30. Anno nuovo vita nuova pt.2

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Harry's pov

Al mio arrivo la villa era già stracolma di gente, sparsa da tutte le parti con i bicchieri di alcolici tra le mani. 

Era da tempo che non entravo nella casa di Louis per una delle sue feste, mi ero scordato di quanto fossero pazzeschi i suoi party, non faceva mancare nulla agli invitati. 

Appena entrai nella villa, mi diressi verso il tavolo stracolmo di alcolici, solitamente dove si riunivano gli tutti gli amici di Louis. 

Mi feci strada tra la folla scatenata, finendo nel salotto, dove trovai un gruppo di ragazzi che tenevano Louis per le gambe a testa in giù, mentre lui beveva la birra dal boccale.
Le ragazze facevano il tifo per lui, che era quasi sul punto di vomitare tutta la birra ingerita troppo velocemente. 

Mentre il gruppo delle ragazze continuava a fare il tifo, una di loro mi raggiunse, rivolgendomi subito la parola. Solo quando distolsi lo sguardo da Louis, riconobbi la ragazza che si era appena avvicinata a me. 

"Ottima festa, vero?" Alzò il tono della voce per via della musica alta.

"Non ti è bastato il discorso che ti ho fatto oggi? Sei ancora qui?" La imitai, alzando il tono.

"Non sono più quella di una volta, Harry!" Cercò di afferrarmi il braccio, ma le allontanai la mano, quasi sul punto di scoppiare.

"Tu non cambierai mai, Sophie!" Non sembrò colpita dalle mie parole.

Fece un sospiro con un sorriso stampato sul viso, poi continuò a parlare.

"È per Kate Horan, vero? È diventata magicamente la donna della tua vita!" Non feci in tempo a controbattere, che mi fece cenno di guardare dietro di me.

Mi voltai di colpo e intrecciai il mio sguardo con quello di Kate, che subito dopo essersi accorta della mia presenza, girò i tacchi e sparì nella folla.
Ero confuso e allo stesso tempo preoccupato, così tanto che per un secondo pensai di aver avuto una visone. 

Il mio istinto mi portò a seguirla in mezzo alla massa di gente, non persi di vista il colore del suo vestito, che mi rimase impresso nella mente sin dalla prima volta che l'avevo visto. 

La vidi uscire dalla porta d'ingresso, intenta a percorrere il vialetto. 

La richiamai, facendola voltare dopo aver pronunciato svariate volte il suo nome. 
Incrociare per la seconda volta il suo sguardo, mi fece battere il cuore all'impazzata. Rivederla dopo una lunga e difficile settimana, mi provocò uno strano effetto. 

"Kate...che cosa ci fai qui? Non dovresti essere-" Non mi fece finire la frase, che si avvicinò, cominciando a parlare. 

"In ospedale, certo. Mi dispiace, ma sono stanca di rimanere in isolamento dal mondo." Aggiunse, guardandomi con uno sguardo del tutto freddo e distaccato. 

"Kate, sei fuggita dall'ospedale?! Non posso credere che hai fatto una cosa simile." Ero incredulo, la ragazza che avevo davanti a me non l'avrebbe mai fatto. 

"E io non posso credere che tu mi abbia abbandonata in quel postaccio! Non hai la minima idea di come mi sia sentita ultimamente. Mi sono sentita più sola che mai, ho pianto così tanto che sono arrivata a non aver più lacrime!" Nella sua voce c'era molto dolore e disprezzo nei miei confronti, aveva centrato in pieno, mi sentivo un totale schifo per averla lasciata sola. 

Aveva gli occhi lucidi, ma nessuna lacrima. Non riuscivo a pensare al fatto che fosse stata per una settimana in quella stanza a piangere per colpa mia. 

Presi un sospiro profondo e provai a formulare una frase. 

"Kate, i-io ho provato ad alzarmi da quel letto, ma non ci sono riuscito. Non ce la facevo a vederti così...mi faceva troppo male." Dissi, torturandomi le mani. 

My New Personal Trainer [h.s] (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora