CAPITOLO 32

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Erano già passate due settimane, due settimane da quando io e Dylan ci frequentavamo, le due settimane più belle della mia vita.

<< Sirenetta>> mi sussurrò dolcemente all'orecchio Dylan << svegliati, dobbiamo andare>>.
Non c'era cosa più bella che svegliarsi la mattina con la sua voce nelle orecchie e le sue braccia intorno a me. Negli ultimi giorni infatti Dylan non era tornato spesso a casa anzi, quasi per niente, andava soltanto da sua sorella in ospedale e la sera rimaneva a dormire da me. A detta sua era soltanto perché voleva passare più tempo con me ma io sapevo la verità, non voleva vedere i suoi genitori, soprattutto sua madre.
<< Non voglio alzarmi >> biascicai accucciando la testa nel suo collo, adoravo sentire il suo profumo in prima mattina.
<< Sapessi che voglia che avrei io di rimanere qui nel letto con te, ma sai benissimo che dobbiamo alzarci e anche il perché >>
Lo so?
Mi venne un leggero vuoto di memoria così decisi di girarmi e di guardare lo schermo del cellulare, all'improvviso mi ritornò in mente tutto, quel giorno saremmo dovuti tornare a scuola.
Che palle.
<<E se saltassimo il primo giorno di scuola?>>
<< Per fare cosa?>> chiese lui usando un tono un po' troppo malizioso e stranamente speranzoso per i miei gusti.
<< Non so ,stare qui accoccolati e poi guardare un bel film>>
<< Oh>> sospirò lui in tono deluso << niente di diverso da quello che abbiamo fatto nelle ultime settimane >>
Si alzò di scatto e senza darmi nemmeno il tempo di controbattere si infilò sbattendo teatralmente la porta.

Che razza di bambino!
Il vero problema di Dylan non era di certo il fatto che si annoiasse a stare nel letto con me, il suo problema,intuii,era che noi due, dopo la biblioteca, non avevamo fatto niente di niente da quel punto di vista.
Eppure era stato lui a dirmi che non avrei dovuto niente che non volevo fare, ed ora che fa? Si incazza e sbatte la porta come un cavolo isterico! Quel ragazzo è e sarà sempre un mistero per me.
Ma di certo non gliela avrei fatta passare liscia.

Mi alzai da letto e a grandi falcate mi diressi verso la porta del bagno per dirgliene quattro a quel coglione.
<< APRI SUBITO QUESTA CAZZO DI PORTA DYLAN!>> urlai buttando pugni contro quel povero pezzo di legno << GIURO CHE LA BUTTO GIÙ SE NON LO FAI>>
A differenza di ciò che credevo le mie minacce servirono e quando la porta si aprì per poco non svenni.
Dylan era davanti a me a piedi nudi con indosso i suoi jeans e nient'altro.
Non potei trattenermi dall'arrossire, era così sexy, è vero lo avevo già visto con molto meno di un paio di jeans ma lì, nel mio bagno, con i capelli ancora spettinati era qualcosa di indescrivibile.
<< Dimmi>> mi disse lui con la voce ancora roca per il sonno e uno sguardo di sufficienza.
<< Io, ehm... io volevo...>> balbettai cercando di non guardare i suoi addominali e concentrarmi sul perché fossi arrabbiata.
Perché ero arrabbiata?
<< Ella, andiamo sbrigati, devo farmi la doccia>>
Ecco, ora ricordo.
<< Non puoi incazzarti perché non vengo al letto con te, okay?>>
Fui più diretta di quanto desiderassi ma girarci intorno sarebbe stata solo una perdita di tempo e se c'era una cosa che ho sempre odiato sono le perdite di tempo.
<< Cosa?>> disse lui strabuzzando gli occhi <<sei impazzita per caso?>>
Il suo tono stupito sembrava così reale che per poco non ci cascai,ma poi mi ricordai che era un ottimo attore quindi mentire era praticamente il suo lavoro.
<< Non fare il finto tonto, sai benissimo che è vero>>
<< Mi credi davvero capace di fare una cosa del genere?>> mi chiese mettendosi le braccia conserte davanti al busto. In questo modo si notavano ancora di più i muscoli delle braccia e le sue bellissime spalle, avvampai ancora di più e dovetti fare appello a tutto il mio autocontrollo per non saltargli addosso e mandare a puttane tutto il discorso che gli stavo facendo.
<< No ma... ecco io...>>
<< Tu cosa Ella? Cosa c'è che ti distrae?>>
Eh, sapessi Dylan.
<< Potresti metterti una maglietta per favore? Non voglio parlare con te quando sei mezzo nudo>>
<< Oddio>> disse lui abbassando lo sguardo come se avesse appena notato di essere senza maglietta << scusa non me ne ero accorto>>
Poi qualcosa nel suo viso cambiò facendo ritornare quel bellissimo sorrisetto malizioso.
<< Ti metto a disagio Ella? Non è niente che tu non abbia già visto >>
Si appoggiò al muro e inizio a guardarmi come se lui fosse il leone io la preda da catturare.
Erano così irritante, ma anche sexy, davvero sexy.
<< Quello che dovevo dire te l'ho detto ora me ne vado>>
Mi girai per andarmene ma lui mi prese dal braccio e mi attirò a se poggiando il suo petto alla mia schiena.
<< Sei così bella quando ti incavoli lo sai piccola?>> mi sussurrò all'orecchio così lentamente che sentii i miei ormoni letteralmente impazzire.
Ma non dovevo dargliela vinta così facilmente, anche se avrei tanto voluto.
Senza nemmeno rispondere mi staccai da lui e con gli occhi verso il muro davanti a me gli dissi:<< sbrigati a fare la doccia poi tocca a me>>.
Nessuna risposta, solo il rumore di una porta sbattere dietro di me.

TELL ME WILL BE FOREVER||STYDIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora