• E ritorno da te •

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*Spazio dell'autrice*
Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più? Quello che direbbe Battisti riguardo a questo mio ritorno.😂
Sono ritornata, perché in primis molte di voi mi hanno chiesto di continuare questa ff, e poi perché tengo molto a questa storia, che davvero sta diventando una parte di me, ed è giusto poterla continuare e in seguito terminarla in maniera quanto meno dignitosa, anche per il rispetto di chi la legge e la segue dall'inizio.
Detto questo direi che Fabio volo mi fa un baffo! 😂😂😂solo Verop22 capirá ma fa niente!
Grazie a chi legge la mia storia, a chi commenta a chi vota, a chi non l'ha mai fatto, la verità è che i voti e stronzate così non mi sono mai interessate, tutto ciò che mi interessa è appunto darvi emozioni tramite il racconto, e sopratutto riuscire a farlo senza usare frasi fatte come fanno in molti, io uso sempre il mio cuore, in ogni cosa, ormai credo lo avrete capito, o almeno spero.
Detto questo vi auguro una buona lettura 😉

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Erano passati giorni e addirittura mesi da quel nostro addio, ero voluta scappare via da tutto quel dolore che mi stava letteralmente uccidendo e pur di nascondermi da esso avevo deciso di isolarmi dal resto del mondo, trasferendomi nella mia piccola casa di campagna che si trovava nel Kentucky.
La mia vita ormai era diventata abbastanza ordinaria e noiosa, un esistenza priva di emozioni, ero decisa a vivere senza pretendere troppo da me stessa e dagli altri, così mi ritrovai a prendere decisioni difficili come abbandonare la mia carriera artistica, privandomi di tutto ciò che avevo costruito e che ero stata fino ad allora, quasi come se volessi chiudere per sempre quel libro che racchiudeva le pagine del mio passato, in cui lei era inevitabilmente il centro di tutta la storia.
Sapevo che avrei dovuto trovare la forza solo dentro di me, era finita, e dovevo proseguire la mia vita senza Laura, forse sarebbe stata solo sopravvivenza, ma per forza di cose c'è l'avrei dovuta fare comunque.
Anche se molto spesso il suo ricordo mi tormentava sopratutto di notte, quando non facevo altro che passare le mie notti insonni davanti al mio passato, la ritrovavo lì in tutti i miei sogni, puntuale ogni notte.
In quella casa sentivo il suo profumo ovunque, anche se in realtà non era mai stata lì con me.
"Chissà se è felice" mi chiedevo costantemente, lo speravo con tutta me stessa, quello era il mio unico desiderio, perché lei era e sarà l'unico vero amore della mia vita.

Una sera in particolare mi sentii più strana del solito, mi ritrovai a guardare fuori dalla finestra, tutto era calmo intorno a me, molto diverso dalla giungla della città.
Quella sera mi ritrovai ad alzare gli occhi al cielo per guardare le stelle, adoravo fissarle per ore, quei momenti mi rilassavo e svuotavo la mia mente dai brutti pensieri, ma quel giorno fu diverso, nell'aria c'era il suo profumo che sentivo molto più intenso rispetto alle altre volte, e questo non fece altro che alimentare il suo ricordo, che prendeva spazio prepotentemente nella mia mente. Più guardavo le stelle e più immaginavo fossero i suoi occhi e quel suo sguardo particolare su di me che mi mancava da morire, in realtà la verità era che lei mi mancava sempre da morire e nonostante ci fossimo allontanate definitivamente io la pensavo costantemente, ma mi consolava il solo fatto che eravamo sotto lo stesso cielo e che anche se eravamo distanti mille miglia in realtà lei era lì, in tutte quelle costellazioni, ognuna delle quali mi faceva tornare alla mente i nostri momenti felici insieme, chiusi gli occhi sospirando, come per trattenere quei momenti ancora per un po', è così ritornai a riviverli nuovamente.
Il passato era sempre lì a bussare alla mia porta quello stesso passato con cui volevo chiudere per sempre ma mi accorgevo che più volevo dimenticarlo, e più lui tornava.
In quello stesso momento decisi di abbandonarmi alle tentazioni represse così presi il telefono e composi il suo numero, che nonostante lo avessi cancellato da tempo, lo avevo ancora ben stampato nella mia memoria.
"Pronto, sono Laura" a sentir quella voce il cuore mi si scagliò fuori dal petto, era un emozione tremenda, poter risentire il suono della sua voce, così all'improvviso in quel istante riscoprì quei sentimenti che stavo arginando da troppo tempo.
Riagganciai tra le lacrime senza proferirle una sola parola, non l'avevo mai dimenticata era chiaro e forse non ci sarei mai riuscita, ero una sciocca ad averlo anche solo potuto immaginare, dovevo tornare da lei, dovevo riprendermela, dovevo farla tornare ad innamorarsi di me.
In quello stesso instante feci le valige e decisi di partire per New York, avevo perso troppo tempo ad arrendermi, quando dovevo solo lottare a testa bassa per lei, per il nostro amore, per il nostro avvenire insieme.
Mi diressi con fretta all'aeroporto e presi il primo volo disponibile per New York.
Avevo una gran voglia di rivederla, erano mesi che non la sentivo vicina, che non ci toccavamo, che non ci baciavamo e sentivo di poter anche impazzire in quel momento senza poterlo fare.
In poco più di un ora mi ritrovai a New York, davanti a casa della sua famiglia, l'unico posto che conoscevo davvero e l'unico dove speravo di trovarla.
Mi avvicinai guardandomi intorno e notai subito che la casa era tutta illuminata, quasi come se ci fosse una festa al suo interno, presi e bussai al campanello.
Mi aprì subito sua sorella, che mi guardó con un aria molto sorpresa, non si aspettava di trovarmi lì, nessuno se lo sarebbe mai aspattato.
"Ciao" dissi imbarazzata, anche perché non sapevo che altro dire.
"Ciao Taylor, vuoi entrare? Stiamo festeggiando l'addio al nubilato di mia sorella Laura, sai domani si sposa!" mi rispose con molta difficoltà, lei sapeva bene dei sentimenti che nutrivo per sua sorella e in quel momento sarei solo voluta sparire, mi accorsi che forse avevo fatto un grosso sbaglio andando fin li.
"Io, non lo so, cioè" presi un sospiro e mi feci coraggio "si voglio entrare!" Dissi con più decisione, non era ancora finita o per lo meno non lo era ancora fino all'indomani.
"Ok entra pure" rispose con un sorriso sincero.
Entrai in quel salotto dove tutto era addobbato ad hoc per l'evento, quella casa era piena zeppa di gente, esattamente come l'ultima volta che c'ero stata, solo che questa volta era per motivi molto diversi.
Cercai la festeggiata tra la folla, ma sfortunatamente fui subito bloccata dalle mie colleghe.
"Hey ma guarda chi c'è qua!" Disse Uzo seguita da Natasha e Yael.
"Da quanto tempo!" Disse a ruota Yael con il suo solito fare solare.
"Già!" Dissi imbarazzata, non sapevo cosa dire, e non volevo che mi facessero troppe domande.
"Hey ragazze, vi dispiace se parliamo dopo? Perché devo fare una cosa!" Cercai di evitarle, andando via da lì, ma fu tutto inutile perché mi seguirono in ogni parte della stanza.
"Ok ora ti fermi e ci spieghi che hai?"mi chiese Natasha bloccandomi definitivamente.
"Non posso farlo qui, e non posso farlo ora, vi prego capitemi, ci sarà tempo per parlami, ma ora lasciatemi andare!" Dissi insofferente, l'unica persona che volevo vedere e a cui avrei voluto dare risposte in quel momento era Laura.
"Ok, però sarebbe meglio che ti aprissi almeno anche con una di noi! Non puoi chiuderti per sempre, non è una cosa che ti fa bene!" Disse Yael
"È comunque se cercavi Laura è lì" continuò con il suo fare furbo Natasha indicandomi la mia Laura.
E improvvisamente tornai a vivere, tutto quel mondo che avevo respinto era lì davanti ai miei occhi innamorati.
Sorrisi come un ebete appena vidi il suo sguardo incrociare il mio, ero pazza di lei, forse anche più di quanto lo sia mai stata prima.
Non riuscivo proprio a non notare quanto fosse bella, maestosa, unica e sexy, come potevo mai dimenticare qualcuno che avesse così tanto potere su di me.
Cercai di avvicinarmi a lei facendomi strada tra la folla di gente che l'accerchiavano, le mie gambe ad ogni passo tremavano e sentivo di poter cadere da un momento all'altro, avevo il cuore in gola mentre gli occhi ero fissi su di lei, l'unica persona per me davvero importante in quella stanza. Però appena fui davvero vicina a toccarla, una musica partì improvvisamente e due spogliarellisti possenti la presero l'allontanarono da me, a quanto pare "il tempismo non era proprio il mio forte" pensai scuotendo la testa.
La fissai, ero molto infastidita da quei due tipi che le si strusciavano addosso, strinsi i pugni mentre Natasha mi si avvicinò nuovamente.
"Allora da quanto sei innamorata di lei?" Mi chiese troppo diretta.
"Da tanto tempo, non è stato facile, ma ne è valsa la pena" risposi sincera, sapevo che dovevo aprirmi alla mia amica.
"Vale sempre la pena di amare Tay, anche se si soffre, chi non ama non sa cosa si perde" mi appoggió la sua mano sulla mia spalla, quel gesto valse più di mille parole, mi sentivo capita da lei, anche se non gli avevo mai parlato di Laura in quel senso.
"Io, volevo scusarmi con te, e anche con le altre, per avervi abbandonate sul set e aver messo a rischio la vostra carriera e lo show" le parlai in modo sincero, ero davvero dispiaciuta, per aver rovinato tutto.
"Stai scherzando vero? Ora devi pensare a riprenderti Tay, domani Laura si sposerà, e tu sarai felice comunque perché un giorno troverai una persona che ti amerà davvero!" a quelle parole scossi subito la testa, Natasha non poteva sapere che la mia unica felicità in quel momento era solo Laura.
"No, non è così scontato come pensi, siamo state innamorate, lei ha provato dei sentimenti veri per me, noi abbiamo fatto l'amore, noi siamo state amanti e non può finire così, non è giusto!" le risposi visibilmente scossa alla sua affermazione.
"Dimmi una cosa che nella vita è giusta? Capisco che stai male davvero, ma come dicono le altre isolandoti fai soltanto del male a te stessa, e poi Taylor non so cosa tu speri di ottenere da tutto questo, stai attenta davvero, sia a non rovinare te stessa che gli altri." Natasha era sempre stata molto diretta, e anche in quel caso non si smentì affatto.
"Non lo so, proprio dove voglio arrivare, forse voglio arrivare, fino a quello che mi rende felice, e poi stasera si può fare tutto no? È la sua ultima serata da nubile!" dissi con un sorriso malizioso stampato sul viso, dopodiché aggiunsi "ora devo andare, fammi l'in bocca al lupo!" Lasciai li la mia cara amica preoccupata e mi avvicinai finalmente a Laura, visto che ormai il siparietto con gli spogliarellisti antipatici era finito.
"Bella festa!" Le dissi pimpante più che mai, mentre lei era ancora di spalle.
"Oh grazie, ti sono piaciuti gli spogliarellisti?" mi sorrise voltandosi verso di me, in quel momento sarei pure potuta morire per quel sorriso che adoravo più di ogni altra cosa al mondo, era riapparso sul suo viso stupendo ed era lì tutto per me.
"Veramente più che gli spogliarellisti, ho preferito guardare te!" risposi seria mente mi morsi il labbro dal momento di silenzio che si sussegui.
Ci avevo provato come ai vecchi tempi, ma sapevo che il rischio di un rifiuto era molto alto, dovevo comunque tentare a risvegliare qualcosa in lei.
"Oh, ehm grazie Tay!" alzai le sopracciglia sorpresa, aveva appena pronunciato il mio nome, si era ricordata chi fossi e fui molto felice in quel momento.
"Posso parlarti in privato?" Chiesi seria più che mai.
"Certo, andiamo nello studio di mio fratello, seguimi" così la seguì e approfittai per squadrarle il fondoschiena che era delineato perfettamente dal suo abito stretto, riuscivo solo a pensare che era sempre più tonico e perfetto.
Arrivammo allo studio, lei si appoggiò con fare molto sexy all'ampia scrivania del fratello, la fissavo e Dio avrei voluto solo saltargli addosso e fare l'amore li.
"Allora, cosa devi dirmi?" ma mi risvegliai subito da quei pensieri animaleschi.
"Volevo dirti che non è stato un periodo facile per me, sono andata via da tutto il mio mondo per poter stare lontana da te, perché non sopporto l'idea di vederti con Ben, dopo tutto quello che abbiamo passato insieme, dopo tutto l'amore che ci siamo date, io proprio non posso rinunciare a te!" Presi le sue mani di slancio, stringendole alle mie "tu sei l'amore della mia vita, io ti amo davvero tanto, ed è vero non posso darti quello che ti da Ben, ma voglio che tu sappia, che non potrò mai amare nessuno come amo te!" Quelle parole uscirono così di getto, senza programmare niente, anche perché ogni volta che programmavo alla fine le cose non si mettevano mai bene.
Le mie parole fecero calare un silenzio assordante in quella stanza, era ormai passato più di un minuto, e lei non non pronunciava una sola sillaba a riguardo, la cosa che mi fece spaventare più di tutto fu che nel suo sguardo non riuscivo a leggere nessuna emozione particolare.
"Allora? Ti prego parla perché così mi stai uccidendo, se non mi vuoi dillo ora!" Chiesi molto ansiosa e sofferente.
"Non è una cosa facile, io cioè non è stato facile neanche per me questo periodo, poter riuscire a ricordare, è stata dura, ma sapevo che mi mancava qualcosa e non capivo cosa, beh stasera l'ho capito, ma so che non è facile Taylor, non lo so se la persona che sono ora ti vuole ancora."
Quelle parole andarono direttamente a colpire il centro del mio cuore, ero a pezzi di nuovo e a spaccarmelo era stata di nuovo lei, la stessa che ogni volta me lo riattivava.
"Dimostrami che non provi più niente e ti lascerò in pace, ma giuro Laura che se provi anche un solo briciolo d'amore per me, io lotterò anche con i denti per te, se è necessario!" risposi con grinta senza mollare.
"Cioè, è un casino io domani mi devo sposare, e tu non puoi venire qui e scombussolarmi così!" si staccò bruscamente dalla mia presa, sbuffando incerta era chiaramente in crisi e io non l'aiutai di certo, quando mi avvicinai di colpo al suo viso riducendo notevolmente le distanze che c'erano tra di noi, eravamo ad un solo centimetro dalla felicità.
"Dimmi che non vuoi baciarmi e io non lo farò!" Controbbatei molto presa guardandola prima negli occhi per poi passare a fissare le sue labbra carnose troppo vicine alle mie, mentre i nostri respiri affannosi ormai si confondevano.
Tremava come una foglia, ma non si accingeva ad arretrare neanche di un centimetro, era chiaro, era attratta da me, la nostra attrazione andava oltre lo spazio-tempo, era qualcosa di magico e inspiegabile.
"Baciami!" disse lei improvvisamente con una sola parola inaspettata, il dolce suono della sua voce non mi era mai sembrato così dolce e sexy come in quel istante.
Così non aspettai altro che quella parola, chiusi gli occhi lasciandomi trasportare dal contatto che nasceva tra le nostre labbra umide e vogliose di attenzioni l'una dell'altra, mentre le nostre lingue riassaporavano sapori antichi ma mai dimenticati.
"Ti amo!" gli riuscì a dire mentre il nostro dolce bacio, stava per essere il preludio di qualcos'altro.

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