VI - Purga

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Josh's POV

Non sento nemmeno più le gambe, sembra che si stiano muovendo da sole in questa corsa infernale. Sto ansimando come non mai, ma non posso mollare ora. Non potrei mai. Li sento ancora alle costole.

"Ma quanto fiato hanno questi?". Rimpiango tutti i momenti in cui ho rinunciato all'attività fisica. Se fossi in forma sicuramente sarei in grado di seminarli con più facilità.

Se non faccio qualcosa ora, non appena mi prendono non mi riserveranno il piccolo pestaggio della prima volta. È questo pensiero colmo di terrore che mi dà la forza di andare avanti. L'adrenalina nel sangue aumenta di secondo in secondo e il mio cuore si dà da fare al limite delle sue possibilità per riuscire a tenere il ritmo della corsa.

D'un tratto vedo una possibilità di salvezza. Imbocco una viuzza intricata, pregando Iddio che non si tratti di uno stereotipato vicolo cieco. Zigzagando tra gli edifici sento con mio grande sollievo i miei inseguitori sempre più lontani. 

Mi fermo un istante per prevenire al mio cuore dallo scoppio immediato. Mi calmo. Mi convinco che i miei aggressori sono lontani e che per il momento sono al sicuro. 

Improvvisamente sobbalzo. Sento un picchiettare da un vetro. Mi volto di scatto. Mi blocco allorché vedo che la persona dall'altra parte del vetro è... La ragazza di poco fa? Ma come? 

Apre leggermente la finestra. «Se ne sono andati?».

«Ehm... Credo di averli seminati, sì!». Dico con il fiatone.

Mi guarda un poco indecisa sul da farsi. Poi, agitata come non mai, spalanca le ante della finestra. «Entra, svelto!».

D'un tratto sento in lontananza le voci degli sgherri che mi danno la caccia. Non me lo faccio ripetere due volte e, in modo un po' goffo, mi precipito dentro la casa di questa misteriosa ragazza.

«Stai bene?» è la prima cosa che mi chiede. Annuisco, ancora riprendendo fiato per via della grande corsa. 

«E... tu?» ansimo, cercando di articolare una domanda di senso compiuto.

«Sì. Per fortuna che sei riuscito a distrarli!» fa una pausa e mi scruta da capo a piedi. «Adesso però riposati almeno un poco, che sembri stravolto».

Sorrido. E' stato davvero gentile da parte sua accogliermi in casa.

«Sei il fratello di Josh?» mi chiede rompendo il silenzio. 

Io non connetto molto bene. «C-come scusa?».

«Ho chiesto se sei il fratello di Josh, vi somigliate così tanto! Certo che devi averlo fatto proprio incazzare, per farti inseguire!».

No, sicuramente la verità è che non lo sono. Ma è una situazione così assurda che mi prenderebbe per pazzo. Così decido di mentirle.

«Eh, sì. Sono proprio il suo caro fratellino!».

«E come ti chiami, caro fratellino di Josh?» chiede lei con una punta di caustico sarcasmo.

Un nome, fuori un nome, il primo che salta fuori è buono. «Mi chiamo... Ryan».

«Piacere, Ryan, io sono Celeste!». Fa una pausa. «E sono la ragazza di Josh!».

La guardo allibito. 

«Ragazza?! Ma se prima sembrava che ti stesse molestando assieme a quegli altri!».

«Scusa, più precisamente sono la ex-ragazza! Non sto più con Josh ormai da anni! Da quando... Ha imboccato quella strada!».

«Quale strada?»

Lei mi guarda stranita.

«Se sei suo fratello dovresti saperlo!»

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