8-Life isn't a fairy tale

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Una volta finito il mio turno part time, e dopo aver scoperto che assieme a me lavoravano altre ragazze che dicevano di conoscermi già ma delle quali non ricordavo nulla, ovviamente.

Avevo spiegato loro la mia situazione e loro dapprima si erano preoccupate ma poi mi avevano porso la mano immaginando di riniziare tutto da capo.
Elisa era una ragazza bassina che portava un paio di occhiali forse troppo grandi per il suo dolce viso, indossava vestiti semplici e non proprio all'ultima moda.

Sembra uscita da Grease

E dai, non esagerare, forse sono cose che andavano di moda pochi anni fa e non ha ancora fatto il cambio armadio.

Si e tu non hai ancora fatto cambio aria al cervello.

E questo adesso cosa c'entra?

Nulla, ma tanto so che tra poco mi avresti portato a dirlo comunque.

L'altra ragazza si chiamava Lucia ed era bellissima, aveva sottili capelli castani che le arrivavano alle spalle e due grandi occhi marroni. Non era bassa, anzi era circa  cinque centimetri più bassa di me, non sembrava avere un brutto fisico ma insisteva a nasconderlo sotto quel maglione troppo grande. Si vedeva da lontano che era una ragazza timida ed insicura, così poi come anche Elisa. Infatti, non appena mi fui avvicinata a loro, le ragazze si accertarono che mi stessi riferendo proprio a loro stupite dal fatto che le avessi rivolto la parola.

Esibizionista.

Non ho detto nulla di ciò.

Si

No

Si

No e insomma piantala, non riesco a concentrarmi con te che mi parli continuamente nella testa.

Nel frattempo che avevo quel battibecco interiore, infatti, mi stavo dirigendo verso il bar qui di fronte per restituire al ragazzo del quale non sapevo il nome i suoi due euro.

Concentrarti a fare cosa? A scendere le scale?

Spiritosa, ti dimostrerò che so scendere le scale ad occhi chiusi così per una volta la finirai di darmi dell'ebete.

Non posso credere che lo farai.

Come se ne dipendesse della mia stessa vita vincere questa sfida contro me stessa, chiusi gli occhi e mi posi al centro delle scale lontana da entrambe le ringhiere, e iniziai a scendere la scala a tentoni per non cadere.

La tua stupidità non ha limite.

Cercai di concentrarmi solo sui passi che facevo senza curarmi della fastidiosa vocina che assillava la mia testa.

-"Che stai facendo?" Domandò d'un tratto una voce maschile.

Ciò mi colse di sorpresa e, naturalmente, caddi come corpo morto cade adagiandomi in maniera poco raffinata sugli ultimi gradini.

Penso di morire dalle risate. Te lo avevo detto.

Finiscinla.

-"Hey che succede?" Disse il ragazzo che si stava sforzando visibilmente di trattenere le risate.

-"Ti prego, ridi, so che stai per esplodere, hai il viso blu" dissi mentre mi rialzavo rassegnata alla mia stupida sbadataggine.

Il ragazzo mi guardò come per chiedermi un ulteriore permesso per ridere, ma dopo che io gli ebbi fatto cenno di farlo lui scoppiò in una fragorosa risata.

-"Non ci conosciamo nemmeno e già cadi ai miei piedi, ci so davvero fare con le ragazze allora" rispose con il fiato corto per via delle risate.

-"Anche alle principesse capita di inciamparsi nel tappeto rosso, senza necessariamente cadere ai piedi del loro principe azzurro" risposi pulendomi le ginocchia.

#21-Paulo Dybala Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora