12- Inferno

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Dove voleva portarmi?

In quel momento avevo troppa paura, volevo scappare via, ma la sua forte presa non me lo permise.

E se voleva di nuovo provare a portarmi a letto?
Io non volevo assolutamente permetterglielo.

Volevo piangere, solo quello.

Ad un tratto si fermò  in un posto abbastanza isolato.

<Lasciami andare!>
Dico spaventata.

Lui non mi ascoltò, mi sbattè al muro e si avvicinò lentamente a me.

<V-vattene>
Aggiunsi schifata.

Tentai di andarmene, ma lui non me lo permise, dopo che mi ritrovai il suo viso a pochi centimetri dal mio, cercai di scansarlo strizzando gli occhi, ma non ce la feci e lui mi baciò.

Io ovviamente non ricambiai, restai lì aspettando che si staccasse, ma sembrava che non volesse farlo a tutti i costi.

Cercai di staccarmi io allora, cercai di dire qualcosa, ma dalle mie labbra uscivano solo grugniti.
Riuscì poi a scansarlo violentemente.

<Che ti passa per il cervello?
Lo capisci che mi fai schifo?>
Gli domando innervosita.

Lui mi guardò impassibile.

<Devo ancora finire ciò che ho iniziato, io non voglio un regalo di compleanno a metà>
Detto ciò si riavvicinò di nuovo, ma io  me ne andai.
Lui mi bloccò per il polso di nuovo e mi sbatte sul muro per la seconda volta.

<TI HO DETTO DI LASCIARMI>
Urlai più forte possibile.

Ma lui non mi ascoltò, si scaraventò sul mio collo lasciandoci dei piccoli baci umidi.

Nel mentre mi slacciò lentamente i bottoni della camicia della divisa, io cercai di dimenarmi inutilmente, ma qualcosa lo interruppe.

<LASCIALA IN PACE!>
Qualcuno urlò da lontano.

Si avvicinò velocemente e scaraventò Yoongi a terra con un pugno.

Alzai lo sguardo per vedere chi fosse stato ed era ancora Jimin.

La scena si ripetè, fu la stessa della scorsa sera.

Lui si avvicinò a Yoongi con sguardo minaccioso e lo prese per il colletto della camicia.

<Prova a toccarla un'altra volta e sono cazzi tuoi>
Avverte Yoongi.
<È già la seconda volta che ti avverto>
Aggiunse in fine.

Io nel mentre mi riallacciai la camicia.

<Altrimenti che fai?>
Ridacchiò Yoongi.
<Mi ammazzi?>
Domandò a Jimin con un tono provocante.

Jimin si infuriò

<Se la tocchi un'altra volta, si>
Rispose.

Io rimasi un po' incredula a quelle parole.

Jimin poi, lo buttò di nuovo a terra e mi portò via da lì.

<Stai bene?>
Mi domandò proeccupato.

<S-si>
Mentì.

Il mio sguardo era rivolto verso il basso, non ce la facevo a guardarlo, sarei scoppiata a piangere, visto che stavo per farlo.

Lui mi abbracciò forte, io sgranai gli occhi e non dissi nulla, rimango lì ferma e mi lasciavo abbracciare senza ricambiare.

<Scusami di tutto Chae, sono un idiota>
Disse.

Perché A Me? || BTS Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora