capitolo 5

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I giorni cominciarono a susseguirsi tutti uguali per la giovane Manha che in costante viaggio verso sud, oltrepassava un villaggio dopo l'altro senza sosta, facendo lavoretti qua e là; non riuscendo, tuttavia, a trovare un motivo o un'occasione per fermarsi più di una notte o due.

Certe sere, mentre alloggiava in una locanda o sotto le stelle, desiderava con tutta sé stessa tornare indietro per portare in salvo la madre, ma sapeva che da sola non sarebbe riuscita in quella folle impresa e questa consapevolezza la faceva sentire impotente e sopraffatta, come chi sta annegando ed è consapevole che nulla potrà impedirlo. Tuttavia si prometteva che un giorno lo avrebbe fatto, doveva soltanto trovare un aiuto. La presenza della principessa era sempre stata indispensabile per lei, il suo unico punto di riferimento e l'averlo perso le toglieva quasi il fiato.

La mattina del suo diciottesimo compleanno arrivò alle porte di una città commerciale che si affacciava sulle calde coste del mare del sud, ultimo lembo di terraferma prima del vasto oceano.
Dopo aver passato il breve controllo all'ingresso della porta nord, s'immise lungo una bella via lastricata sulla quale s'affacciavano moltissimi edifici, ognuno dei quali esponeva la propria mercanzia sull'uscio.

Percorrendo la strada rimase incantata dalla brulicante vita che le passava innanzi.
Giunto mezzogiorno riuscì, grazie a qualche indicazione, a trovare una taverna da tutti conosciuta per la sua ospitalità. Un po' intristita dal fatto di trovarsi in una terra sconosciuta il giorno del suo compleanno vi entrò.

Con passo lento ma armonioso andò nella direzione di un tavolo accanto ad una finestra, in fondo alla sala. Tolse il mantello e si sedette in attesa che l'oste venisse a prendere la sua ordinazione. Curiosa cominciò a scrutare l'ambiente in cui si trovava.

La locanda non era certo lussuosa ma pulita ed arredata con gusto. Era costituita da un'unica grande stanza con le pareti rivestite di legno scuro. Dall'ampio ingresso si poteva vedere: a sinistra il bancone, dietro il quale stava l'oste; davanti al bancone, alcuni sgabelli per i commensali che desideravano consumare il loro pasto velocemente; a destra dell'ingresso erano disposti i tavoli, sistemati su due file, ognuno dei quali poteva accogliere quattro persone. Una fila di questi era appoggiata alla parete in corrispondenza di ogni finestra, l'altra distava dalla prima circa due metri. In fondo alla sala vi era un grande tavolo di legno scuro usato per accogliere le comitive di viaggiatori che volevano festeggiare. Le lunghe panche poste ai suoi fianchi potevano ospitare fino a venti persone.

Accanto al tavolo una porticina con l'arco di pietra conduceva nel retrobottega. Subito a sinistra dell'ingresso, lungo il muro accanto al bancone un grande arco di legno dava sulle scale che portavano al piano superiore dove un povero viandante stanco poteva prendere una camera in affitto e riposare.
Il bancone in legno lucidato ed incerato aveva la forma di una lunga elle e permetteva all'oste di vedere bene tutta la sala ed avere la situazione quasi sempre sotto controllo.

Dopo circa dieci minuti d'attesa le si avvicinò una giovane con in dosso un corto grembiule, allacciato al giro vita, ed in mano quello che avrebbe dovuto essere un foglio per le ordinazioni dei commensali. "Benvenuta nella Taverna di Arduino, cosa desidera che le porti?" Il tono cortese ed educato ben si sposava all'aspetto composto e semplice della cameriera che strappò un sorriso a Manha.

Era sicuramente un essere umano, a giudicare dal suo aspetto; portava i capelli castani legati in un pratico chignon, gli occhi erano nocciola e la carnagione lievemente abbronzata di chi ha passato parte della propria vita a lavorare sotto il sole. I lineamenti delicati, nonostante il mestiere praticato, la facevano sembrare una dama capitata lì per puro caso e non una cameriera.

"La ringrazio- le rispose la mezza concentrando l'attenzione sulla ragazza che attendeva paziente- ma essendo appena arrivata in questa città, non saprei cosa ordinare".

Manha [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora