Non appena ebbe lasciato Manha al nosocomio l'elfo corse verso il carretto e lesto tornò in accademia. In sala comune trovò un piccolo gruppetto che parlottava. "Ho sentito un urlo terrificante ma quando sono sceso giù a vedere di cosa si trattasse non ho trovato nessuno, soltanto Amelia che puliva il corridoio", a parlare era Erm, seduto in una poltrona accanto ad Arsenya. "Io, Arsenya ed Evion eravamo nei sotterranei, in aula, e non abbiamo sentito alcun grido" disse Lillyenne che in forma fatata saltellava sulla sponda di una poltrona per farsi vedere ed udire dai presenti, la maga del fuoco e l'apprendista annuirono come conferma alla sue parole. "Io e Wood siamo appena tornati dal mercato" furono le parole di Lean appoggiato al muro vicino al camino spento, "Chissà cos'è accaduto" aggiunse lo gnomo con curiosità. "La nostra cara governante non mi ha voluto dire nulla, a bofonchiando soltanto che era appena rientrata dall'orto e che non aveva udito alcun grido spaventoso", il silvano appariva sconsolato, "ma vi assicuro, io non l'ho immaginato" cercò di giustificarsi, "la voce apparteneva ad una persona conosciuta…credo", scosse il capo, tentando di ricordare meglio, notando l'ingresso di Ike nella stanza. "Arcanum vobis Ike, hai sentito un urlo poco tempo fa?" Chiese l'apprendista, era passata un'ora scarsa dal fatto.
Tutti accolsero il mago dell'aria con un sorriso, tutti tranne Evion che, non aveva detto una parola, e non riuscì neppure a guardarlo negli occhi. "Potremmo chiederlo a lady Manha" propose lo gnomo saltando sopra ad una poltrona, "voi l'avete vista?" Chiese Lean un po' preoccupato, "Credo sia con Demetra" rispose Arsenya, "l'ho vista andare nel suo ufficio poco prima di scendere nei sotterranei" concluse, convinta di ciò che stava dicendo. Ike ascoltava in silenzio, come se non volesse rispondere alla domanda postagli e l'apprendista si rese presto conto di non aver ricevuto risposta, anche se il resto continuava a fare congetture astruse e sembrava non interessato a sapere se questi avesse sentito o no quel grido. "Qualcosa non va?" Chiese diretto in tono serio, "non hai detto nulla da quando sei entrato nella stanza", a quelle parole tutti si zittirono, concentrando la loro attenzione sull'elfo. "Demetra è uscita questa mattina, poco dopo il sorgere del sole" cominciò a spiegare Ike che voleva fare in modo che fossero loro a capire cosa fosse accaduto e mettere alla prova, una volta per tutte, l'amore di Evion per la maga dell'acqua. "Ma allora Manha dov'è, non riesco neppure a percepirne la presenza…" domandò Lean con la voce dalla quale trapelava molta ansia. "Non sarà che…" Arsenya non riuscì a terminare la frase, restando a fissare l'elfo, come del resto facevano tutti. "Tu sai qualcosa?" Protestò Wood, "forse" rispose questi mentre osservava solo il «rivale» diventato bianco come un lenzuolo.
"Maledizione Ike cos'è successo a Manha? Parla chiaro", l'apprendista si era alzato di scatto ed adesso lo fronteggiava con sguardo infiammato. Il mago dell'aria sorrise furbescamente ma continuò a provocarlo invece di rispondere alla domanda. "A te cosa importa? Non fai di tutto per evitarla?" Nessuno osava fiatare, non capendo bene cosa stesse accadendo tra i 2 e preferendo non intromettersi in quello che appariva essere un chiarimento a tutti gli effetti. Evion fece un profondo respiro, per placare l'ira che gli montava dentro, "so benissimo di non meritare neppure d'incrociare i suoi bellissimi occhi azzurri", cominciò tremando visibilmente, "o di sfiorare le sue bianche mani, per ciò che le ho fatto e d'essere in debito con lei per avermi aiutato, nonostante tutto". Dovette riprendere fiato, sentendosi come in apnea, "sono consapevole che adesso è riuscita a trovare la felicità grazie a te e che presto sarete una famiglia", gli altri si guardarono fra loro con facce interrogative come se non sapessero di cosa il confratello stesse parlando ma non riuscivano a lasciare la stanza, come immobilizzati dal confronto in atto. "Nonostante ciò, io tengo a lei e pretendo che tu mi dica cosa le è successo", totalmente fuori di se per la rabbia il mezz'elfo era arrivato a dare uno spintone all'altro, guardandolo in cagnesco. "Non azzardarti a minacciarmi…rischieresti grosso nel farlo" continuò Ike, quasi giunto al suo scopo. "Sarei disposto a dare la mia vita se sapessi che potrebbe darle la felicità che merita", urlò Evion accecato dalla rabbia, "dimmi tutto quello che sai, subito!" e senza rendersene neppure conto colpì il «rivale» con un destro, in pieno volto, facendolo finire lungo disteso in terra. Un profondo silenzio regnava nella sala mentre il silvano si rimetteva in piedi e scoppiava in una sonora risata che fece temere a tutti che avesse preso una botta troppo forte alla testa. "Finalmente hai mostrato una qualche reazione, pensavo fossi troppo pauroso per affrontarmi", la spavalderia di Ike non aveva confini. "Sei solo uno spocchioso puro sangue che non merita l'amore di una creatura dolce come Manha" disse cercando di colpirlo nuovamente senza riuscirci, poiché l'altro era riuscito a scansarsi appena in tempo ed a rispondere a propria volta con un pugno che fece barcollare l'apprendista. Incapaci di fare alcunché, gli spettatori lasciarono la stanza alla chetichella; oltretutto Amelia faceva loro cenno di andare da lei. Un messaggero era appena arrivato dal nosocomio per avvertirli che la loro consorella aveva appena dato alla luce una bambina ma che doveva restare in osservazione, avendo perso i sensi subito dopo il parto.
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Manha [in revisione]
FantasyLa vita pone dinanzi ad ognuno delle scelte che conducono a sentieri divergenti ed a volte oscuri, vie che occorre percorrere per arrivare a scoprire il finale. Storia di una mezz'elfa, alla ricerca del suo posto nel mondo, tra pregiudizio e discrim...