I hate you. I want you.

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-Vi stiamo dicendo che Sebastian è ancora vivo e che Clary si è unita a lui di sua spontanea volontà. Perché non riuscite a crederci?- urlò Alec, sbattendo il pugno sul tavolo del salotto.
-Perché è impossibile che Clary stia seguendo quel mostro spontaneamente! Non lo farebbe mai!- urlò Simon a sua volta, precedendo di poco le urla di Jocelyn.
-A quanto pare non la conosci così bene come pensi...- riprese il cacciatore, portandosi la mano tra i capelli.
-No, la verità è che tu non vedevi proprio l'ora di aggrapparti ad una scusa qualsiasi per infamarla. Lo sappiamo tutti che l'hai sempre odiata a causa di Jace. Evidentemente non sei poi così innamorato di Magnus come sostieni di essere- sputò Simon, facendo spuntare i canini da vampiro fuori dalle gengive.
Alec afferrò l'elsa della spada, pronto a scattare in avanti per colpirlo, ma si rese conto di non riuscire a muovere le gambe e un senso di terrore e sgomento lo assalì. Solo quando vide le dita e gli occhi di Magnus scintillare di blu, capì che non si trattava della runa di Clary ma di un incantesimo lanciatogli dallo stregone per impedirgli di decapitare Simon.
-Volete smetterla, per favore? Vi state comportando come mondani. Cosa che, a quando mi risulta, non siete. O meglio, non siete più- disse guardando Simon, che non aveva ancora ritirato i canini bianchi e appuntiti.
-Non stiamo mentendo- riprese. -Non ne avremmo motivo. Clary è come una figlia per me e come una sorella per Alec. Eravamo convinti che fosse soggiogata in qualche modo, ma non ho percepito nessun tipo di incantesimo in lei. Era la solita Clary, forse più pallida del solito e un po' stralunata, ma sfido chiunque a non esserlo dopo aver passato così tanto tempo con quell'essere-
-Appunto per questo dico che deve esserci qualcosa che non quadra. Qualcosa in lei che non va- disse Simon ritirando i canini e tornando al fianco di Izzy, che non aveva ancora proferito parola.
Sapere che Sebastian era ancora vivo, per lei era stato un duro colpo. Come un pugno ben assestato al centro del petto, che minacciava di romperle il cuore in mille pezzi.
Era convinta di aver vendicato Max e salvato Jace e Idris. Di aver trovato un po' di serenità stando con Simon. Invece adesso era venuta a sapere che il suo peggior incubo era ancora vivo e che non solo aveva perso Max, ma ora anche Jace e Clary.
-Izzy...- la richiamò Alec. -Almeno tu mi credi non è così?-
Isabelle sollevò lo sguardo, puntandolo su quello del fratello.
-Alec non mentirebbe mai su una cosa del genere. E Asmodeus ha parlato chiaro. È ancora vivo ed è legato alla vita di qualcuno- disse, avvicinandosi al fratello.
-Il fatto che abbia portato via Jace mi fa pensare a due sole possibilità: la prima è che voglia ucciderlo. Ma se così fosse lo avrebbe fatto davanti a voi due, gettandovi il cadavere tra i piedi in modo da darvi la possibilità di portarlo qui da noi per sbatterci in faccia di averla avuta vinta. La seconda, e sinceramente è quella che mi piace meno, è che la persona a cui è legato e di cui parlava Asmodeus, sia proprio Jace-
Alec sgranò gli occhi, facendo un passo indietro e andando a sbattere contro lo spigolo del tavolo. Solo quando una fitta di dolore gli attraversò il corpo, si rese conto di non essere più trattenuto dall'incantesimo di Magnus.
-E tu credi che non me ne sarei accorto? Che non mi sarei accorto del fatto che il mio parabatai fosse in qualche modo legato a quel mostro?-
-Apri gli occhi Alec! Dannazione, possibile che solo io in questa casa mi sia accorta dell'umore altalenante di Jace? Del suo perdersi tra le nuvole ogni secondo? Del fatto che spesso diventasse un'automa? Non negare di averlo notato anche tu. Non farlo solo perché si tratta di lui e solo perché non vuoi ammettere a te stesso la verità-
Il viso di Alec impallidì al punto da far temere a Magnus di vederlo svenire da un momento all'altro. Lo stregone gli si affiancò, portandogli una mano attorno al fianco e sorreggendolo.
-Sentite, basta fare supposizioni inutili. Per quanto ne sappiamo, mio padre può averci deliberatamente mentito ed essere in combutta con quel mostro. Quindi non facciamoci predere dal panico inutilmente. È tardi, ed io e Alec siamo distrutti. Ora andremo a dormire e domani mattina escogiteremo qualcosa per ritrovarli-
-Ma...-
-Niente "ma" Alec. Non ti reggi in piedi e io non posso farti da stampella umana in eterno mentre li cerchiamo. Mi servi in forze. Mi servi lucido perché sai bene che quello sveglio e intelligente dei due sei tu, ho bisogno di averti accanto al massimo delle tue possibilità-
Alec annuì rassegnato, lasciando che lo stregone lo conducesse al piano di sopra, dopo aver lanciato uno sguardo di rimprovero a tutti i presenti.
-Massì, tranquilli. Andate pure tutti a fare le nanne e tanti sogni belli. Tanto non siete voi quelli in pericolo ma la mia migliore amica- disse Simon con rabbia malcelata.
-Ti ricordo che anche mio fratello è con loro. E che non siamo tutti vampiri come te che non hanno bisogno di dormire. Quindi tieni questi commenti per te e falla finita!- lo rimproverò Izzy stizzita, seguendo Alec e Magnus su per le scale.
Simon sbuffò, roteando gli occhi all'indietro e correndole dietro.
Quando fu sicura del fatto che Simon non fosse più nella stanza, Jocelyn si accasciò al suolo, appoggiandosi con la schiena ai piedi del divano e nascondendosi il viso tra le mani per nascondere le lacrime. Luke le si affiancò silenziosamente, sedendosi accanto a lei e cingendole le spalle con un braccio.
-Jocelyn, smettila. Non devi fare così, non devi piangere. Andrà tutto bene, li troveremo. Devi essere forte per tua figlia-
-Lo so. So che mia figlia è forte. Ha saputo tenere testa a suo padre ma sapere che in qualche modo sta aiutando Sebastian non mi rincuora, anche se in questo modo lui la lascerà vivere-
-Dimmi cosa ti turba, Jocelyn. Parla con me-
-Hai sentito come parlavano di Sebastian? Come l'hanno definito? Nessuno ha detto il suo vero nome. Solo appellativi come "mostro" o "essere". E io non ho aperto bocca per rimproverarli di star parlando male di lui. E sai perché non l'ho fatto? Perché quella parte di me che ancora odia Valentine e quello che ci ha fatto, gridava "mostro" proprio come stavano facendo loro. Quale madre si comporterebbe così?-
Luke scosse la testa, stringendo ancora di più Jocelyn a sé.
-Una madre cha sta soffrendo e che si è vista portar via il proprio primo genito ancora prima che nascesse...-
La donna tirò su con il naso, stringendo la maglia di Luke con la mano e scuotendo la testa.
-La verità è che ho fallito come cacciatrice, ho fallito come moglie e ho fallito come madre, soprattutto nei confronti di Clary. E ora lei è in pericolo per causa mia-
-Non è vero- disse Luke, lasciandole un bacio tra i capelli.
-Si invece. E te ne renderai conto ben presto anche tu, sapendo quello che ho intenzione di fare-
Luke le prese il viso con la mano, in modo da poterla guardare negli occhi.
-Jocelyn, che vuoi dire? che vuoi fare?-
-Dire tutto al Conclave-
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Clary, che si era svegliata da poco a causa dell'insistenza del fratello, era ancora stesa sul letto, con la mano intenta ad accarezzare la chioma del ragazzo. Non aveva avuto il coraggio di chiedergli di Jace, di chiedergli dove lo avesse portato o se si fosse ripreso. Sapeva che ovunque fosse, stesse relativamente bene. Sebastian non lo avrebbe mai ferito o ucciso, non se la storia del legame tra loro era vera.
-È la verita?- chiese con voce flebile.
-Parli di me e Jace? Purtroppo sì- disse Sebastian, voltandosi a guardarla negli occhi.
-Stai pensando di attribuire la natura di quello che stai provando per me al legame con lui?- chiese.
-Non so a cosa sto pensando. Forse al fatto che ora vedo in te molto di lui. Che forse in questi giorni io abbia visto in te parecchio di lui, in effetti-
-No Clary, tu in me hai visto davvero poco di lui, forse solo il mio senso di colpa per determinate cose che ho fatto. Ma io e Jace non siamo la stessa persona. Siamo legati è vero, e questo mi permette di controllarlo. Ma restiamo due persone completamente diverse- disse, mettendosi seduto.
-Questo lo so-
-Allora se lo sai smettila di pensare a lui!- disse, spingendosi su Clary e schiacciandola contro il materasso.
-Io sono quello di sempre. Ora che le barriere di Jace non ci sono più, sono tornato quello che ero prima di morire. Quindi è meglio che ti rassegni al fatto di essere mia.
Jace sarà anche qui, ma questo non cambierà proprio niente tra noi due. Resti mia. Solo mia. E lo sarai finché non ne avrò avuto abbastanza-
-In poche parole mi stai dicendo che sono solo un giocattolo con cui ti stai divertendo adesso e che poi butterai via?- chiese Clary, con le lacrime che minacciavano di uscirle dagli occhi.
-In poche parole- disse Sebastian, predendole il viso con una mano e disegnandole il contorno dello zigomo -resterai mia in eterno. Mi stufo facilmente di tante cose Clary, ma tu non rientrerai tra queste per molto, moltissimo tempo- disse, premendo le labbra contro quelle di lei e chiedendole l'accesso con la lingua.
Le labbra di Clary si dischiusero, lasciando scivolare la lingua del fratello al loro interno. Il bacio divenne subito intenso e passionale e nel giro di pochi secondi le mani di Sebastian furono sotto la camicetta di lei. Con un unico movimento fece saltare via i bottoni, strappandole la camicetta di dosso e lasciandola solo con il reggisegno. Scese più giù con la mano, slacciando anche i pantaloni e aiutandola a sfilarseli dalle gambe.
Con la lingua iniziò a tracciare una scia umida dal collo fino a giungere al solco tra i seni e con il naso sfiorò il capezzolo che sporgeva attraverso la stoffa. Clary chiuse gli occhi mordendosi forte il labbro inferiore, consapevole di quello che Sebastian stava per farle.
Il ragazzo riprese a lasciarle una scia di baci al di sotto del seno, sulla pancia e sull'ombellico, fino ad arrivare all'altezza dell'elastico delle mutandine.
Le tirò giù lentamente, facendole scorrere pigramente sulla pelle sensibile delle cosce.
Clary chiuse di nuovo gli occhi, ansimando.
Gliele sfilò dai piedi, lanciadole a lato del letto insieme al resto dei vestiti e chinandosi di nuovo su di lei.
-Adesso dovrai stare ferma, piccola. Non scalciare mi raccomando- disse sorridendo e sfiorando la fessura dell'intimità di lei con la punta del naso.
La schiena di Clary si curvò all'indietro e un lungo gemito lasciò le sue labbra.
-Sebastian...- disse ansimando -ti prego-
-Cosa c'è, piccola?-
-Ti voglio, ti prego...-
Sebastian fece scorrere ancora una volta la punta del naso sulla fessura umida di Clary.
-Sei sempre così pronta per me, anche se non ti ho ancora fatto niente.  Anche l'altra volta volevo chiedertelo: era lo stesso anche con Jace? Ti faceva lo stesso effetto che ti faccio io?- chiese, ricevendo come risposta un gemito strozzato.
-Allora? Era così anche con lui!?-
-No...-
-Non ti ho sentita, parla più forte-
-No!- urlò Clary.
Sebastian sorrise, facendo scorrere la lingua tra le labbra bagnate di Clary e raccogliendone gli umori.
-Sei la cosa più gustosa che abbia mai assaggiato-
Un altro gemito roco lasciò le labbra di Clary, incoraggiando Sebastian ad andare avanti.
Le prese le gambe, piegandole all'indentro e divaricandole il giusto indispensabile a lasciarla esposta al suo sguardo famelico.
Si chinò di nuovo su di lei, assaporandola fino in fondo con la lingua e giocando con il clitoride gonfio e pulsante.
I gemiti di Clary erano diventati ormai incotrollati e le unghie avevano lacerato le lenzuola, producendo dei piccoli fori sulla stoffa.
La lingua di Sebastian sembrava danzare, svelta e implacabile, dentro di lei strappandole gemiti sempre più forti.
Portò una mano vicino all'intimità della sorella, accarezzandola con le lunghe dita affusolate.
-Adesso farò ti qualcosa che sono sicuro ti piacerà tanto, qualcosa che abbiamo già sperimentato insieme- disse sorridendo e leccando via gli umori di lei dalle labbra.
Con un unico movimento, le dita di Sebastian furono dentro Clary, penetrandola così in profondità da strapparle un urlo più di sorpresa che di dolore. Iniziarono a muoversi svelte e precise all'interno della sua intimità, a tratti anche in modo violento, provocandole fitte dolorose ma piacevoli.
-Seb...-
-Jace non si è mai azzardato di toccarti in questo modo, vero?- chiese Sebastian, sorridendo e continuando a far scorrere le dita.
Clary chiuse gli occhi, inarcando la schiena. Le lacrime ormai avevano inziato a scenderle copiose lungo le guance e i singhiozzi divennero sempre più incontrollati.
Si lasciò andare, facendo esplodere quel desiderio dirompete che era montato dentro di lei come un'onda anomala e accasciandosi sfinita sopra al cuscino.
Le dita avevano rallentato la loro folle corsa e si apprestavano a liberarla da quel piacevole tormento.
Sebastian le portò alla labbra, leccando via gli umori che le rivestivano e avvicinando il viso a quello della sorella.
-Non hai risposto alla mia domanda- disse. -Jace ti dava quello che ti sto dando io?-
Clary scosse la testa, singhiozzando e coprendosi il viso con le mani.
-E sai perché?- riprese il demone -Perché lui non ha bisogno di te tanto quanto ne ho bisogno io. Non pensa al tuo benessere quanto ci penso io-
Le scostò le mani dal viso, leccandole via le lacrime dalle guance e lasciandole un bacio leggero sulle labbra.
-E io penso sempre a te. E ho ancora bisogno di te, Clary. Avrò sempre bisogno di te- disse, slacciandosi i pantaloni il tanto necessario a liberare l'erezione.
Le divaricò le gambe con il ginocchio, mettendovisi al centro e penetrandola con un unico e fluido movimento di fiachi.
Clary ansimò, portando le mani tra i suoi capelli e tirandolo ancora di più verso di lei.
-Ti odio Seb. Ti odio così fottutamente tanto...- disse tra un gemito ed un singhiozzo.
-E io ti voglio così tanto da diventare matto. Ti desidero come non ho mai desiderato nulla in vita mia- disse Sebastian, muovendosi sempre più velocemente, ma allo stesso tempo dolcemente, dentro di lei e poggiando la fronte madida di sudore alla sua. Chiuse gli occhi, beandosi del piacere che solo Clary era in grado di provocargli.

"Mi senti, fratellino? Lo senti l'effetto che ho su di lei? Come grida il mio nome? Questo ricordo sarà l'ultimo che avrai della tua vita. Della vita che non riavrai mai più indietro"

-Eccomi tornata da voiiii! Mi scuso per non aver postato prima ma ho avuto un esame in università e non ho avuto proprio tempo, fantasia e voglia in questi giorni. Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo mooooooolto intenso.
Come sempre vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate e niente, non so che altro dire, solo che dark Sebby è tornato, che lo amo immensamente e che sono malata e disagiata per scrivere ste cose ma vabbé...a voi i commenti ahahah
Un bacione!
-Marts.

The boy who lost his way. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora