<< Obbligo o verità? Sul serio? Tanto vale che giochiamo a campana tutti insieme!>>
Questa era stata la risposta che mi aveva dato la mia amica dopo la mia richiesta.
Sophia non capiva perché fossi così eccitata all'idea di fare quel gioco così stupido,era quel tipo di gioco che entrambe odiavamo,ma non potevo permettere che Andie rimanesse impunita e ,anche se probabilmente non avrei raccontato niente, volevo almeno farglielo credere .
<<Su Sophia. Lascia il tuo bicchiere e vieni a giocare con me. Ne varrà la pena fidati.>>
La ragazza sbuffò e mi lanciò la sua solita occhiata annoiata da " Perché vuoi farmi del male?" Ma improvvisamente la sua espressione cambiò passando da annoiata a curiosa.
<< Aspetta,aspetta,aspetta. È per il ragazzo di prima?>>
<< Quale ragazzo?>> cercai di fingere in tutti i modi che non sapessi di cosa stesse parlando. Non so perché lo stessi facendo in realtà, ma in quel momento fu spontaneo.
<< Quello con cui stavi parlando sulla spiaggia. Ammettilo è per lui vero? Ti sei presa una cotta!>>
Forse...
Capí che era inutile continuare a far finta di niente, alla fine glielo avrei raccontato un giorno.
<< Potrebbe essere. Se ti dico che è così, vieni a giocare con me?>>
<< Oh cara, andrei anche all'inferno per te.>>Entrambe arrivano dopo poco tempo, quando avevano già iniziato. Lo si poteva notare da ciò che trovammo, gente che beveva,urlava, litigava,eh sì questo gioco doveva essere proprio divertente. I ragazzi erano seduti tutti intorno al fuoco e,quelli che non erano occupati con l'altro, stavano ascoltando e ridendo alle battutine non proprio educate che faceva un tipo. Ne sentii soltanto un paio e questo mi bastò, in realtà non capivo che ci fosse di così divertente da sbellicarsi dalle risate. Forse lo facevano perché erano tutti i suoi amici o,cosa ancora più probabile, ridevano perché erano ubriachi. Infatti non c'era nessuno che non avesse un bicchiere in mano con della birra o con degli shottini di non so cosa. Sembravano tutti una sorta di branco, bevevano le stesse cose, facevano le stesse cose, forse pensavano anche le stesse cose. Eppure tra quella massa di ragazzi e ragazze, che a primo impatto potevano sembrare tutti uguali, c'era una persona che si distingueva.
Dylan.
Era seduto accanto ad Andie, ed aveva una strana espressione in viso.
Lui non sembrava essere divertito da quelle battutacce, si limitava a fare qualche sorriso di circostanza quando qualcuno lo guardava. In mano aveva un bicchiere, ma dentro non c'era della birra o altri alcolici. C'era qualcosa tipo...thè.
Ma nessuno era sembrato accorgersene, forse molti di loro erano talmente ubriachi da non rendersene conto. Probabilmente lo notai soltanto io, e lo apprezzai.
Il fatto che non stesse bevendo mi stupì molto ma mi stupì ancora di più il fatto che fingesse di bere, lui era diverso da quelle persone, non aveva bisogno di bere o altro per divertirsi, ma allora perché frequentava quelle persone?
E sopratutto perché fingeva di essere come loro?Nessuno ci aveva ancora notate e questo mi permise di notare da vicino il comportamento dei ragazzi della mia età quando erano ubriachi . La maggior parte delle ragazze non faceva che strusciarsi ai ragazzi più carini, i miei occhi caddero su Lena che stavo baciando un ragazzo che non era il suo, Emily mi aveva detto che il ragazzo di Lena viveva a 20 minuti da qui e che lei stava con lui solo perché era ricco ,infatti non faceva altro che tradirlo con chiunque. Ma ciò che attirò particolarmente la mia attenzione fu un qualcosa che si stava svolgendo proprio davanti ai miei occhi.Andie che cercava in tutti i modi di salire sulle ginocchia di Dylan e lui che non faceva altro che scansarsi oppure spingerla giù .
I nostri occhi si incontrarono e per un attimo io smisi di respirare, forse era stato per la sorpresa ma non appena lui mi notò arrossì all'istante.
<< Ehi Sirenetta, giochi?>>mi sfidò lui.
Non riuscivo a parlare, come se le parole si rifiutassero di uscire, avrei voluto rispondere ma quel suo sorriso mi ipnotizzò.
<< Si gioca,e anche io>>
Fu Sophia a rispondere ,per fortuna abbastanza in fretta da non farmi fare la figura dell'idiota. Ci sedemmo e aspettammo il nostro turno, dopo 10 minuti una ragazza dai capelli blu si girò verso di me.<< Obbligo o verità? >> all'improvviso tutti quanto guardavano a me in attesa di una risposta che stranamente ci misi un po' a dare.
<< Verità>><< Ci penso io alla troietta >> intervenne Lena. << Ti vergogni di non saper nuotare a 17 anni? >> quasi immediatamente partì una sonora risata in tutto il gruppo , mi sentii minuscola ma non dovevo cedere alle sue provocazioni . Speravo con tutto il cuore che Dylan non stesse ridendo ma nel momento in cui incrociai il suo sguardo stava bevendo, così il mio cervello si autoconvinse che non aveva trovato quella cattiveria divertente.
<< Rispondi troietta, ti vergogni di non saper fare una cosa che anche un cane sa fare? >> insistette Andie ed io non riuscii a rispondere e mentre le risate si facevano più sonore io riuscivo solo a pensare a quanto ero stata a stupida a credere di poter spaventare queste due, in quel momento volevo solo andare da Jamie e nascondermi nelle sue braccia .
Avrei dovuto dire tutto in quel momento, dire che quelle due sgualdrine avevano cercato di affogarmi , ma non lo feci. Se avessi raccontato quello che avevano fatto non sarei stata diversa da loro,io non umiliavo gli altri solo per il gusto di farlo o per sentirmi migliore, ma sicuramente non gliela avrei fatta passare liscia, così mi alzai e andai verso Andie convinta su quello che le volevo dire.<< Io non riderei tanto, perché quando lui saprà rimarrai sola, TROIETTA >>. Dopo quelle parole Andie passò dal rosso pomodoro al bianco scarlatto e solo allora me ne andai.
Sophia non mi seguì, aveva capito che volevo stare da sola.
Nonostante fossi riuscita a rovinare la serata ad Andie non riuscivo a trattenere le lacrime.Erano tanti i motivi per piangere, ero stata umiliata pubblicamente ed ero quasi affogata, cercai il telefono per chiamare Jamie ma mi ricordai ciò che aveva detto Emily
Jamie si vede con un'altra .
Ecco quanto ero stupida, ho passato quattro mesi a piangere per uno che mi ha dimenticata in meno di un minuto, amavo Jamie alla follia e quando finalmente per un secondo ero riuscita a dimenticarlo , quella stronza di Andie si mette in mezzo. Iniziai a piangere, ma per la tristezza ma per la rabbia, la rabbia di essere sempre quella buona che si fa fregare. Forse per la prima volta nella mia esistenza volevo tornare a casa mia, avrei preferito stare con Jenna un mese che altri due minuti in questa spiaggia infernale,ma sia io che Sophia eravamo andate con la macchina di Emily e lei e Percy si erano appartati da qualche parte quindi sarebbe stata una lunga serata.Dopo un bel po' a camminare finalmente arrivai abbastanza lontano da non sentire più la musica orrenda proveniente da quella festa altrettanto orrenda. Ero ancora bagnata per il "tuffo" e il vento mi faceva venire i brividi alla schiena ma in quel momento non mi importava, mi sdraiai e guardai le stelle.
Stare da sola sulla spiaggia mi era sempre piaciuto, il silenzio e la calma erano sempre tra le mie cose preferite e in quel momento era l'unica cosa di cui avevo bisogno per poter piangere senza essere notata, stavo per chiamare Jamie quando sentii una voce chiamarmi, anche senza girarmi capii che era lui, quella voce mi era rimasta in testa.
Dylan.SPAZIO AUTRICE
SE VI PIACE LA STORIA O NO FATEMELO SAPERE. ACCETTO LE CRITICHE VOLENTIERI E SE VI PIACE LA MIA STORIA PUBBLICIZZATELA, SE VI VA. SE AVETE STORIE DA PROPORMI PUBBLICIZZERÒ MOLTO VOLENTIERI. SE VOLETE LEGGERE ANCORA UN PO',HO UN PUBBLICATO UN'ALTRA STORIA, SI CHIAMA EVERYTHING I DIDN'T SAY//LUKE HEMMING. FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE E SE VI PIACE LASCIATEMI UNA STELLINA.
VI ADORO, BYE♥️
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TELL ME WILL BE FOREVER||STYDIA
Fanfiction" Lui c'era e questo mi bastava." #5 in Stydia 29/08/2019 Ella James è la ragazza che non noteresti mai Dylan O'Brien è il rubacuori della scuola. Ella aveva un ragazzo dolce e premuroso. Dylan saltava da una ragazza all'altra. Tutto questo prima...