Ci sono momenti nella vita di cui non realizzi l'importanza. Momenti che avresti voluto goderti in ogni singolo attimo in cui lo hai vissuto. Mentre ci sono momenti in cui l'hai fatto davvero, attimi impressi perfettamente nella tua memoria di cui ricordi la più minima sensazione.
Quello fu uno di quelli.
Quando i miei occhi si posarono sui suoi sentii un'enorme fitta allo stomaco, come se si stesse per rivoltare. Erano nocciola, così intensi da farmi cedere le gambe, se non fossi stata seduta. Volevi convincermi che era il quasi essere affogata ad avermi causata quella confusione. Insomma, come poteva una persona mia vista prima farmi sentire in quel modo?
<<Stai bene?>> mi chiese lo sconosciuto dai bellissimi occhi,il suo tono era affannato e preoccupato, come se fosse in cerca della rassicurazione che io stessi davvero bene. Un nodo enorme mi si strinse in gola al momento di rispondere, dimenticai perfino il mio nome. Ero talmente nervosa. La mia testa continuava a dire che il motivo era lo spavento, però c'era una vocina nel mio subconscio che dissentiva palesemente.Era per quel ragazzo, quel bellissimo e sconosciuto ragazzo. Era probabilmente il ragazzo più bello che avessi mai visto,gli occhi, il viso, le labbra...
quasi imbarazzata iniziai a tenere gli occhi bassi e solo allora notai che stavo tremando.
Dopo pochi secondi riacquistai lucidità e finalmente risposi alla sua domanda.<< Ehm, si sto bene>> alzai lo sguardo sperando di riuscire a resistere all' intensità dei suoi occhi, il ragazzo mi sorrise trattenendo a malapena la risata. In quel momento mi resi conto della figuraccia che avevo appena fatto. Una ragazza di 17 anni che stava per affogare in due metri d'acqua, come sempre nella mia esistenza ero sembrata un'imbranata.
<<Qualcosa mi dice che non sai nuotare>> il ragazzo iniziò prendermi in giro, aumentando ancora di più il mio imbarazzo. Poi sfoderò un sorrisetto,nell'istante in cui lo fece sentii mancare il cuore di un battito.
Ma che ti sta succedendo Ella?Riprenditi cavolo.
<<Da cosa lo deduci?>>
Iniziammo a ridere insieme e fu bello farlo di nuovo dopo tanto,non ridevo dalla partenza di Jamie. Lo squadrai per bene e notai che tra lui e Jamie non c'era la ben che minima somiglianza,Jamie era magro e alto con occhi chiari e capelli lunghi fino alle spalle. Lo sconosciuto era il suo opposto, i capelli erano scuri tendenti al nero, gli occhi invece era marroni e molto grandi. Era seduto quindi non riuscii a capire se era più basso o alto di Jamie, però capii che era più muscoloso.
<< Come ti chiami?>> mi chiese lui passandosi la mano tra i capelli bagnati.
<< Secondo te come mi chiamo?>>
Cercai di imitare il sorrisetto beffardo che mi aveva lanciato lui prima, ovviamente non credo che abbia sortito l'effetto voluto perché ciò che ottenni è un'altra risata.
<< Secondo me ti chiami...Sirenetta.>> rispose prendendomi una ciocca di capelli e posandola dietro l'orecchio. La sua pelle al tatto era calda e non appena sentii il suo dito sulla mia guancia un brivido mi percorse la schiena,facendomi tremare per un secondo.
<< Per i miei capelli?>>
<< Anche. E per i tuoi occhi verdi. Inoltre sarebbe ironico chiamarti Sirenetta dato che non sai nuotare .>>
Alzai gli occhi al cielo e d'istinto gli lanciai una pacca sulla spalla, ma lui mi bloccò tirando il braccio nella sua direzione. Non mi tirò con forza , ma finì lo stesso con avvicinarmi verso di lui. Ci ritrovammo esattamente come qualche minuto fa, i suoi occhi nocciola nei mei verdi. La distanza tra di noi non era poi così minima , ma era abbastanza perché sentissi il suo respiro sulle labbra e perché lui sentisse il mio, se in quel momento stessi respirando.<< Qual è il tuo nome Sirenetta?>> disse quasi in un sussurro continuando a guardarmi fisso. non risposi subito anche perché ci misi in quel momento un po' a ricordare il mio nome.
<< Ella, Ella James>> subito dopo averlo detto il mio nome iniziò a sembrarmi orrendo a confronto del soprannome che mi aveva dato lui.
<<Io sono Dylan>>
Quel ragazzo era talmente ipnotico che per tutta la sua risposta non riuscii a non guardargli le labbra, si muovevano in modo lento e delicato. Appena il mio cervello realizzò la sua risposta io realizzai chi era.<< Tu sei Dylan O'Brien, il capitano della squadra di baseball e figlio della professoressa di recitazione>> la mia voce diventò squillante, proprio come quella di una dodicenne, lui mi guardò con uno sguardo stupito ma anche divertito, come se gli sembrasse strano che io sapessi chi lui fosse.
<<Oh, wow. Mi sento in imbarazzo, io non so niente su di te, tranne che non sai nuotare>> Dylan sfoderò di nuovo quel sorriso e ,nonostante fosse stupendo,non riusciva a fami dimenticare che avevo fatto la figura della stalker.
<< Non c'è molto da sapere su di me>> ed era la verità, non facevo attività extra-curriculari, tranne le maratone di serie tv, ma non penso che valgano.
Era tutto così inverosimile,uno dei ragazzi più belli e più gettonati della scuola stava parlando con me e volontariamente. So che era stupido essere felici per questo,ma era bello parlare con qualcuno di popolare, anche se le condizioni non erano delle migliori .
<< C'è qualcosa di interessante in ognuno di noi Sirenetta>> mi sussurrò in un orecchio. L'effetto del suo fiato caldo suo mio collo mi fece venire la pelle d'oca. Lo conoscevo da pochi minuti eppure mi faceva già provare queste sensazioni.Purtroppo, come ogni cosa bella della mia vita, non durò molto a causa di una voce che avrei preferito non sentire.
<<Dylan, amore, perché stai parlando con quella imbranata?>> nonostante Andie fosse lontana notavo come mi guardava, era spaventata, da me molto probabilmente,spaventata che potessi parlare, far vedere al suo "amore" chi fosse davvero? O c'era qualcos'altro dietro?
<< E' caduta dallo scoglio e stava per affogare, l'ho aiutata>>, il tono di Dylan era seccato e distaccato, forse non adorava la sua ragazza.Lui era troppo buono per stare con lei, se avesse saputo che la sua ragazza aveva tentato di uccidermi non so se lei lo avrebbe chiamato ancora amore.
<< Sta bene ora, dai andiamo, tutti aspettano te per giocare a Obbligo o Verità>> la voce di Andie era stridula, probabilmente aveva paura che gli dicessi che era stata lei a buttarmi dallo scoglio, stranamente la cosa mi divertiva molto.
<< E va bene>> sbuffò lui,per poi rivolgersi a me.<< Sta attenta la prossima volta okay? Per quanto mi piacerebbe non posso stare sempre con te per salvarti>>
Dylan si alzò e se ne andò con lei salutandomi con un cenno della mano, eppure nei suoi occhi mi era sembrato di vedere qualcosa..tristezza?Impossibile.
Le parole che aveva appena pronunciato mi stava già turbinando in testa come un vortice.
C'è qualcosa di interessante in ognuno di noi.
Per quanto mi piacerebbe...
Come faceva uno così a stare con una come Andie, un ragazzo così dolce e carino come poteva anche solo pensare di poter amare una serpe come lei?
Mentre Andie se ne andava gongolando vidi Sophia, decisi che non potevo dargliela vinta.<<Sophia ti va di andare a giocare?>> dovevo vendicarmi e quello era l'unico modo.
<<A cosa?>>mi chiese ancora un po' ubriaca.
<< A Obbligo o Verità>>.
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TELL ME WILL BE FOREVER||STYDIA
Fanfic" Lui c'era e questo mi bastava." #5 in Stydia 29/08/2019 Ella James è la ragazza che non noteresti mai Dylan O'Brien è il rubacuori della scuola. Ella aveva un ragazzo dolce e premuroso. Dylan saltava da una ragazza all'altra. Tutto questo prima...