Sapete come ci si sente quando viene quell'improvviso attacco d'ansia? Quando non hai più via di scampo? Quell'ansia che ti fa quasi tremare e sudare freddo? Bhe quella non è solo ansia... Ma è anche una fottutissima paura che cresce a dismisura quando si nasconde qualcosa ebbene si...io nascondevo una cosa troppo compromettente. Se il padre di Alex avesse notato il casino su i miei jeans avrebbe potuto pensare che non ho la vescica molto forte e sarebbe umiliante... Moooolto umiliante.
"Hemilton dove sta andando?" sgranai gli occhi e cominciai a sudare freddo
"I.. Io ecco d.. devo andare" balbettai indicando l'ingresso dell'azienda. Dio era cosi vicino ma allo stesso tempo cosi lontano.
"Lo sa che deve chiedere il permesso? Non può sparire senza avvisare e sappi che tengo a questi dettagli...la mia azienda deve essere perfetta" mi rimproverò il signor Smith
"Cercate la perfezione in un mondo imperfetto signor Smith" dissi sorridendo e cercando di sembrare il più educata possibile. In risposta mi guardò serio ma poi mi sorrise
"Ooh abbiamo una poeta qui, credo che Alex abbia fatto un'ottima scelta a metterla al fianco di Ves. Farete grandi cose insieme" sorrisi
"Lo spero, amo la letteratura e i libri... possiamo dire che sono un topo da biblioteca per quanto tempo passo a leggere" mi sistemai i capelli da un lato e continuai a sorridere per sembrare il più innocente possibile
"Siete stata molto fortunata, se non fosse per Alex adesso non sareste qui" oh ma grazie
"Davvero? Sono davvero tanto antipatica?" scherzai, in risposta rise... OH MIO DIO L'HO FATTO RIDERE MIRACOLO.
"Per ora state andando bene e poi... non ci sta provando con Alex come hanno fatto quasi tutti i dipendenti di quest'azienda" risi in modo nervoso
"Il lavoro prima di tutto" dissi ridendo passandomi una mano fra i capelli per il nervoso
"Giusto, ottima osservazione Hemilton, siete sulla strada giusta" disse sorridendo, ricambiai
"Cosa ne pensa del settore economico?" mi domandò curioso
"Troppa matematica signor Smith, io e la matematica non andiamo d'accordo... mi sbrigherei prima a decifrare glifi alieni, sono più semplici" scherzai ridacchiando suscitando una risata anche a lui
"Bene Hemilton, avete il permesso di andare e non si abitui a tutto questo okay?" annuii
"Certo signor Smith, grazie mille... Non si ripeterà" e dico seriamente, ora Alex si attacca.
Mi fece un cenno con la mano e mi congedò, iniziai ad andare a passo veloce ma mi richiamò"Hemilton.. " sbiancai, merda merda merda
"Vi è caduto questo" mi porse la mia agenda
"Grazie mille, sono un pò sbadata" dissi ridacchiando
"Non si preoccupi, per me l'importante è che faccia bene il suo lavoro" disse ridendo
"Certamente, ora devo andare... con permesso" mi sorrise e se ne andò, feci lo stesso ma con la sola differenza che mi misi a correre per poi prendere un taxi il prima possibile
"Wesbrooke Dr, vada veloce" il guidatore di girò verso di me e sorrise in modo strano per poi partire
"Immagino per i jeans" disse ridendo, arrossai
"Piccolo incidente con il caffè " dissi velocemente pregando tutti i santi per arrivare il prima possibile a casa
"Certo il caffè, io ho avuto un problema con il tè.. Vede?" mi indicò i suoi jeans ed era tutt'altro che tè
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Secret Love
Roman d'amourJessica, 25 anni, laureata da poco in letteratura trova lavoro in una pizzeria, qui conoscerà Alex, 26 anni, figlia del capo di un'azienda molto famosa e importante dove successivamente Jessica lavorerà. Col tempo la loro amicizia si trasformerà in...