29. Anno nuovo vita nuova pt.1

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Kate's pov

Persi completamente la cognizione del tempo, mi sembrava solo ieri di aver litigato con Harry e avergli messo le mani addosso. Non ricordai il motivo di tale razione nei suoi confronti, ma sicuramente c'era qualcosa che non andava in me.

Ne ero consapevole della mia grave situazione, però non riuscivo a capire per quale motivo mi stavano trattenendo così a lungo in quel triste ospedale.

Il mio unico desiderio era di tornare a casa e passare le feste con i miei amici e il mio ragazzo. Forse loro erano l'unica medicina in grado di curare il profondo vuoto che provavo negli ultimi giorni.  

"Buongiorno, Kate." L'infermiera che di solito mi visitava, entrò nella camera con un sorriso smagliante. Per fortuna, non era la stessa infermiera che mi misurò la pressione, dato che l'ultima volta decise di non occuparsi più di me a causa dei miei scatti d'ira. 

"Come stai oggi?" Mi chiese, cambiando la sacca del flebo.
"Uno schifo, come al solito." Dissi, cercando di distogliere lo sguardo dall'ago iniettato nella vena.
"Non noti un miglioramento?" Dopo aver cambiato la sacca, si sedette al lato destro del letto.

"Non sto migliorando affatto." Risi nervosamente.
"Finché non mi farete uscire da qui, io non sarò più quella di prima." Conclusi tagliente, fissandola negli occhi cristallini.

Non sapendo più cosa dire, si alzò, pronta ad andarsene. 

"Che giorno è oggi?" Le chiesi, fermandola con un cenno. 
"Oggi è il 31 dicembre!" Esclamò con allegria, uscendo una volta per tutte dalla stanza.

Ero senza parole, Harry non si fece vivo per un'intera settimana. Non riuscivo a capire il motivo di così tanto menefreghismo nei miei confronti.
Al solo pensiero mi sentii malissimo e più sola di prima, per il semplice fatto che durante quella settimana nessuno si era degnato di passare un solo minuto a trovarmi. 

Per tutta la settimana pensai a lui, a quanto potesse essere arrabbiato con me, tanto da non venirmi a trovare. 
Magari aveva chiuso definitivamente con me e io non lo sapevo neanche. 

Per cercare di non pensarci troppo, decisi di andare al piano terra per fare colazione. Presi l'asta del flebo e scesi dal letto, provando un brivido di freddo subito dopo aver appoggiato i piedi a terra.

Con il pigiama a stelline e le pantofole abbinate, uscii finalmente dalla camera.

Appena entrai nella mensa non vidi anima viva, anche per il fatto che l'ora della colazione era già passata da due ore. Nonostante ciò, mi diressi verso il bancone delle pietanze e presi un vassoio.

Dopo aver raccattato un cornetto alla crema e una tazza di cappuccino, mi sedetti a un tavolo e diedi un morso al dolce che avevo tra le mani. 

Il silenzio e l'idea di solitudine che trasmetteva quel salone, mi stavano uccidendo lentamente. Poco dopo, quel lungo silenzio fu colmato dall'eco dei miei singhiozzi.

Harry's pov

Ormai il buio era diventato mio amico, avevo perso totalmente la cognizione del tempo. 
Con il passare dei giorni, cominciavo piano piano a sentirmi bene dentro quelle quattro mura.

Per il resto dei giorni, camera mia diventò la mia tana, il mio covo di solitudine, dove passavo il resto delle mie giornate.
A Louis non stava per niente bene vedermi ridotto in quelle condizioni, così intervenì, prima che fosse troppo tardi. 

"Sveglia, Styles! È ora di uscire dalla tana!" La sua voce acuta, mi aiutò ad aprire gli occhi e a connettere il cervello alla realtà. 
Alzò di colpo le tapparelle della camera, facendo entrare quel poco di luce che c'era in quella giornata nuvolosa.

My New Personal Trainer [h.s] (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora