5-I don't care

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"Dove sei stata tutto questo tempo?" Borbottò mia madre non appena arrivai alla sala giusta.

-"mi sono persa" risposi soffocando una risata ripensando al modo impacciato in cui mi ero comportata con quel ragazzo.

-"Ti avevo detto di aspettarmi che sappiamo entrambe che non hai una buona memoria per i percorsi" disse mia madre ridendo.

Alle sue parole tuttavia io mi rabbuiai, ero consapevole che non si fosse resa conto di aver tirato in ballo la mia memoria, ma non per questo ci rimasi meno male.

Sorrisi debolmente e poi rivolsi lo sguardo verso la porta attendendo la chiamata del dottore.

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-"Hai fame?" Domandò mamma una volta uscite da quel grande edificio labirintico.

Fortunatamente non avevo più avuto l'opportunità di scontrarmi con qualcuno e tanto meno con il moro con l'accento argentino. Non ricordavo il suo nome.

Annuii alla domanda facendo passare una mano sul mio stomaco che brontolava.

-"Tu hai sempre fame, io non capisco come tu faccia a rimanere sempre così magra nonostante tutte le porcherie che ti mangi ogni giorno." Ridacchiò.
Risposi alzando le spalle
-" è una dote naturale" scherzai.

Ci sedemmo in un locale non troppo elegante costellato di bandiere bianche e nere affiancate a alcune striscioni color granata.

-"Torino è sempre Torino" sospirò mia mamma notando anche lei le due bandiere rivali che preannunciavano la rivalità che spaccava la città in due il giorno del derby.

Un cameriere si avvicinò a noi chiedendoci se avessimo prenotato.

-"No ma sono sicura che Leonardo riuscirà a trovare un posto per noi" rispose mia mamma al cameriere che a sua volta la fissò con uno sguardo confuso.

-"Vado a sentire" rispose titubante prima di voltarsi e tornare verso le grandi porte che dividevano la sala dalla cucina.

-"Leonardo?" Domandai.

-"Bonucci, è un calciatore della Juve ed è il proprietario di questo locale. Nessuno lo sa perché lui non si fa mai vedere ma a volte fa comodo essere la compagna, nonché futura moglie del capitano" rispose con un sorriso.

"Ah capisco" annuii prima di spalancare gli occhi.
"Aspetta, cosa? Futura moglie hai detto?" Gridai facendo voltare tutta la sala verso di me.

Sorrisi verso tutte quelle persone che mi fissavano come se fossi una pazza.
-"Scusate, nulla di importante" li congedai e loro tornarono a portare lo sguardo sul loro piatto con chissà quali pensieri nei miei confronti.

-"Vi sposate?" Mi rivolsi nuovamente alla donna che mi stava accanto e che stava soffocando una risata a causa della mia precedente figuraccia.

-"Basta ridere del mio essere imbarazzante e rispondi alla mia domanda, donna" le ordinai ridendo.

-" ieri sera mi ha fatto la proposta" disse con le gote arrossate e un tenero luccichio negli occhi.
Le saltai al collo stringendola e emettendo un urletto stridulo.

-"ti andrebbe di essere la mia testimone?" Domandò poi accarezzandomi la schiena.

-" beh perché non era scontanto?" Esclamai.

-"ehm signora" sentimmo il cameriere che mi portò a staccare l'abbraccio con mia madre facendole cenno che avremmo discusso meglio più tardi.

-"mi dica?" Rispose mia mamma sistemandosi il ciuffo.

#21-Paulo Dybala Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora