My New Personal Trainer [h.s] (In Revisione)

3. Un Ritorno Inaspettato

In parte mi sentivo sollevata per aver affrontato uno dei miei tanti scheletri nell'armadio, era quasi giunto il momento di chiudere quel capitolo della mia adolescenza una volta per tutte, ma dentro di me, ebbi come la sensazione che non ero ancora giunta alla fine di tutto quel gran casino.

Una volta uscita fuori da quella stanza, salutai Charlie con un lungo abbraccio; percepii sin da subito la sua tensione per via di quella discussione accesa, ma cercai di tranquillizzarlo, spiegandogli che io e Styles avevamo da anni delle conflittualità.

Dopo esserci scambiati i saluti finali, lasciai la palestra scendendo le scale di corsa a testa bassa, per questo motivo mi scontrai per sbaglio con un ragazzo, che stava passando nella direzione opposta alla mia.

"Scusami tanto, non ti avevo visto." Alzai il capo per scusarmi con il ragazzo che avevo di fronte, riguardo la mia sbadatezza.

Ma quel moro dallo sguardo misterioso, mi ricordò qualcuno di molto familiare, che purtroppo in quell'istante non riuscii ad individuare nella mia testa.

"Perdona la mia sfacciataggine, ma ci siamo già incontrati da qualche parte?" Gli chiesi, sperando di non averlo importunato o messo in imbarazzo con quella mia domanda fuori luogo. Ma aveva un aspetto così familiare, che non resistetti nel porgli quella domanda.

"No, non credo proprio." Concluse con un tono gelido come il ghiaccio, superandomi di fretta per scomparire all'interno della palestra.

Mi ci vollero alcuni minuti, prima di riprendermi dalla reazione sgarbata e inaspettata da parte di quel ragazzo, dall'aspetto così cupo ma allo stesso tempo molto familiare ai miei occhi.

Harry's pov

Non riuscivo proprio a capacitarmi di quanta spudoratezza avesse quella ragazza, specialmente se in passato non avevamo mai avuto alcun tipo di legame.
Eppure non mi sarei mai aspettato che quella ragazza fosse la stessa che al liceo veniva presa di mira da molte persone, tra cui anche me.
Inizialmente non capii per quale motivo si fosse rivolta a me in quel modo sfrontato, poi realizzai che il suo atteggiamento era causato da un profondo rancore, verso coloro che le fecero passare le pene dell'inferno in quella scuola.

Nonostante ciò, non lo ritenni un comportamento adeguato e rispettoso per una persona che la si conosce a malapena.

A risvegliarmi completamente da quello stato di trance, fu il tonfo della porta in fondo alla sala degli attrezzi.
Per un secondo, credetti che fosse Charlie, con l'intenzione di chiedere spiegazioni riguardo a quell'accaduto, ma mi dovetti ricredere quando riconobbi la chioma mora proseguire nella mia direzione.

"Styles!" Il ragazzo mi venne incontro con un sorriso stampato sul viso olivastro.
"Come te la passi, Malik?" Lo salutai, tirandogli delle pacche sulla spalla, tutt'altro che delicate.

Con il passare degli anni, Zayn diventò come un fratello per me. Trascorremmo l'intera adolescenza insieme, e ciò rafforzò ulteriormente il nostro legame, siccome per ogni cuore infranto o litigio con i nostri genitori, c'eravamo sempre l'uno per l'altro.

"Non c'è male. Sai, proprio qualche minuto fa mi sono scontrato con una ragazza da paura fuori, il mio lato misterioso penso l'abbia conquistata." Disse con spavalderia, atteggiamento che utilizzava sempre quando si trattava di ragazze.

"Non è che per caso indossava una specie di uniforme da ufficio?" Domandai con curiosità, dando voce ai miei pensieri, che non la volevano smettere di elaborare informazioni.

"Credo di sì...ma cosa c'entra questo? Non sono stato lì a chiederle dove avesse acquistato la camicetta." Mi guardò con sguardo interrogativo, appoggiandosi alla parete.
"C'entra eccome, visto che è la nuova cliente che avrei dovuto incontrare oggi. Te ne avevo parlato proprio ieri."