29 - Ospedale

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Chaeyoung's pov

Stavo dormento tranquillamente quando la suoneria del mio telefono, che tenevo come sempre sul comodino accanto al mio letto, mi fece svegliare all'improvviso.
Stava squillando, così alzai il busto, mi stropicciai gli occhi insonnoliti e lo afferrai, cercai poi di vedere chi fosse a quell'ora della notte
Era un numero privato.
Non sapevo se rispondere o no, ma dopo averci pensato qualche secondo, risposi.

<P-pronto?>
Dissi, con voce insonnolita.
<CHAEYOUNG! MUOVITI!
VIENI IN OSPEDALE, JIMIN È STATO INVESTITO ED È MOLTO GRAVE>
Urlò, una voce familiare.

Spalancai gli occhi e mi pietrificai all'istante, feci scivolare il telefono dalla mano e cadde sulle coperte con cui mi ero coperta.
Dopo aver realizzato le sue parole, mi alzai di scatto, afferrai il telefono, mi vestì velocemente e uscì dalla mia camera, ignorando il fatto che i miei stessero dormendo.
Scesi le scale e uscì di casa, poi corsi verso la mia bici rossa e pedalai più forte possibile verso l'ospedale.
Nel mentre piangevo, pensando al peggio.

Dopo aver impiegato diversi e infiniti minuti arrivai davanti alla struttara gigante dell'ospedale, scese dalla bici e corse dentro più veloce che mai.
Chiesi ad un medico dove si trovasse la stanza di Jimin e mi rispose con il numero esatto della sua camera.
Ringraziai facendo un piccolo inchino e corsi via come un fulmine.

Arrivata davanti alla stanza entrai subito e vidi Jimin sdraiato sul lettino in condizioni pessime.
Spalancai gli occhi sorpresa e shockata da quella vista e corsi subito vicino a lui, mettendomi seduta sulla sedia accanto al suo lettino e gli afferrai la mano, mentre scoppiai in un lungo pianto di disperazione, fregandomene se nella stanza ci fosse qualcun'altro.

<J-Jimin... mi dispiace è tutta colpa mia.. >
Dico singhiozzando, continuando a piangere, abbassando leggermente la testa e accarezzai la sua mano con il pollice della mano destra, mentre glie la tenevo con entrambe le mani.
Mi sentivo così in colpa, anche se effettivamente non c'entravo nulla con l'incidente.

Ad un tratto qualcuno entrò di soprassalto, così girai lo sguardo per vedere chi fosse e vidi che era Jungkook, che si avvicinò a lui.

<C-com'è successo?>
Chiedo tra le lacrime, che non sembravano cessare mai.
Lui girò lo sguardo verso di me preoccupato.
<Mi hanno detto che è stato investito mentre attraversava la strada ed era... molto ubriaco>
Mi disse.
In quel momento le mie lacrime si fecero sempre più abbondanti, probabilmente se avessi continuato così per molto avrei allagato sul serio l'intera stanza, ma non ce la facevo a fermarmi a non pensare che fosse stata tutta colpa mia sin dall'inizio.

Nel mentre continuavo a stringere delicatamente la sua mano e a guardarlo, sembrava morto e vederlo così mi buttava giù, in quel momento non saprei nemmeno descrivere come mi sentivo esattamente, avevo un mix di emozioni negative, che una parole esatta per descriverle non esisteva.

Passavano ore e io restavo in quel modo, "attaccata" a lui, un po' come se mi staccassi le sue condizioni peggiorassero.
Nel mentre gli fecero visita anche i suoi genitori, che restarono due orette accanto a lui e poi se ne andarono, dicendo che sarebbero tornati tutti i giorni finché non si sarebbe ripreso.

Ormai era quasi l'alba e io avevo sempre di più sonno, ma non voleco assolutamente andarmene.

<Jimin... non lo so se mi puoi sentire, ma sappi che io non ti lascerò qui da solo, non ti lascierò mai da solo... sono stata una stronza a non venirti a cercare per risolvere la situazione... ma ho pensato c-che ti avrebbe fatto bene riflettere da solo... ma mi sbagliavo, come sempre>
Gli sussurro, mentre gli occhi si facevano sempre più pesante dal sonno.

Perché A Me? || BTS Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora