• Il nostro amore ti riporterá da me •

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I raggi del sole colpirono il mio viso ancora molto assonato, con un gesto istintivo mi stropicciai gli e un istante dopo sbadigliai ancora molto stanca, stiracchiando simultaneamente le braccia per poi accompagnarle accanto a me per cercare un contatto con Laura, è invece la mia mano scivolò sulle lenzuola piatte. Quel contatto così gelido mi fece aprire gli occhi prima del tempo previsto e così ebbi la conferma che lei non era al mio fianco.
Mi sentivo strana, non avevo per nulla delle buone sensazioni, eppure non potevo allarmarmi subito anche perché non ne avevo motivo. Ma iniziai subito a cercarla ovunque è così fui sopraffatta da quelle mie strane sensazioni, con l'intento di cercarla, su quella maledetta scrivania trovai un foglio di carta accuratamente piegato, su cui c'era scritto sopra "X TAYLOR".
Quando vidi la lettera, il mio cuore iniziò ad avere battiti sempre più irregolari, non avevo il coraggio di aprirla ma allo stesso tempo avevo una gran voglia di sapere cosa conteneva. Le mie mani tremavano come una foglia mentre fui intenta ad aprire quel pezzo di carta, i miei occhi erano già pieni di lacrime senza neanche sapere ancora cosa ci fosse scritto, ma sentivo che voleva comunicarmi qualcosa di brutto ma allo stesso tempo importante, come un addio, uno di quelli silenziosi, uno di quelli che ti spezzano il cuore in due parti e dopo non sei più in grado di trovare i pezzi perché sono sparsi ovunque, uno di quegli addii importati da cui non ti riprendi più, è sai quella persona rimarrà sempre parte di te perché è intrappolata nei filamenti più stretti del tuo cuore, perché il suo nome é tatuato nella tua anima.
Finalmente dopo un po' di titubanza presi coraggio e lessì la lettera tutta d'un fiato, più andavo avanti con la lettura è più mi rendevo conto che in ogni singola parola che aveva scritto c'era tanta sofferenza, aveva aperto tutto il suo cuore per me, si era superata, è mi toccò l'anima, era distrutta, aveva tolto la sua maschera da ragazza impenetrabile, era chiaro il dolore aveva vinto contro la forte ragazza dai capelli corvini. Aveva rinunciato a noi ancora una volta e non potevo perdonarglielo, ma allo stesso tempo una altra parte di me, non riusciva proprio ad odiarla. Sapevo di amarla troppo per odiarla, anche se l'avessi voluto con tutte le mie forze sapevo non ero proprio in grado di farlo.
La fine dello scritto era molto sbiadito, il "ti amo" quasi non si leggeva più, era chiarissimo che lei aveva pianto mentre scriveva e questo non fece altro che farmi intendere quanto fosse stato difficile per lei prendere quella decisione così folle.
La mia ansia salì a dismisura dopo quella lettura così intensa, non riuscivo più a calmarmi, il pensiero di non poterla rivedere mai più mi tormentava.
Possibile che non potevamo essere felici insieme? Possibile che doveva esserci sempre qualche ostacolo sulla nostra strada?

Poco dopo mi preparai con la poca forza che mi era rimasta ancora in corpo. Quando uscii da stanza notai che la mia macchina era sparita, proprio come Laura.
"Perfetto!" imprecai sarcastica ad alta voce. Non avevo ne più la ragazza e neanche più la macchina.
Dovetti prendere l'affollatissima metro di New York nonostante odiassi i mezzi pubblici, mille erano i pensieri che affollavano la mia testa, quegli stessi pensieri che mi stavano uccidendo dall'interno. Mi diressi a casa di sua madre, dove ero stata il giorno prima, "magari è lì" pensai speranzosa, o magari aveva detto a Ben o a qualche suo familiare dov'era.

Bussai alla porta di quella casa con un ansia tremenda, nessuna casa prima d'allora mi aveva mai fatto tanta paura come quella.
Tutto ciò che sperai in quel momento fu solo di trovarla li, tutto quello che volevo era di trovarla tra le braccia di Ben, anche a costo di dover soffrire, ma almeno potevo sapere con certezza che stava bene.
La porta della casa si aprì improvvisamente e davanti a me apparve Ben, era in lacrime, non l'avevo mai visto cosi, ma quando iniziai a intuire che c'entrasse Laura mi si rigelo il sangue, lo odiavo ma capii che se stava così poteva essere solo per un motivo molto grave.
"È colpa tua, se lei sta lottando tra la vita e la morte, sei stata tu a mettergli delle strane idee in testa, lei era felice con me, noi dovevamo sposarci, avere dei figli, avevamo tutta la vita davanti a noi e invece per colpa tua questo non accadrà mai!" Mi buttó in faccia tutta la sua rabbia, a quella notizia così forte mi sentii strana, era come se sentissi che il mio cuore ormai non poteva reggere più a nulla, mi sentivo persa, era un vero schifo solo il pensiero di poterla perdere, mi sentivo impotente davanti a quella notizia così schifosamente di merda. Forse Ben aveva ragione, non dovevo intromettermi tra lui e Laura, per tutto questo tempo non ho fatto altro che rovinare sempre tutto e adesso lei sta morendo per colpa mia.
"Dov'è ora?"dissi con un filo di voce tremante, non avendo neanche le forze per replicare quelle sue affermazioni così brusche, sentivo solo che il mio corpo mi stava abbandonando piano piano, come se stessi per svenire da un momento all'altro.
Cosa avrei mai potuto fare se l'unica persona che avesse davvero amato fosse morta? Solo il pensiero mi distruggeva, sentivo il dolore scorrermi nelle vene, ma infondo chi ero io per stare male? quando era lei quella in bilico tra la vita e la morte.
"TU DEVI ANDARTENE CAPITO? SPARIRE PER SEMPRE DALLA DI VITA DI LAURA!!! SEMPRE CHE RIUSCIRÀ A SOPRAVVIVERE!" Digrigno i denti con aria davvero dura, quelle parole servivano a spezzarmi il cuore, ma quel che Ben non aveva ancora capito era che il mio cuore era già distrutto di suo in mille pezzettini.
"Che succede qui?" Intervenne in mio soccorso il fratello di Laura, che si sovrappose tra me e Ben con aria pacifica.
"Io volevo solo sapere Laura come sta?e dove si trova? mi basta questo!" dissi con aria disperata, questo mio stato di ansia si notava molto anche dal mio sguardo.
"Laura purtroppo è in condizioni critiche. Sta combattendo tra la vita e la morte, è in ospedale e stiamo per andarci ora, posso tenerti aggiornata sul suo stato di salute se vuoi?" disse con fin troppa tranquillità.
"Voglio venire anch'io!" Dissi con molta decisione.
"Non può, non sei nessuno e Laura non vorrebbe mai farsi vedere in queste condizioni da un estranea!"esordì Ben parlando agli altri e non a me, quasi come se io fossi invisibile.
"Senti Ben, capisco il tuo dolore, ma non credere che io stia bene, Laura è la mia vita, è tutto ció che ho, per cui, non mi interessa niente se non mi ci volete portare, mi farò a piedi tutti gli ospedali di New York finché non la troverò e quando la troverò io non la lascerò mai più, costi quel che costi!" Quelle mie parole scossero chiaramente il fratello e le sorelle di Laura che ormai assistevano già da un po' a quella discussione, lo vidii nei loro occhi sorpresi, sicuramente non sapevano di me e lei e né del nostro amore.
"La porto io da Laura!" esordì coraggiosa la sorella minore, andando contro i discorsi di suo cognato, che la fulminò letteralmente con il suo sguardo glaciale.
"Dai su vieni con me, ragazza" aggiunse in seguito non dando il tempo di replicare ne a Ben ne agli altri.
"Grazie" le dissi davvero grata di quel gesto così profondo, aveva capito l'amore che provavo per sua sorella è questo lo apprezzai molto, perché fino ad allora nessuno aveva capito davvero l'importanza del nostro rapporto.
"Assolutamente, non devi ringraziare, stai soffrendo come tutti noi, e non è colpa tua se mia sorella ha avuto un brutto incidente. Ben é un cretino, ha detto tante cazzate, ma io infondo l'ho sempre saputo che Laura non l'amava davvero, invece l'altro giorno quando sei arrivata a casa nostra, ho capito subito che provava qualcosa di forte per te. Tu la ami?" chiese curiosa, era una ragazza molto dolce, tutto quello che non era Laura.
Alla sua domanda avrei voluto rispondergli, che affermare solo di amarla era davvero riduttivo per me, avrebbero dovuto sicuramente inventare qualche nuovo termine fatto apposta per noi, per fargli capire al mondo intero cosa significasse per me sua sorella.
"Si l'amo è anche molto, in realtá lei è davvero la cosa più bella che mi sia mai capitata nella vita, io spero solo che si riprenda, e se esiste un Dio voglio che la salvi, perché lei più di chiunque altro non merita di morire!" dissi con una lacrima pronta a rigarmi il viso.

*In ospedale*
Quel attesa iniziò a farsi davvero snervante, dopo ore in quella maledetta sala d'attesa, ne i medici, ne gli infermieri ci diedero notizie sul suo stato di salute.
Fino a che un medico si avvicinò al nostro folto gruppetto. Non riuscii ad alzare completamente lo sguardo su di lui, non ne ebbi il coraggio, ad ogni passo di quel medico, io mi sentivo morire dentro, sembrava eterna quella sua camminata, così decisi di avvicinarmi io a lui.
"Laura come sta?" le chiesi di botto, sperai di non sentire quelle fatidiche parole che avrebbero reso la mia vita inutile per sempre.
"Siete i parenti di Laura Prepon?" disse lui glaciale, non calcolandomi minimamente ma avvicinandosi agli altri.
"Si siamo la sua famiglia, allora come sta?" Rispondemmo quasi in coro.
"Laura ha avuto molte fratture alla gabbia toracica, ma quelle che mi preoccupano sono contusioni alla testa, ora è in sala operatoria, gli stanno asportando il feto che aveva in grembo, non c'è l'ha fatta, mi dispiace." Il mondo improvvisamente mi crolló completamente addosso, lei non c'è l'aveva fatta, le lacrime scendevano a dirotto avrei voluto buttare fuori tutta la mia rabbia contro quello stupido dottore.
"Come il feto? Era incinta? Sono morti lei è il bambino?" Chiese incredulo Ben.
"No la signora Prepon è ancora viva o meglio è in coma, ma è stabile, si era incinta di 2 mesi."
La mia speranza a quelle parole, si riaccese improvvisamente, mi dispiaceva in fondo del suo bambino, anche se era di Ben, sapevo che Laura sarebbe stata una mamma straordinaria. Lei però aveva ancora una possibilità di vivere, ed io sapevo che c'è l'avrebbe fatta, lei non avrebbe mai mollato perché aveva la forza di una leonessa.
Ero sicura che la forza nostro amore aveva il potere di riportarla di nuovo alla vita, di riportarla di nuovo da me.

*Spazio dell'autrice*
Altro capito triste, ma era ovvio che sia così visto che la povera Laura combatte tra la vita è la morte e Taylor ovviamente sta male per questo.😔
In ogni caso spero vi sia piaciuto tanto quanto il precedente, fatemi sapere ❤️
Ps. Mi scuso se ci sono degli errori di ortografia, ma l'ho scritto in un posto un po' incasinato😂 in ogni caso segnalatemi gli errori se volete.

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