• Ti dico Addio •

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I miei occhi erano irriconoscibili per quanto avevo pianto, sapevo benissimo che non saremmo più tornate quelle di prima, lei mi aveva chiuso la porta in faccia, esattamente come avevano fatto tutti gli altri prima di lei.
Tornai a sedermi in quella sala d'aspetto, mentre vidi Ben arrivare di corsa, era chiaramente felice per la sua futura moglie che si era risvegliata.
Della vecchia Laura non era rimasta la benché minima ombra, era come se tutto ciò che avevamo passato insieme, di colpo non c'era più, era difficile da credere, ma fin dall'inizio sapevo che sarebbe stata una storia complicata, eravamo entrambe due donne molto incasinate, lei era abituata ad avere sempre tutto controllo, era abituata a prevalere su tutti quelli che le stavano attorno, ma sapeva fin dall'inizio che io ero diversa, io ero abituata a non sottostare a lei, ero abituata a contraddire, a lottare, ad amare. Ragionavo sempre con la mia testa anche se molto spesso sbagliavo, ero una abituata in ogni situazione a metterci il cuore e molto spesso c'è lo rimanevo. Non mi ero mai protetta sopratutto con lei, perché per me era diversa da tutte le altre, era una donna complicata e mi piaceva capirla nel profondo, non mi lasciavo ingannare dalla sua corazza, da quell'armatura che mostrava in pubblico solo per non lasciarsi ferire, voleva mascherarsi di una forza che in realtà non possedeva per davvero. Lei era fragile, umana e bellissima, era molto testarda e pretendeva sempre troppo da se stessa, forse era quello il suo problema essere così severa con se stessa. Credeva che dimostrando alla gente di essere sempre la migliore in tutto ciò che faceva, sarebbe riuscita a guarire dai suoi demoni interiori, quegli stessi demoni che erano diventati un terremoto nella sua vita, quelli che gli facevano perdere sempre tutto lungo il suo cammino, perché nessuno restava davanti alla sua insicura vita incasinata.
La verità sostanzialmente era che non accettava se stessa, non voleva essere ciò che era, aveva paura del mondo anche se lo combatteva.
Diceva spesso di non aver paura di perdere le persone, ma non ci avevo mai creduto per davvero, tutti hanno paura di perdere ciò a cui tengono e lei non faceva eccezione in questo, anche se non lo avrebbe mai ammesso, infondo aveva paura di perdere anche me e questo lo avevo capito sin dall'inizio.
Volevo solo riuscire a salvarla, sarei affondata insieme a lei, se solo me lo avesse chiesto, ma sarebbe stata troppo orgogliosa per ammettere di aver bisogno del mio aiuto.
Grazie a lei avevo capito che se una persona non vuole essere salvata non puoi salvarla, perché farlo equivale a combattere contro un muro di cemento invalicabile.
Sono stata sempre dell'idea che per amare veramente qualcuno bisogna prima amare se stessi, ma lei pur essendo un essere speciale, non ci riusciva mai.

La mia mente ormai stava andando in fumo per i troppi pensieri che mi tormentavano, una domanda mi sorgeva più di tutte "Come può una persona prima guarirti e poi di colpo farti ammalare?"
La mia vita era stata solo una folata di vento che aveva toccato per un istante la sua. La potevo sentire ancora nel mio cuore, lì seduta come quando si aspetta un treno che non passa, in quello stesso cuore che poco prima senza neanche accorgersene mi aveva preso a morsi, sputandone i pezzi un po' dovunque.
Non vi era rimasto più nulla di noi ed io mi sentivo incompleta senza di lei, di nuovo sola nella mia vita piena di delusioni e amori mancati, mi rendevo sempre più conto che la mia esistenza era fatta di presenze mancanti, questo era il mio solo destino. Ero sempre stata come una cometa, avevo il mio momento di massimo splendore e fin lì era perfetto ma questo durava un istante e poi svaniva tutto in solo inutile momento, d'improvviso piombava il buio totale e di me rimaneva solo l'ombra di uno sbiadito ricordo, e la cometa spariva nel cielo pieno zeppo di stelle.
Non sono mai stata una donna dai facili innamoramenti, in realtà non ciò mai creduto all'amore, ma con lei era diverso, perché aveva qualcosa di speciale, qualcosa che neanche lei sapeva di avere, aldilà della sua bellezza che era qualcosa di spettacolare, anche se incredibilmente, non sempre ne era consapevole. Ma lei era molto più di tutto questo, la sua personalità, il suo carisma, i suoi occhi, il suo sorriso, mi facevano perdere la testa e di solito non era così facile perderla, perché sono sempre stata la tipica persona dai gusti difficili, quella incontentabile, quella affascinata da tutto ciò che è complicato.

Il dolore che provavo era tremendo, non avevo mai sofferto così tanto in così poco. Gli avevo dato in mano tutta la mia vita, perché riusciva a farmi stare così bene da poterne sorridere in ogni momento, ma avevo capito che non sarebbe più tornata.
Il suo cervello ed il suo cuore erano diventati una tabula rasa, dove io non occupavo più un posto, si sarebbe sposata con Ben, avrebbe vissuto la sua vita perfetta, forse quella che non avrebbe mai potuto avere con me, ma sapevo che infondo ai meandri della sua anima io sarei rimasta sempre il suo amore mancato.
Ero diventata una persona tra tante, una sconosciuta che quando la incroci per strada ci scambi uno sguardo fugace e dopo poco continui a camminare senza voltarti mai indietro, noi eravamo tornate ad essere questo, due sconosciute che forse si sono cercate per tutta la vita e che continueranno a farlo per il resto dei giorni.

Passai delle ore a pensare a lei, a quel che era e a quel che non sarà mai più e mi accorsi che da quando mi ero seduta in quella maledetta sala d'aspetto, avevo perso totalmente il contatto con l'ambiente intorno a me, tanto che non mi accorsi, che lei era lì davanti a me, insieme al suo Ben, sembrava che l'avessero dimessa.
Appena la vidi il solito brivido che mi provocava la sua presenza mi percorse la schiena, cercai un contatto visivo con lei, come facevo di solito, ma stavolta non c'era più la stessa magia nei suoi occhi.
Mi si avvicinò e il mio tremore aumento vistosamente insieme al battito del mio cuore.
"Scusa ma non mi ricordo di te, mi ripeti il tuo nome?" Chiese stralunata.
"Vieni qua amore, non parlare con le sconosciute!" Intervenne subito Ben guardandomi male e tirandosela a se.
"Io sono Taylor...Taylor Schilling" dissi bloccandola per il braccio, mi sentivo insicura, speravo che si ricordasse di me, sotto lo sguardo dei bellissimi occhi che erano più spenti del solito.
"Bel nome, io sono Laura e lui è il mio fidanzato Ben, sai tra pochi mesi dobbiamo sposarci" mi sorrise serena mostrandomi il suo anello, lo guardai sembrava costoso, io non le avevo mai fatto un regalo, forse l'unica cosa che sono riuscita a regalagli è stato il mio immenso amore, ma quello non sarebbe più servito purtroppo.
"Mi fa piacere, ti auguro di essere felice Laura, perché te lo meriti più di ogni altra persona in questo mondo, spero che tu riesca a vivere serena e a costruirti la famiglia che hai sempre desiderato! abbi sempre cura di te, e non dimenticarti mai di quanto tu sia fantastica." dissi di getto, quelle parole uscirono direttamente dal mio cuore ormai tutto incerottato.
Anche se soffrivo da matti in quel momento, volevo solo il meglio per lei e se il suo bene era diventato quel l'uomo avrei rispettato quelle scelte e mi sarei fatta da parte.
"Grazie, sono parole bellissime" un istante dopo lei ridusse le distanze che ci separavano e mi strinse forte a se, in un abbraccio indimenticabile sotto gli occhi del suo fidanzato. Chiusi gli occhi e mi abbandonai totalmente a lei per l'ultima volta, mi era mancata la sua stretta su di me, ma purtroppo sapevo che non sarebbe durata per molto, quello era uno di quegli abbracci che ti rimane per sempre addosso, uno di quegli abbracci che avevo sognato da sempre, uno di quelli che sapevano d'addio.
"Addio amore mio!"dissi tra le lacrime sussurrandoglielo malinconicamente all'orecchio, poi mi staccai subito dalle sue braccia e mi incamminai verso l'uscita senza voltarmi mai indietro.

*Spazio dell'autrice*
Capitolo incentrato ancora sui pensieri di Taylor.
Forse tra Tay e Laura è finita, e forse stavolta per sempre.
A voi i commenti!
Ps.Probabile che ci siano errori, ma non ho pensato molto a quelli oggi sinceramente, mi sono concentrata più sulla parte emotiva.

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