Capitolo 32

131 9 5
                                    

Si misero subito in viaggio, diretti verso quello che tutti conoscevano come il porto delle sirene sussurranti, situato ad est del regno.

Durante il tragitto nessuno riuscì a proferire verbo, ognuno per un motivo differente. Manha si sentiva ancora frastornata dopo l'incontro con lo spirito della madre, Ike rispettava il silenzio dell'amica lasciandole il tempo di elaborare la vicenda e restandole comunque vicino, Sophya provava un gran senso di frustrazione e colpa per non aver potuto fare nulla di concreto per salvare i suoi compagni, Astrea stava poco bene a causa della forte negatività dell'incantesimo che l'aveva colpita e viaggiava sulla spalla di uno dei soldati ed il resto appariva umiliato per essere caduto così facilmente nella trappola di quell'essere malvagio, in particolar modo Tuck che non riusciva a pensare ad altro.
Il percorso risultò essere alquanto faticoso, dovettero attraversare una palude e si prolungò di un intero giorno poiché subito dopo essersi lasciati l'acquitrino alle spalle Manha accusò forti dolori alla schiena ed un forte senso di nausea che riuscì a passarle soltanto con l'aiuto del folletto, gran conoscitore di rimedi naturali, che le preparò un impacco medicamentoso per alleviarle il dolore ed un decotto contro la nausea. Anche la fata dovette ricorre all'aiuto del druido che fu felice di procurarle un tonico e riprese ad essere lo stesso spensierato essere della partenza.

Giunti al porto, non persero tempo e cominciarono la ricerca del «traghettatore» che avrebbe indicato loro il modo per arrivare alla seconda chiave. Era una giornata soleggiata ed i vicoli portuali erano colmi di vita che scorreva ignara di tutto quello che stava accadendo nel regno poco distante. Il forte odore di pesce e di salsedine avvolgeva ogni cosa e presto raggiunse il gruppo, procurando alla mezza un improvviso attacco di nausea; Manha senza dare nell'occhio, cercò di riprendersi continuando ad avanzare tra la folla che animava il luogo e ben presto vi riuscì. Le grida dei pescatori, tornati dalla loro pesca notturna, riempivano l'aria e si accompagnavano a quelle degli avventori pronti ad accapigliarsi per ottenere il miglior pesce, quando questo fosse stato riversato nelle tante bancarelle che punteggiavano i molti moli. Appena riuscirono a scorgere uno spiazzo si fermarono per fare il punto della situazione e decidere la strategia migliore per trovare colui che cercavano nell'immenso caos.

"Credo sarebbe utile andare in giro a chiedere qualche informazione sul traghettatore" esordì Tuck che sembrava non riuscire a stare fermo, "forse dovremmo avventurarci in mare…" propose una delle guardie, "il porto sembra troppo congestionato e comune per pensare di trovarvi il nostro uomo o la chiave magica, non pensate?" Aggiunse l'altro soldato cercando di farsi udire in mezzo al gran frastuono. "L'idea di Tuck non è cattiva" disse Ike ignorando le sciocchezze dei due militari, "ma sarà meglio andare in giro in coppie, per non avere problemi". La voce del mago riusciva a farsi comprendere in modo perfetto, come se l'aria che attraversava il suono da lui prodotto fosse diversa da quella nel quale si propagavano il resto dei suoni. "Sono d'accordo ma sarebbe meglio che voi Ike andaste con sir Tuck" aggiunse Sophya, trovando l'approvazione degli altri, solo Manha tentennò un istante. "Bene, le coppie saranno così composte: io e sir Tuck, Manha e lady Astrea, voi Sophya e voi Lunadora vi sceglierete una guardia ciascuna". Elencò il mago, "ogni duo prenderà una direzione diversa e se troverà informazioni, invierà un segno d'avvertimento agli altri", concluse cercando di non apparire troppo autoritario, ma deciso, ottenendo il consenso unanime.

Intanto a pochi metri di distanza, con un piccolo carrettino dalle sembianze di una bancarella ambulante, si avvicinavano 3 piccoli uomini dall'aspetto nanico. Vecchi e calvi, con nasi importanti e corpi muscolosi e massicci. Un rumore accompagnava il loro incedere un po' goffo, un frastuono prodotto da una miriade di sonagli di ogni forma e musica che ondeggiando creavano una sorta di melodia non ben accolta dai pescatori presenti, i quali cercavano in tutti i modi di scacciarli. "Basta con quest'orribile rumore! Andatevene altrove a disturbare l'onesta gente che lavora!" erano le dolci parole loro riservate, accompagnate da alcuni colpi di scopa o altra arma improvvisata. Il trambusto attirò l'attenzione della compagnia, sul procinto di sciogliersi per iniziare la propria ricerca. Ike fu il primo ad accorgersi del terzetto ma non fu il solo; anche Manha e Sophya ne furono incantate o comunque incuriosite, solo i due soldati apparvero infastiditi. "Da quando dei nani se ne vanno in giro a vendere cianfrusaglie di questo tipo?" Sbuffò la guardia-elfo convinto che i nani fossero esclusivamente  quelle creature che cercavano e lavoravano metalli e nel tempo libero bevevano o fumavano dalla loro pipa; tuttavia nessuno prese in considerazione quell'osservazione inopportuna. La mezza continuò ad osservare il carretto che sembrava stesse puntando verso di loro, cercando di capire se i 3 possedessero un qualche potere magico, diffidando di chi non conosceva. Stessa cosa fecero, in contemporanea, Sophya, Astrea ed Ike; nessuno voleva ripetere l'errore commesso con la fanciulla nel bosco.

Manha [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora