21- "no willpower"

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-"Finalmente sei arrivata"

Sussultai non appena sentii la voce nell'oscurità, mi voltai di scatto in direzione del suono e notai una sagoma ergersi nell'oscurità.
Strinsi le palpebre per cercare di focalizzare e capire di chi si trattasse ma fino a che non si avvicinò non mi fu possibile.

-"Chi sei? E cosa ci fai nel giardino di casa mia?" Dissi sulla difensiva.

-"Ti aspettavo" si avvicinò a piccoli passi, mentre dalla voce capii di chi si trattava senza che lui avesse risposto alla mia prima domanda.

-"Paulo non eri al ristorante?" Domandai confusa.

-"Si, ma ora è mezzanotte passata"

A queste parole guardai stupita l'orologio che avevo sul polso e rimasi sorpresa nel vedere che segnava già mezzanotte e venti minuti. Il tempo era letteralmente volato e io avrei fatto meglio ad entrare in casa al più presto se non avessi voluto che mia madre iniziasse a chiamarmi preoccupata.

-"Oh, cazzo, io devo andare" dissi affrettandomi velocemente verso l'ingresso dal quale mi ero allontanata  per raggiungere Paulo.

-"Aspetta" mi prese una mano e mi bloccò, spronandomi a girarmi ancora una volta verso di lui.

-"Cosa vuoi?" Sbottai guardando distrattamente verso le finestre della casa, preoccupata di scorgere una qualche luce accendersi.

-"Cosa c'è? Cenerentola non deve fare più tardi di un certo orario se no l'incantesimo svanisce?" Ridacchió mentre con la mano libera si sistemava i capelli ancora perfettamente ordinati.

-"tu che dici?" Domandai alzando le sopracciglia.

-"dico che saresti bellissima anche senza tutto questo trucco e con il vestito sgualcito". Sorrise per poi avvicinarsi a me.

-"Cosa ci fai qui?" Domandai per evitare anche il minimo attimo di silenzio.
Lui però, nonostante la mia domanda, non interruppe la camminata e si fece sempre più vicino mentre con la mano libera prendeva l'altra mia.

-"Dobbiamo parlare" disse semplicemente incastonando le sue iridi nelle mie.

-"Io e te non abbiamo nulla da dirci" sbottai spostando lo sguardo altrove, non potendo reggere il contatto con i suoi.

-"Io invece credo di si. Perché sta sera ti sei attaccata con Maria?" Domandò lui accarezzando il mio dorso della mano con i polpastrelli.

-"mi sembra più che evidente, mi stava irritando. E poi ha iniziato lei" protestai una volta ricordato come aveva avuto inizio la serata.

-"Si, è vero, ma comunque non appena ci hai visti entrare l'hai fulminata con lo sguardo" mi istigò.

-"Cosa avrei dovuto fare? Andare da lei abbracciandola e dicendole che era bellissima come fanno tutte le altre ragazze della mia età? No grazie" scossi la testa ridendo.

-"Sarebbe stato carino" disse con un sorriso avvicinandosi a me.

-"Sai cosa sarebbe carino?" Domandai guardandolo negli occhi.

Lui mormorò in attesa di una mia risposta mentre si passava distrattamente una mano nei capelli, gesto che mi fece per un attimo perdere il filo del mio ragionamento.

-"sarebbe carino provare un giorno a scambiare la sua tinta bionda con una mora, per vedere se sono solo i capelli biondi a renderla stupida o se lei è scema proprio dentro" dissi tornando in me.

Paulo alzò un sopracciglio evidentemente dubbioso sulle mie intenzioni e non rispose.

-"Che c'è? Non mi sembra poi un'idea così cattiva" dissi alzando le spalle.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 05, 2017 ⏰

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