Capitolo 29

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Nonostante fosse trascorsa una settimana dalla prova che aveva decretato l'innalzamento di grado, Manha non si era ancora abituata all'idea d'essere divenuta la maga dell'acqua. Due giorni prima anche Lean aveva ricevuto il medesimo onore, ottenendo la spilla di magnetite e quarzo con il simbolo della terra ed entrambi avevano discusso molto sull'onore e l'onere che i loro nuovi status comportavano.

Stava immobile davanti allo specchio a figura intera della propria camera ad osservare la spilla appuntata sulla veste blu mare con le mezze maniche ricamate, morbida e la sopraveste celeste senza maniche, allacciata sul davanti fin sotto il seno con un nastrino di raso blu, come a voler sottolineare il suo stato di futura madre. Era al 6° mese e le rotondità si notavano sempre più, nonostante avesse un fisico magro ed atletico. A mano a mano che si avvicinava la data del parto, si trovava sempre più spesso a pensare alla sua bambina che non avrebbe avuto un padre, ormai era certa che Evion non sarebbe più tornato ed anche se lo avesse fatto lei sarebbe riuscita a perdonarlo? Tutto ciò le dispiaceva, sapeva cosa si prova a crescere senza una vera guida paterna. Tuttavia, provava a non lasciarsi sopraffare dallo sconforto ricordando a sé stessa che non era da sola, al suo fianco vi era l'intera congrega e questo la faceva sentire meglio. Ormai il sole era alto e l'ora di pranzo vicina. Aveva trascorso la mattinata in compagnia di Fenix e Lorenne, venute: la prima per visitarla e controllare lo stato di salute, la seconda per chiacchierare un po' con la propria sorella. Entrambe le avevano fatto i complimenti, molto sonori, per aver raggiunto il grado di maga e l'avevano fatta sentire molto orgogliosa di sé stessa. Rimasta sola, per puro caso, era passata accanto allo specchio ed adesso non riusciva a staccarsi dalla propria immagine riflessa. Soltanto alcuni colpi all'uscio erano riusciti a scuoterla dal torpore in cui sembrava caduta. "Chi è?" Chiese dirigendosi alla porta ed aprendola, "Arcanum vobis lady Amelia, cosa desiderate?" Per un istante, la governante guardò con fare sospettoso e parve volesse dire qualcosa, ma non lo fece. "Lady Demetra vi cerca" fu l'unica frase che pronunciò, "vi aspetta nella sala comune" poi andò via. Manha chiuse il battente alle proprie spalle e scese al piano inferiore cercando d'immaginare il motivo di quella convocazione, anche se era contenta di potersi distrarre dai suoi pensieri.

Seduta su uno dei divanetti vicino al fuoco spento del camino, le temperature erano ormai miti, la custode dell'equilibrio era immersa in un grosso tomo che teneva sulle gambe accavallate. Non appena percepì l'aura della mezza chiuse il volume ed alzò lo sguardo rivolgendolo verso la nuova arrivata. "Arcanum Manha, puoi dedicarmi qualche minuto?" le domandò con un sorriso. La maga ricambiò il saluto, si avvicinò e le sedette accanto, "certo, per te sono sempre disponibile". Demetra sembrò molto sollevata da quella risposta, "ne sono molto lieta". Quelle poche parole fecero quasi piangere  Manha di gioia perché quella era davvero la sua famiglia ormai e gli ormoni la rendevano più sensibile. Lo sguardo della silvana si era fatto serio, "volevo chiederti se potresti prendere parte ad una missione di salvataggio che riguarda il bosco", la voce lasciava trapelare una leggera ansia, "ovviamente non sarai da sola, ti servirebbe per affinarle tue doti magiche e sei l'unica maga dell'acqua dell'accademia" sospirò "il tuo legame con quest'elemento è necessario". S'interruppe nuovamente scuotendo il capo, " l'unico mio dubbio deriva dal tuo stato di salute, la missione potrebbe non risolversi in un unico giorno" gli occhi le corsero sul ventre gravido di lei, " non vorrei far correre alcun rischio alla tua creatura". Anche lo sguardo della mezza divenne serio, comprendendo l'importanza del discorso, "mi sento davvero onorata nel poter prendere parte ad una missione simile, non solo per migliorare le mie capacità, ma per sdebitarmi nei confronti di tutti voi che mi avete accolta in un momento in cui non avevo nessuno a cui rivolgermi", prese fiato, "non preoccuparti per la mia salute, Fenix mi ha detto che sono sana come un pesce e non sono contagiosa" cercò di sdrammatizzare rendendosi conto che Demetra era realmente preoccupata, "come hai appena detto, non sarò da sola e cercherò di non mettermi in situazioni pericolose, promesso". La custode dell'equilibrio sembrò leggermente sollevata, anche se non del tutto convinta, "ammiro il tuo comportamento". "In cosa consiste la missione e chi mi accompagnerà?" Chiese la mezza incuriosita dall'idea di partire per una missione che le avrebbe permesso di staccarsi per qualche tempo dai propri dubbi e problemi. "Ad accompagnarti sarà Ike, il mago dell'aria" iniziò, "dovrete dirigervi al tempio della luna per assistere ad una riunione in cui verrà consultata la «sphaera intellegendi» che ci aiuterà a capire cosa fare per risolvere l'incresciosa situazione scoperta nel folto della foresta". Si fermò e prese una lunga pergamena riposta sul tavolino li vicino, "ieri mi è stata recapitata questa missiva da parte di lady Sophya, l'arcistrega vice della mater Silphide. Vi è riassunto tutto ciò che devi sapere sulla missione". Manha ascoltava con la massima attenzione, "la vicenda, in breve è questa…" la custode iniziò a leggere, con tono un po' nervoso.
"Una notte tranquilla, presso il bosco delle acacie, un druido di nome Gavis ed una fatina di nome Lux vagavano discutendo tra loro. All'improvviso una leggera brezza cominciò a farsi sentire, accompagnata da un rumore non riconducibile ad alcun animale. I due udirono una voce che chiedeva aiuto con insistenza, sempre più forte, associata ad una sensazione di carattere negativo. Gavis non esitò un attimo nel correre in aiuto della possibile creatura in pericolo, mentre Lux si mostrò titubante ma lo seguì ugualmente. Nonostante le tenebre e la conformità dell'ambiente che li rallentarono un po', i due arrivarono in una strana radura che il druido giura di non aver mai visto. Un luogo freddo e buio in fondo al quale sembrava brillare una piccola luce verde. All'improvviso la fata cadde al suolo con le ali congelate ed il corpo pietrificato da un'energia oscura, proveniente dal punto luminoso. Confuso, il druido recuperò l'amica mentre la voce divenne ancora più insistente ed un urlo squarciò l'aria. Gavis si risvegliò al limitare del bosco con le membra completamente intirizzite per il freddo e corse dapprima dalla sua sacerdotessa ed insieme a costei dalla nostra strega mater per dare soccorso alla fata". Giunta a questo punto Demetra s'interruppe preoccupata e comprese che anche Manha aveva inteso la gravità della cosa. "Una forte energia negativa aveva quasi ucciso quella piccola creatura e neppure la mater in persona riuscì a sciogliere il maleficio". Si fermò nuovamente e scosse il capo per poi riprendere il resoconto che le era stato inviato. "Il giorno seguente andai personalmente, in compagnia del druido, sul luogo del nefasto incontro. La giornata era tiepida ed il sole splendeva ma non appena ci inoltrammo nella foresta la temperatura calò bruscamente ed un freddo innaturale si diffuse intorno a noi. Giunti alla radura percepii una forte aura negativa e per avere maggiori informazioni castai l'incanto: rivelazione del segreto, che mi permise di scoprire la presenza di un incantesimo creato dalla magia oscura. Al centro della radura apparve una grande sfera che emanava un ampio alone malvagio e dalla quale s'irradiavano bagliori verdognoli. Notai la presenza di 4 strani alberi, posti ai lati del globo, dai quali partivano dei robusti lacci d'energia che sembrava sorreggessero l'intera struttura. Improvvisamente sulla sua superficie apparve una frase che mi parve scritta con il sangue: «nessuno deve osare opporsi alla potente prole di Esthella, adesso la magia di questo luogo mi appartiene e presto ognuno di voi dovrà inchinarsi al nero signore». La frase scomparve ed un silenzio avvolse ogni cosa, il tempo sembrò fermarsi e per un attimo parve che la gioia fosse completamente scomparsa dal mondo. Ripresami dallo stupore, provai a castare l'incanto: dissolvi maleficium, ma ottenni soltanto di poter vedere la sfera diventare trasparente. Imprigionata al suo interno vi era una ninfa che urlava disperata tra le lacrime, una sofferenza che mi straziò l'anima. Il globo riprese le sue sembianze ed una risata malefica e sguaiata riempì l'aria, quasi soffocandoci e sui 4 alberi contorti, dall'aria avvizzita apparvero, per qualche secondo, delle fessure incandescenti. Una forte luce gelida ci avvolse e costrinse a chiudere gli occhi, appena riuscimmo ad aprirli capimmo di essere nuovamente al limitare del bosco ed ancora sconvolti tornammo al tempio. Il druido apparve molto provato e fu portato subito al nosocomio cittadino, dove ancora si trova. Riferii ogni cosa a Silphide, apprendendo che nessuna magia era stata capace di riportare allo stato naturale la povera fata, neppure il succo della mandragora". Demetra smise di leggere ed osservò Manha negli occhi, il suo timore era palese. "La missiva si conclude con la richiesta d'inviare due maghi dell'equilibrio al tempio, specificando la necessità che uno di esse abbia come elemento guida l'acqua, per organizzare una spedizione di salvataggio". Tacque, dandole il tempo di riflettere. "Dopo essere venuta a conoscenza della natura di questa missione, sono ancora più convinta d'aver fatto bene ad accettare di farvi parte. Non sopporto questo genere di soprusi, quando si parte?" Chiese risoluta Manha, consapevole del proprio dovere. "Domani, al tramonto. Ike è già stato informato e ti aspetterà all'ora stabilità. Ti chiedo solo di fare attenzione", concluse rassegnata all'idea che la sua prediletta dovesse partire. La mezza sorrise, si alzò e diresse verso la porta della cucina, le era venuta una forte fame, "credo sia venuto il momento di pranzare, altrimenti la nostra amata Amelia potrebbe offendersi". Demetra annuì e si mise in piedi, "deve aver cucinato qualcosa di veramente squisito dall'odore che invade la stanza e non è il caso di farla arrabbiare". Le due scoppiarono in una sonora risata ed a passo svelto si unirono al pranzo.

Manha [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora