• Una storia importante •

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Mi ritrovai alla porta di casa Prepon, con nel cuore solo la voglia di riabbracciare Laura, di fargli sentire che io per lei c'ero, che non sarà mai sola e che soffrirò con lei.
Mi aprirono e mi ritrovai una ragazza davanti a me, era molto simile a Laura anche se con una bellezza meno prorompente, così collegai che fosse sua sorella.
"Ehm, Salve sono Taylor la collega di Laura, io ehm, volevo darle le mie condoglianze" gli porsi la mano educatamente, ero molto imbarazzata certo era brutto irrompere così nelle loro vite, quando probabilmente, neanche mi conoscevano, se non per il telefilm che giravo insieme alla sorella.
"Grazie, Taylor entra, io sono Danielle la sorella di Laura" disse con aria amichevole, "Lei è di là ed è davvero distrutta" a quelle parole non seppi attendere ancora un solo minuto, corsi da lei più veloce che potevo. Mi ritrovai catapultata in quella stanza di morte, c'erano molte persone eleganti che parlavano tra di loro, quasi disinteressati dal fatto che la madre di Laura fosse in una bara, l'unica a stare davvero male era Laura, non l'avevo mai vista così, mi spezzava il cuore vederla piangere così, come una bambina, così mi avvicinai a lei.
"Hey tesoro!" il suo viso cambio visibilmente alla mia vista, era felice di vedermi seppur si trovava in una situazione di estremo dolore.
"Amore!" Si buttò subito al mio collo in modo così istintivamente stupendo, aveva bisogno di me si notava chiaramente, tutti si girarono a guardarci sorpresi, sopratutto Ben che era visibilmente infastidito da quel nostro abbraccio così prolungato. Lei mi aveva chiamata amore davanti a tutti, il mio cuore non faceva altro che accelerare notevolmente i propri battiti, che ormai erano diventati sempre più frenetici, sentii il calore del suo corpo avvolgermi completamente. La strinsi fortissimo per ricambiare il suo così tanto affetto, non mi importava niente della gente, né tantomeno di Ben.
"Adesso sono qui per te, non sei sola" le sussurrai dolce all'orecchio, dandogli un piccolo bacio sulla parte superiore del collo.
"Grazie, per esserci sempre quando ne ho bisogno." Rispose con con tono dolce e riconoscente.
Sentii lo sguardo di Ben su di noi, ci fissammo con aria di sfida, lo odiavo sempre di più, era decisamente lui il nostro ostacolo verso la felicità.
"Tesoro tu non ti devi preoccupare, io ci sarò sempre per te, non vado da nessuna parte, anche perché starti lontana mi risulta difficile, visto che sei tutta la mia felicità." gli accarezzai quella pelle così bianca e vellutata, che anche solo toccarla mi faceva rabbrividire di emozioni semplici ma così essenziali per la mia esistenza.
"Ti prego portami via da qui, ora!" mi sussurrò improvvisamente all'orecchio, voleva scappare da tutta quella sofferenza, il suo cuore così puro non poteva sopportare ancora quel dolore immenso.
Feci una preghiera veloce alla povera mamma di Laura, anche se non la conoscevo mi dispiaceva, perché avevo chiaramente capito che per Laura sua madre era molto importante, anche se lei non amava parlare spesso di sua madre nè della sua famiglia in generale.

La presi per mano, stavamo per uscire da quella stanza quando, il suo fidanzato ci bloccò alla porta.
"Dove credete di andare?" Esclamò con tono gelido.
"Ovunque ci portano le gambe!" dissi coraggiosa contrapponendomi tra lui e Laura.
"Ti prego Ben lasciaci andare!" disse lei, visibilmente scombussolata dal dolore, da non aver la forza di lottare con lui, ma c'ero io e avrei combattuto mari e monti per lei. Dovevo essere forte, dovevo lasciare che si appoggiasse a me per non sprofondare in quel' abisso di sofferenza che stava provando.
"Forse non hai capito biondina lesbica, che Laura sta per diventare mia moglie, e puoi fare tutti i giochetti mentali che vuoi con lei, ma lei non ti vorrà mai in quel senso, anche perché non hai niente di così interessante per lei lì sotto!" Le sue parole volgari rimbombavano nella mia mente, che se fossimo stati in qualsiasi altro luogo le avrei dato una sberla, ma sapevo che non potevo sopratutto in quella situazione.
"Non è il luogo adatto, ma comunque ti assicuro che la ragazza qui è una buongustaia e apprezza molto quello che ho da offrire li sotto! Ora ci devi scusare ma dobbiamo proprio andare!" presi dinuovo la sua mano e uscimmo da quella casa, più in fretta che potevamo, lasciando Ben come un pesce lesso.

Prendemmo la mia macchina, e girammo per New York per ore.
Il suo viso era stranamente disinvolto, come se tutto quel dolore che provava prima fosse improvvisamente tramontato.
"Ti ho mai detto che sei bellissima?" dissi improvvisamente fissandola senza che lei se ne accorgesse, ricevendo poi in seguito la sua attenzione, il suo sorriso bellissimo, che valeva come una grande vittoria per me.
"No, non me l'avevi mai detto così esplicitamente, ma è bellissimo sentirselo dire da te!" mise la sua mano sulla mia che nel frattempo era sul cambio di marcia.
"E che prima d'incontrarti, non credevo potesse esistere una creatura così perfetta al mondo, che avesse la forza di farmi perdere la testa così in poco tempo, io quando ti ho incontrata per la prima volta su quel set, già avevo capito che tu mi avresti rubata il cuore. Tu sei la mia storia importante!" sorrisi serena, le mie parole uscivano dal cuore, e non avevo mai parlato così a qualcuno, senza alcun velo, o alcuna paura, ero proprio innamorata persa.
"Sai che non ti facevo così dolce amore? sei la persona migliore che io abbia mai incontrato in tutta la mia vita, ti amo, e mi dispiace se prima non me ne ero accorta prima, ma ora lo so, e non voglio più che tu vada via da me. Vieni qui" mi tirò per la maglia e si avventò sulle mie labbra e mi diede un bacio prima casto e poi man mano i giri della sua lingua aumentarono, inondandomi del suo sapore stupendo.
Con queste iniziative improvvise mi faceva perdere totalmente il conio, tanto da non pensare più a guidare, mi accorsi che ormai ero rallentata troppo e le macchine che seguivano continuavano a premere sul clacson, istintivamente ripresi a guardare la strada, ma lei riprendeva puntualmente a baciarmi senza sosta.
"Ok amore purtroppo dobbiamo fermarci qui, perchè non voglio metterti in pericolo" le dissi dispiaciuta staccandomi definitivamente per guidare.
"Posso sempre concentrarmi da qualche altra parte!" mi rispose maliziosa, era cambiata totalmente, era visibilmente eccitata e del dolore non vi era più la benché minima traccia.
"Che intendi?" chiesi perplessa, senza capire bene le sue intenzioni.
"Intendo" scandì le sillabe in modo estremamente sexy, mentre con una mano si prese cura della zip dei miei jeans, e li iniziai a capire quali erano le sue intenzioni.
"Che voglio scoparti mentre guidi" alzo il sopracciglio e nello stesso istante si morse il labbro, rimanendomi letteralmente inerme, senza parole, riusciva a farmi eccitare in qualsiasi situazione, così dal nulla, mi desiderava e io desideravo lei, immensamente.
"Ok, fammi vedere che sai fare!" accettai la sua grande voglia di farmi godere.
"Molto più di quanto pensi! Mi sono allenata per te, amore mio!" si avvicinò con quelle parole ancora stampate su quella bocca così deliziosamente carnosa e con quello sguardo che mi faceva letteralmente morire, tanto che la mia parte intima iniziava a reagire già solo a sentirla nelle vicinanze.
Iniziò a baciare il mio sesso da sopra gli slip già fradici.
"Dio santo! Tu un giorno di questi mi farai morire!" esclamai chiudendo gli occhi per un istante, era difficile riuscire a mantenere il controllo e guidare, sopratutto se lei si prendeva così bene cura delle mie parti intime.
"Sai si sbagliava Ben, tu qui sotto hai così tanto da offrire!" nello stesso istante mi prese gli slip fra i denti, facendoli battere sulla mia parte intima in modo violento.
La mia macchina ormai andava per forza di inerzia non certo grazie alla mia concentrazione, tutto il mio corpo era fermo lì, su quelle emozioni straordinarie che mi faceva provare quella donna.
La sua lingua calda entrò finalmente in contatto diretto con il mio sesso, mentre con le sue dita lunghe iniziò a penetrarmi vistosamente, ormai non mi contenevo più dal piacere, riuscivo a costatare che non l'aveva mai fatto così bene prima d'allora.
La macchina andava ormai da sola dato che il volante mi sfuggì dalle mani, ero proprio in estasi, gli gemiti si facevano sempre più forti ad ogni suo colpo di lingua, le sue mani indugiavano a stimolarmi ovunque fosse possibile, era come indemoniata, e io non potei fare a meno che soccombere e arrendermi dinanzi a tanta passione, il mio orgasmo fu forte e deciso, il più bello che avessi mai avuto in tutta la mia vita, grazie a lei ero finalmente felice, nel vivere la nostra storia importante.

*Spazio dell'autrice*
Capitolo più intenso del precedente, sopratutto alla fine direi. 😂😂😂
Volevo sapere che ne pensavate di questo capitolo?
E per la gioia delle shippologhe volevo chiedere sopratutto a mrsmraxiai che ne pensa della storia fin ora? 😂😂😂❤️

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