CAPITOLO 17

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Finalmente dopo mesi era lì,davanti a me, Dylan O'Brien,insieme ad un'altra ragazza.
<<Ella ?>> mi disse visibilmente stupito.   << che cosa ci fai qui?>>
Dio quanto era bello
Indossava una camicia bianca stretta e dei pantaloni blu,riusciva a essere stupendo anche con niente.
Il mio sguardo andò verso la ragazza dietro di lui, era davvero graziosa molto più di quanto lo fossi io.
<< Scusami>> dissi sconfitta << ho sbagliato a venire,buona serata ad entrambi >>.
Senza dargli il tempo di controbattere uscii il più velocemente possibile dalla porta cercando con tutta me stessa di non fargli notare che ero sul punto di piangere.
Sperai con ogni fibra del mio corpo di sentirlo venire da me ma l'unica cosa che sentii fu una porta sbattersi ed una risata femminile, così cercai di reprimere le lacrime e mi avviai verso l'ascensore.
<< Sapevo che eri tu>>
Quella voce, era tutto ciò che volevo sentire da mesi.
Mi girai e lui era lì, le mani in tasca e quel bellissimo sorrisetto sul viso, dovetti usare tutto il mio autocontrollo per reprimere l'istinto di saltargli addosso.
<< Davvero?>> provai a camuffare la mia emozione ma non fui molto brava.
<< Più che altro lo speravo >> disse avvicinandosi << mi sei mancata Ella>>
Anche tu,da pazzi. Sapessi quanto sono stata male senza di te.
E poi all'improvviso, eccola arrivare , l'unica sensazione che non avevo sentito in quei mesi, rabbia. Senza quasi accorgermene corsi verso di lui e gli tirai uno schiaffo con tutta la forza che avevo in corpo.
<< TI SONO MANCATA ?>> inizi ad urlare << ALLORA PERCHÉ IN QUESTI MESI HAI PRATICAMENTE FATTO FINTA CHE NON ESISTESSI? >>
Mi guardò come se non mi riconoscesse, quasi spaventato dalla persona che aveva davanti.
<< Mi dispiace >> sussurrò guardando a terra.
Davvero Dylan? È tutto quello che hai da dirmi?
<< TI DISPIACE? >> continuai ad urlare sempre più arrabbiata <<ALLORA È TUTTO SISTEMATO, GIUSTO? >>
Aprì la bocca come per dire qualcosa ma gli feci cenno con l'indice di fare silenzio.
<< SAI QUANTO SONO STATA MALE? >>
<< Ella non era mia intenzione >>
<< Non ti credo, tu sapevi quello che avevo passato, quanto avessi paura di essere abbandonata di nuovo.>>
<< Ella ti prego, ascoltami, fammi spiegare>>
<< Tu>> sibilai con le lacrime agli occhi << mi hai illusa Dylan O'Brien e ti giuro che non ti perdonerò mai per questo >>
<< Io non ti ho illusa Ella>>
<< Allora >> dissi ormai con la voce rotta dal pianto << guardami negli occhi e dimmi che per te non è stata solo una scopata, che è stato di più, che per me provi qualcosa che oltre l'attrazione fisica >>
Lui mi guardò ed io aspettai una sua risposta, una qualsiasi risposta, ma non arrivò, lui non parlò e per la prima volta sentii il mio cuore  spezzarsi.

"Addio"
Fu l'unica cosa che gli riuscii a dire senza piangere davanti ai suoi occhi e poi entrai nell'ascensore. Lui non mi fermò, non ci provò nemmeno, tornò in camera sua senza guardarsi indietro.
Tornai in stanza anche io, le mie amiche non c'erano, erano ancora al locale, meglio così, non volevo che mi vedessero in quelle condizioni, ero annientata, mi sentivo come se mi avessero sbattuta ripetutamente contro un muro. Ero costantemente sul punto di piangere ma ogni volta mi costringevo a non farlo, lui non meritava ulteriori lacrime,ero soltanto uno stronzo qualsiasi. Mi avevo usata,illusa e poi abbandonata come si fa con un sacco della spazzatura.
Non mi ero mai sentita così sola in tutta la mia vita.
Così feci una cosa che non avrei mai pensato di fare. Chiamai l'unica persona che mi era stata sempre vicina.
<< Pronto?>> la sua voce era esattamente come la ricordavo delicata ma allo stesso tempo profonda
<< Jamie sono io>>anche senza vederlo capii immediatamente che fu assai sorpreso di quella chiamata
<< Ella, ciao, come va?>>
<< Io sto bene,tu?>>
<< Sto bene, ora dimmi cos'è che ti fa stare male >>
<< Non sono mai riuscita a dirti bugie >>
<< È per O'Brien?>>
E lui come lo sapeva?
<< Chi te l'ha detto?>>
<< Percy mi ha chiamato e mi ha raccontato tutto>> Percy non era mai stato un chiacchierone quindi mi stupì che glielo avesse detto, a quanto pare aveva avuto le sue buone ragioni.
<< Jamie>> cercai di dire senza piangere non riuscendoci << sono venuta fino a Los Angeles per lui e quando gli ho parlato non è riuscito nemmeno ad essere sincero con me>>
Sentii Jamie ridere dall'altro capo del telefono, non una risata di quelle forti più un risolino leggero
<< Ti faccio ridere?>>
<< Si>>
Ma che cavolo hanno i ragazzi di oggi?
<< Cosa c'è di divertente?>>
<< Mi fa ridere>> iniziò a dire dolcemente <<che la ragazza più forte che io conosca si sia fatta buttare giù da un cretino del genere,che non ti apprezza per quella che sei>>
Mi venne in mente le parole di Dylan durante il nostro primo incontro, aveva usato le stesse parole parlando di Jamie. Stavolta venne a me da ridere.
Io e Jamie rimanemmo al telefono per altri 40 minuti, finché non sentii bussare alla porta.
<< Devo andare, hanno bussato >>
<< E vai ad aprire?>>
<< Certo>>
<< Ma sono le due di notte potrebbe essere qualche pazzo>>
<< Ti ricordo che sono nell'hotel più lussuoso di Los Angeles,saranno le mie amiche >>
<< Va bene, ma al tuo funerale io non verrò >>
<< Okay lo terrò a mente, ora vado notte >>
<< Notte>>
Riattaccai il telefono con uno stupido sorriso sul viso e sempre sorridente andai ad aprire la porta.
Jamie aveva ragione, ad aver bussato non erano state le mie amiche

TELL ME WILL BE FOREVER||STYDIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora