare bruscamente alla porta.    <<Belle! Stai bene?>>  E' mio padre.  <<Papà sto bene.>> Affermo con la voce impastata dal sonno mentre gli vado ad aprire.  <<Menomale tesoro, io e la mamma stavamo per chiamare i vigili del fuoco!>> Esclama abbracciandomi.  Ovviamente vedendo che non ricambio l'abbraccio si tira indietro fingendo poi un colpo di tosse. <<Be' comunque volevo dirti che fra poco ho l'aereo per New York e quindi sto via per tre giorni, devo compiere un'operazione importante...>>   <<Va bene papà.>>  Gli sorrido mentre sto per chiudergli la porta in faccia, ma lui la blocca con una mano. <<Dimenticavo...di sotto c'è Dustin e mi ha chiesto se puoi scendere di sotto perché ti vuole parlare.>>   <<Digli che non ci sono per lui.>>  Affermo arrabbiata. <<Belle per favore è il figlio di alcuni nostri amici, comportati bene e non fare la maleducata.>>  <<Ho detto di no!>> Chiudo la porta sbattendola ignorando le grida di mio padre e vado nel bagno della mia camera.   Mi lavo bene i denti e mi pettino i lunghi capelli neri, sono veramente tanti!  Prendo l'accappatoio e lo sistemo per dopo la doccia, decido l'abbigliamento che devo indossare dopo e inizio a spogliarmi.  Vado verso lo specchio per vedere come sono messa con la prova costume e ammetto che non sto per niente male. La porta si spalanca e rivela il volto di Dustin completamente spiazzato e per istinto prendo la prima cosa che trovo tra le mani e mi copro, per mia fortuna non sono completamente nuda. <<Che ci fai qui? Esci dalla mia stanza ora!>>   Mi guarda e si morde un labbro <<In realtà preferisco rimanere qui...>>   Corro in bagno e mi vesto velocemente per poi tornare in camera. <<Che cosa vuoi? Non ho molto tempo!>> sbotto   scocciata mettendo apposto il letto. Alzo di scatto gli occhi su di lui visto che non ho ottenuto risposta e noto che in mano ha una cornice rotta e una foto di me con i miei fratelli. Oh no!  Gli strappo ferocemente la foto dalle mani e la metto dentro ad un cassetto insieme a tutte le altre  che raccolgo velocemente dal pavimento.   <<Chi sono?>> mi domanda lui. <<Nessuno ti ha mai insegnato a farti i cavoli tuoi?>>  <<Belle, chi sono?>>  chiede di nuovo. <<Nessuno...dei vecchi amici di quando ero piccola...niente d'importante.>>  <<Allora perché hai la camera completamente tappezzata di foto con questi bambini se non sono niente d'importante?>>  Ecco. Io a questo tipo di domande non sarei mai riuscita a rispondere veramente <<Ti ho detto che non è niente d'importante ora basta. Perché sei venuto qui?>>  Sbuffa chiaramente scocciato dal fatto che ho cambiato argomento. <<Volevo sapere come stavi, ieri sei scappata senza dire niente... ti ho cercato da per tutto.>> Sorrido per il fatto che ha appena ammesso di essersi preoccupato per me e infatti si accorge poco dopo di ciò che ha detto. <<Cioè voglio dire...ti abbiamo cercato tutti non solo io!>> Finge un colpo di tosse quasi strozzato e non posso far a meno di ridere. <<Perché ridi? E' la verità!>> Gli do una spinta per gioco e lui spalanca gli occhi. <<Hai per caso osato toccare ME?>> Domanda facendo la voce da gigante e avvicinandosi pian piano verso di me. Non riesco a trattenere le risate, è troppo buffo <<Oh mio Dio, ti prego rifai quella voce e sottolinei il ME?>>  Continuiamo a prenderci in giro per almeno altri quindici minuti  rincorrendoci per la stanza finché riesce a prendermi e mi butta sul letto. <<Ti prego il solletico no!>> esclamo continuando a ridere. <<Oh invece solletico SI!>>  dice Dustin con quella voce da gigante facendomi quasi stozzare dalle risate quando comincia a farmi il solletico sulla pancia e sotto il collo. <<Basta, ti prego!>> Ovviamente lui non i da retta e continua a torturarmi finché si ferma di botto vedendo la porta spalancata e Liam che ci guarda.  Oh no...

Salvami finché puoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora