Veni, I have come.

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Nel giro di pochi secondi, il portale che Magnus aveva aperto all'interno dell'armadio di Jace, si aprì catapultando i due cacciatori e lo stregone al centro dell'ampia piazza di Venezia.
Nessuno dei tre prestò molta attenzione agli edifici e al panorama che si stagliava di fronte a loro in tutta la sua maestosità, troppo intenti a ripassarsi le rune dell'udito e della vista e ad attivare incantesimi di localizzazione.
Jace si guardò freneticamente intorno. Non riusciva a spiegarsi bene il perché ma da quando aveva messo piede fuori dal portale, la consapevolezza che Clary si trovasse lì si stava facendo sempre più forte e intensa.
Si guardò freneticamente attorno, nella speranza di scorgere una ragazzetta minuta dai lunghi ricci rossi.
La piazza era gremita di gente nonostante fossero passate da dieci minuti le undici di sera. Riusciva chiaramente a distinguere qualche parola in italiano, anche se non ne capiva appieno il significato, e frasi in molte altre lingue e in mezzo a tutti quei turtisti, si rese conto che riuscire ad individuare Clary sarebbe stato difficile tanto quanto trovare un ago in un pagliaio.
Alec gli si avvicinò, portandogli una mano sulla spalla e stringendo con fare rassicurante.
-La troveremo Jace, fidati di me-
-Di te mi fido, lo sai. È di quel pazzo maniaco depravato che non mi fido molto-
Alec annuì lievemente, cercando con lo sguardo quello di Magnus ancora intento ad attivare l'incantesimo di localizzazione su un vecchio foulard di seta rossa che Clary ogni tanto era solita indossare.
-A che punto sei?- chiese allo stregone.
Magnus sollevò lo sguardo, incrociando quello del cacciatore.
-Ci siamo quasi. Jace, tu non senti nulla?-
-E cosa dovrebbe sentire, scusa?-
-Non ne ho idea...una qualche connessione alla sua anima gemella?-
Alec scosse la testa, rassegnato ormai al fatto che Magnus scherzasse sempre anche nei momenti meno opportuni.
-Jace e Clary non sono parabatai. Non hanno una runa che li lega...nessuno dei due può avvertire la presenza dell'altro-
-E invece ti sbagli- disse Jace, continuando a guardarsi intorno.
-Come scusa?-
Il biondo sospirò, concentrando la propria attenzione su Alec.
-Non so come spiegartelo. O meglio, non so spiegartelo senza sembrarti pazzo. So solo che da quando siamo usciti da quel portale, ho avuto come la sensazione di avvertire la presenza di Clary qui nelle vicinanze-
Alec non sapeva cosa rispondere. Sapeva per certo che una cosa del genere era impossibile, che non si poteva avvertire la presenza di qualcuno senza essere provvisti di un qualche tipo di runa o di poteri magici.
Vedere Jace così convinto di quella sensazione però lo rendeva terribilmente triste. Sapeva che se non fossero riusciti a trovarla, Jace ne sarebbe uscito distrutto.
-Jace- disse cercando di nascondere il tremolio della voce -Io vorrei davvero tanto poter credere a questa tua sensazione. Lo verremmo tutti, ma...-
-Ma?-
Alec si ammutolì improvvisamente, sgranando gli occhi e puntando lo sguardo al di là delle spalle del proprio parabatai.
Sia Jace che Magnus girarono lo sguardo in direzione del punto che Alec stava fissando inebetito.
Quando entrambi individuarono Clary e Sebastian, una scarica di adrenalina e di furia omicida investirono Jace, che iniziò a correre come un forsennato nella loro direzione, sguainando una spada angelica.
Alec ebbe solo il tempo di vedere il suo amico correre via alla velocità della luce, prima che Magnus lo afferrasse per un braccio, lanciandosi con lui nell'inseguimento.
-Sebastian!- urlò Jace, attirando l'attenzione del fratellastro e di Clary, che ora lo stava fissando come se avesse appena visto un fantasma.
Sebastian digrignò i denti, spingendo Clary dietro di lui e continuando a stringerle il polso con presa ancora più salda.
-Guarda un po' chi è venuto a farci visita!- disse il demone, puntanto i suoi occhi neri e glaciali su quelli di Jace.
Se uno sguardo avesse potuto uccidere, Clary era sicura che si sarebbero uccisi a vicenda.
-Non volevo crederci ma a quanto pare sei ancora vivo. Pensavo di essere riuscito a liberarmi di te una volta per tutte- disse il biondo, stringendo la presa sulla spada.
-Sai, Jace? Quando uccidi qualcuno devi assicurarti che questo qualcuno sia davvero morto e sbarazzarti definitivamente del suo corpo prima di correre a casa a festeggiare. Papà non te l'ha mai insegnato?- disse mostrandogli un sorrisetto tirato e per nulla amichevole.
-Smettila di mettere sempre in mezzo Valentine in ogni fottuta cosa. Sei terribilmente noioso e sembra quasi che tu abbia sviluppato una sorta di complesso di edipo nei suoi confronti. Se lo ami così tanto perché non crepi una buona volta e lo raggiungi?-
Sebastian sputò a terra, contorcendo le labbra in una smorfia disgustata.
-Mi chiedevo chi avrei avuto l'onore di incontrare per primo, te o il Conclave. Ma a quanto pare resti il topo più furbo di quella topaia che chiamate Idris. Chi ti ha detto dove mi trovavo?-
-Un uccellino non tanto amichevole e bello da vedere- disse Jace.
Alec e Magnus fecero un passo in avanti, entrando nella visuale di Sebastian e Clary.
-Ma tu guarda, ci sono anche i piccioncini. Ora capisco come ci avete trovati, ho una mezza idea al riguardo. Sono davvero lusingato che siate venuti tutti e tre per me-
-Non sono di certo qui per te!- sputò Alec.
-Sono qui per Clary. E sono qui per Max-
-Allora vedi che sei qui per me?- disse Sebastian sorridendo.
-Basta con queste inutili chiacchiere! Libera Clary-
Clary fece passare lo sguardo prima su Jace e poi sul maggiore dei Lightwood e sullo stregone, mordendosi il labbro inferiore con i denti talmente forte, da riuscire a sentire il sapore aspro e salato del proprio sangue.
-Clary!-
Al suono di quella voce, gli occhi di Clary andarono meccanicamente a quelli di Jace.
-Stai bene? Ti ha fatto qualcosa?- riprese il biondo, facendo un passo in avanti verso i due.
Clary scosse la testa, puntando lo sguardo per terra.
-Non devi avere paura. Puoi dirmelo. Va tutto bene adesso, sono qui-
Clary scosse di nuovo la testa.
-Clary...-
Dalle labbra di Sebastian uscì una risata cupa e aspra.
-Mi sembra evidente che Clary non voglia parlare e non ti voglia qui, o sbaglio?-
-Cosa le hai fatto?!-
-Oh beh, niente che tu non possa provare ad immaginare da solo-
Magnus fece un passo in avanti, affiancandosi a Jace.
-Clary, ti prego. Vieni qui da noi- disse, facendo comparire una fiamma blu sul palmo della mano.
Clary scosse nuovamente la testa, sottraendo il polso dalla stretta del fratello e mettendosi davanti a lui, come a volergli fare da scudo.
-Tornate a casa- disse. -Io sto bene, non dovete preoccuparvi-
Jace fece un altro passo in avanti e Sebastian tornò difronte alla sorella, portando la mano sull'elsa della spada.
-Avete sentito? Clary vuole che ve ne andiate-
-Tu le hai fatto qualcosa. Mi rifiuto di credere che Clary stia parlando così di sua spontanea volontà..-
-Oh no, mio caro Lightwood. Io non le ho fatto proprio niente. L'ho solo fatta mia, pochi minuti fa. E ora lei ha semplicemente capito cosa vuole e con chi desidera stare. Niente di più, niente di meno- disse sorridendo.
Un lampo di cieca furia attraversò lo sguardo di Jace, spingendolo a lanciarsi addosso al demone.
In una frazione di secondo, i due erano impegnati a far cozzare le spade l'una contro l'altra e a colpirsi con le rispettive mani libere.
Un pugno scagliato da Jace raggiunse il labbro inferiore di Sebastian, spaccandolo in due.
Il giovane Morgenstern barcollò all'indietro, puntando la spada al suolo e sorreggendosi sull'elsa. Passò la lingua sul labbro, leccando via il sangue. Sebastian sorrise e approfittando di quel momento di esitazione da parte di Jace, schizzò in avanti, colpendolo al viso con una testata talmente forte da farlo cadere all'indietro a peso morto.
Magnus ed Alec cercarono di muoversi in avanti per aiutare il compagno ma si resero conto di non riuscire a muovere le gambe. Una runa mai vista prima, disegnata da Clary, era giunta fino a loro come un'ombra, posandosi sotto i loro piedi è boccandoli sul posto.
-Clary!- urlò Alec, dimenandosi per cercare di liberarsi dalla presa della runa.
-Mi dispiace Alec, ma non posso farvi intervenire. Non posso proprio-
Sebastian rise, avvicinandosi a Jace, che stava cercando di rialzarsi, e accovacciandosi su di lui.
-Adesso, fratellino, è ora di fare le nanne. Ci si vede più tardi-
-Aspet..-
Ma Sebastian lo aveva già colpito con un pugno, facendolo cadere di nuovo al suolo privo di sensi.
Lo prese per un braccio, sollevandolo e mettendoselo sulle spalle.
Tornò verso di Clary, lasciandole un bacio sulla fronte.
-Sono molto fiero di te- le disse sorridente.
Clary cercò di sorridere ma il senso di colpa le stava attanagliando lo stomaco. Non sapeva perché lo stesse aiutando, perché si stesse mettendo contro i suoi amici e contro il ragazzo che amava. Sapeva semplicemente che non voleva vederli mentre facevano del male a suo fratello. Mentre cercavano di ucciderlo.
Dopo quello che era successo in quel vicolo, si sentiva legata a Sebastian a livello così profondo che le sembrava di riuscire a sentire quello che sentiva lui. A capire perché si comportasse così. Cosa ci fosse di sbagliato in lui.
Anche lei si sentiva sbagliata, contaminata. Ma non provava vergogna o ribrezzo per quello che aveva permesso a Sebastian di farle. Provava vergogna solo per quello che stava facendo a Jace. Ad Alec e Magnus. A sua madre e a tutte le persone a cui teneva.
-Ti prego- disse rivolgendosi a Sebastian -andiamo via, non riesco a guardarli-
Sebastian annuì, afferrando con la mano libera lo stilo e aprendo un portale.
-Prima di andare recupera la mia spada, per favore-
Clary annuì, dirigendosi verso la spada del fratello ed estraendola dal terreno su cui il ragazzo l'aveva conficcata pochi istanti prima.
-Clary, ti prego- disse Magnus, supplicandola con lo sguardo.
-Mi dispiace. Mi dispiace davvero tanto. Ma non posso perderlo, non di nuovo-
-E a noi non pensi? A Simon e ad Izzy non pensi? A tua madre? A Luke?- disse Alec, cercando di trattenere le lacrime.
-Se vuoi andare con lui, vattene pure. Corri dal tuo psicopatico fratellino. Ma non lasciare che si porti via il mio di fratello. Non lasciare che porti via Jace!-
-Mi dispiace...- disse un'altra volta Clary, trattenendo le lacrime a stento e tornando di nuovo al fianco del fratello. Sebastian la prese per mano, intrecciando le lunghe dita a quelle esili di lei e portandose alla bocca, lasciandole un tenero bacio sulle nocche.
Prima di lanciarsi con lei e con Jace ancora privo di sensi all'interno della breccia, si voltò verso Alec e lo stregone.
-Veni, sono tornato- disse sorridendo e sparendo con i due fratelli all'interno del portale che li avrebbe rincondotti nella dimensione demoniaca.

-Eccomi con il capitolo. Lo so lo so, è cortissimo ma è un capitolo di passaggio, non volevo e non potevo farlo troppo lungo, altrimenti quello dopo non avrei saputo come impostarlo (E vi dico già che se il prossimo capitolo uscirà come voglio, sarà il mio preferito in assoluto.)
Vi dico anche un'altra cosa: ho deciso di dividere in due/tre parti questa ff e il prossimo capitolo sarà l'ultimo della prima parte.
Capirete leggendo il perché di questa decisione.
Come sempre aspetto vostri commenti al riguardo per sapere cosa ne pensate di quest'idea e per sapere cosa pensate che succederà nel prossimo capitolo.
Un bacione.
-Marts.

The boy who lost his way. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora