Dark blood and revenge.

1.1K 30 13
                                    

       

-Sei davvero certa che questa sia la decisione più saggia? Non vuoi fermarti un secondo a riflettere sulle conseguenze che questo gesto avrà sui tuoi figli?-

Jocelyn si fermò di scatto, interrompendo la sua folle corsa verso la sede del Conclave e voltandosi a guardare Luke.

-Sulle conseguenze che avrà su mia figlia, vorrai dire. Sull'unica figlia che mi è rimasta e che sono ancora in grado di aiutare!- disse, cercando di mantenere una parvenza di contegno che ormai non aveva più da giorni.

Luke rimase in silenzio ad osservarla, sapeva meglio di chiunque altro quanto le azioni scellerate di Valentine avessero ferito Jocelyn, in un modo tanto indelebile e profondo che sospettava che nemmeno donandole tutto l'amore di cui era capace sarebbe riuscito a guarirla.

-È tuo figlio, Jocelyn. È sangue del tuo sangue, è la prima creatura che hai portato in grembo e messo al mondo. Se adesso riferirai a Malachi la sua posizione stai pur certa che non lo riavrai indietro. Jonathan morirà-

Una risata amara lasciò le labbra della donna, che era tornata a rivolgere la propria attenzione verso l'imponente edificio che ospitava il quartier generale del Conclave.

-Jonathan è morto tanti anni fa, Luke. Ancora prima di venire al mondo. Quello che è insieme a mia figlia in questo momento, non è altro che il fantasma deforme e malato di un figlio che avrei potuto avere. A volte penso che sarebbe stato meglio se il mio cuore avesse scelto te fin dall'inizio-

Un'ondata di dolore e di ricordi investì Luke con così tanta forza da costringerlo ad arretrare di qualche passo e ad allontanarsi da Jocelyn, quel tanto che bastava a permettergli di ritrovare la forza per riuscire a dissuaderla dal voler informare il Conclave. Ricordava come se fossero passati solo pochi giorni il tradimento di Valentine. La volontà di quest'ultimo di voler recidere qualsiasi tipo di legame con gli Shadowhunters, che considerava corrotti e impuri, e persino il loro legame parabatai. Ricordava gli anni passati a veder Jocelyn essere utilizzata come cavia per i suoi esperimenti e, soprattutto, ricordava nitidamente la sensazione di aver perso una parte di se stesso quando era diventato un licantropo sempre per colpa di colui che gli aveva promesso di vivere e morire al suo fianco come compagni, ma soprattutto come fratelli.

Prese la mano di Jocelyn, costringendola a voltarsi e posandosela delicatamente all'altezza del cuore.

-Non posso lasciartelo fare- le disse, guardandola con la stessa intensità con cui le aveva dichiarato i propri sentimenti tempo prima e cercando di far trapelare tramite di esso tutto l'amore che nutriva nei suoi confronti.

Jocelyn sospirò, liberando la mano dalla presa forte, ma sempre estremamente delicata, del compagno.

-Si che puoi. Puoi e devi lasciarmelo fare. Clary ha bisogno di noi, ha bisogno di me, ed io non esiterò a fare ciò che va fatto- disse risoluta. – Piuttosto, sei sicuro che quello che ti ha detto Maia corrisponda al vero? Che Clary e Sebastian si trovino in Germania?-

Luke sospirò e con il cuore colmo di tristezza annuì.

-Te ne pentirai. Se adesso lo condanni a morte te ne pentirai- le disse, in un ultimo e disperato tentativo di farle cambiare idea.

-Raziel mi è testimone, non succederà-

Quella mattina Sebastian si era svegliato di buon umore e si sentiva insolitamente pieno di energie. Ormai era passato del tempo da quando aveva trascorso l'ultima notte in bianco a causa degli incubi che lo tormentavano e dentro di lui aveva iniziato e prendere sempre più forma la convinzione che fosse merito della vicinanza della sorella se ultimamente si sentiva meglio. Inoltre il fatto che fosse finalmente riuscito a imporsi su Jace non faceva altro che renderlo ancora più attivo e vivace di quanto non fosse mai stato.

The boy who lost his way. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora