Continuo a vagare in solitudine. Continuo a rimuginare su tutto ciò che l'Entità mi ha detto. Non ho mai sentito una storia più assurda. Morti che tornano in vita, dimensioni parallele, prove di forza d'animo. E' tutto così misticamente confuso.
Però mi devo arrendere all'idea che comunque sia una situazione realistica. Le cose sembrano coincidere con quello che vedo. Quel tizio con il bastone è la mia fotocopia. L'Entità lo ha descritto come il marciume reincarnato che alberga nel mio animo. Linguaggio aulico a parte, pare essere davvero così. Alla fin fine se è vero che mi trovo otto anni nel futuro, significa che la sua storia è plausibile. Devo assolutamente verificarlo in qualche modo.
Davanti a me vedo un locale. Il nome è scritto chiaramente sopra la porta: "Black Café". Conosco bene la mia cittadina e so che nella zona dove mi trovo ora non c'è mai stato nulla del genere, ma solo un edificio abbandonato di cui si raccontavano le più sinistre leggende. Questo mi fa riflettere e aumenta in me il leggero sospetto del fatto che potrebbe avere ragione.
Mi faccio coraggio ed entro. L'interno però non sembra essere tenuto bene, non è molto affollato e questo non mi rassicura. Il mio occhio però cade immediatamente su un enorme orologio digitale appeso alla parete. 23:37 del giorno 5/3/2024.
Sospiro. E' la prova definitiva o che sono completamente impazzito oppure che ho fatto veramente un salto nel tempo. Mi chiedo ancora come sia possibile una cosa del genere.
Mi coglie un'ondata di panico. Non ho la minima idea sul che cosa fare e sul dove andare. Non ho un soldo con me, sono affamato, ho sete, ho bisogno di un rifugio che non ho...
Ma... Un momento! Se è vero che mi trovo solo otto anni nel futuro, questo significa che ciò che rimane della mia famiglia è ancora vivo. E con un po' di fortuna la mia casa si trova sempre nello stesso posto. Senza pensarci due volte esco dal bar. Finalmente intravedo un bagliore di speranza! Sono convinto che posso riuscire a trovare la mia casa.
Immediatamente un violento calcio sulle ginocchia mi spezza le speranze. Emetto un urlo di dolore. Il mio volto tocca violentemente il suolo e inizio a contorcermi. L'orrenda sensazione di impotenza viene amplificata dal fatto di ricevere ancora colpi da tutte le parti. I miei pensieri scompaiono per alcuni istanti. Mi sento solo un corpo in balia di forze sconosciute. Ogni colpo che prendo, ogni urlo che emetto mi fa pensare sempre più alla mia fine.
D'un tratto tutto si ferma e io ho il tempo di riprendermi. Percepisco il sapore del sangue in gola, ma sono contento che le forze misteriose si siano fermate un momento.
«Allora sei proprio un coglione!» esordisce una voce. «Non sai che questo posto è nostro territorio di affari? Come cazzo fai a farti vedere qua?!».
Sento nuovamente un turbinio di pensieri. Territorio? Rivedere? Chi sta parlando? Apro gli occhi. E' il mio alter ego che mi aveva aggredito all'inizio di questo incubo. La speranza di salvezza ora pare svanita del tutto. La mia buona stella sembra avermi abbandonato! Riesco solo ad articolare piuttosto male implorazioni come «Basta! Ti prego! Smettila!». Ma una scarica di altri calci mi zittisce immediatamente.
Ogni tanto riesco ad aprire gli occhi per guardare chi ho attorno. Le persone ci sono. Nonostante i miei sguardi implorino di fare qualcosa se ne restano lì, impassibili. Hanno gli stessi occhi di qualcuno che, impotente, fisserebbe un condannato a morte.
Allora cerco di invocare a pieni polmoni «Aiuto!». Ma un dolore lancinante mi pervade quando cerco di inspirare. Ciò che esce dalla mia bocca sono ormai dei conati di parole.
«Mi hai rotto il cazzo!» esordisce tonante il mio alter ego. «Questa volta non ti lascerò andare così! Prima non mi paghi il carico, poi ti metti in mezzo alle mie faccende personali, e adesso hai il coraggio di farti vedere qui! Dillo che vuoi morire allora! Dillo avanti!».
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Nemesi
AventureSequel de "Il Prestigiatore" Avete presente quando si dice "essere in conflitto con se stessi"? Beh, Josh Connelly sa meglio di tutti che cosa significa. Il finale de "Il Prestigiatore"non pareva contemplare una possibile continuazione (leggere per...