P.O.V Paulo
-"Paola, vuoi tu prendere in sposo il qui presente Gianluigi per amarlo ed onorarlo per tutti i giorni della tua vita?" Disse il parroco mentre il capitano stringeva le mani della sua donna che senza esitazione rispondeva un 'si, lo voglio' secco e deciso.
-"E tu, Gianluigi, vuoi prendere questa donna come tua legittima sposa per amarla e onorarla, assisterla nelle malattie e nelle infermità, e per crescere con lei la figlia Alice come se fosse tua figlia di sangue e darle l'amore che solo un padre sa dare?"
Pronunciò ancora la frase che Paola aveva scritto personalizzata per loro.-"È quello che ho fatto fino ad ora" rivolse un sorriso ad Alice che aveva gli occhi lucidi per l'emozione.
"Ma si, lo voglio" continuò con un tono dolce che non avevo mai sentito prima e che onestamente non si addiceva al suo fisico.-"Bene, ora, con l'autorità a me conferita vi dichiaro marito e moglie"
La chiesa scrosciò in un assordante applauso mentre il mio capitano si avvicinava a Paola e, dopo averle accarezzato il viso con la sua grande mano, la baciava con dolcezza.
Spostai lo sguardo su Alice che era scoppiata in lacrime e che applaudiva con forza guardando con occhi sognanti sua madre.Potevo leggere nel suo sguardo una straordinaria gioia, la gioia di poter rivedere sua madre felice con un altro uomo, la gioia di poter avere nuovamente un padre, di potersi sentire nuovamente parte di una famiglia. Sorrisi vedendo il volto di quella ragazza incredibilmente strana che mi aveva lasciato senza parole sin dal primo momento in cui avevo posato lo sguardo su di lei.
I flash provenienti dalla folla di gente abbagliavano gli sposi con continui scatti, talvolta le fotocamere si portavano anche su noi testimoni e su altri calciatori e personaggi famosi presenti alla cerimonia. Probabilmente si trattava dei paparazzi o di qualche fan che era riuscito ad infiltrarsi dentro alla chiesa.
-"Guardalo come è dolce e tenero il capitano. Penso che non riuscirò più a prenderlo seriamente dopo questa scena strappalacrime" disse al mio orecchio ridendo Claudio, facendo un cenno con la testa a Gigi che posava abbracciando la sposa e la nuova figlia.
-"Penso che da domani ci costringerà a dimenticare quello che abbiamo visto e tornerà ad essere il solito scorbutico di sempre" ribattei nonostante avessi ancora in mente l'immagine di Gigi in difesa della porta che indossava il suo abito da cerimonia.
-"Non me lo scorderei per nulla al mondo, e poi, nel caso ci sono i giornali a ricordarmelo" rise ancora Claudio.
"Ti immagini quando avranno un bambino? Gigi che lo culla tra le sue braccia cantandogli una dolce ninnananna"
Scoppiai a ridere avendo questa nuova immagine dell'uomo di due metri con indosso un grembiule intento a cantare una canzoncina.-"Cosa avete voi due da ridere?" Il tono severo di Gianluigi ci fece rendere conto che ormai lui non stava più posando e che si era avvicinato a noi. Io e Claudio ci guardammo a dir poco terrorizzati.
-"no nulla, stavo solo dicendo a Paulo che avevo paura" iniziò Claudio cercando di mantenere un'espressione seria, ma i suoi occhi lo tradivano.
-"Paura di cosa?" Domandò ingenuo Gigi non essendosi accorto della bomba che il centrocampista stava per lanciare.
-"Che tu voglia fare pratica di ninnenanne con i miei bambini, ti prego, non voglio che abbiano incubi per tutte le notti e rimangano traumatizzati dall'immagine di mamma-orso" disse scoppiando a ridere mentre io mi morsi il labbro cercando di trattenermi.
-"Molto divertente, vedremo come riderai quando al prossimo allenamento deciderò che voi due avete bisogno di qualche seduta 'extra' di docce gelate" ribattè con un sorriso che esprimeva la vendetta.
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#21-Paulo Dybala
Fanfiction-"Mi chiamo Alice Buffon-Franchi, vivo a Torino. Ho perso la memoria. Mia mamma si chiama Paola ma non ricordo il suo volto, mio papá Marco ma è morto. Ora vivo a casa del compagno di mia mamma, si chiama Gianluigi. Non ricordo chi sono o come sono...