Capitolo 2

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"Oh ciao mamma"
"Ciao Ellen"
"Heilà mamma!"
"Ciao tesoro!"
Tipico dialogo che si poteva ascoltare quando mia mamma tornava a casa dal lavoro.
Con me era sempre stata fredda e distante, mentre viziava in tutti i modi mio fratello. Non gliene facevo una colpa anzi, era normale.
Si può pensare che i demoni vivessero all'Inferno e gli angeli in Paradiso, ma non era così. Angeli e demoni si mescolavano con gli umani, senza che loro se ne accorgessero, e se eri angelo dovevi fare azioni buone favorendo sentimenti come l'amore, l'amicizia, la solidarietà etc. Se eri demone invece solitamente ti limitavi a infastidire le persone, insinuare dubbi e menzogne nelle menti vulnerabili degli umani e via di seguito. Per noi creature sovrannaturali era una specie di obbligo comportarci secondo la nostra natura. Cattivo uguale demone, buono uguale angelo. Non era difficile, ma certe volte era stressante stare a contatto con gli umani. Si facevano sempre un sacco di problemi e non avevano ( a parte qualche rara eccezione) una fede forte come la nostra.
Mio padre era Lucifero, ma non avevo mai provato quella sensazione di pace che invece sentivo se pensavo a Dio. Già, Dio. Quante volte avevo voluto scappare e andare in una Chiesa per potermi unire agli angeli. Ma avevo avuto sempre troppa paura per farlo. E poi i demoni erano banditi dalle chiese.
"Com'è andata oggi?"
La voce di mio fratello mi riscosse dai pensieri che mi attanagliavano la testa.
"Bene dai. Ho fatto litigare due colleghe e ne ho fatta licenziare un'altra. Ho fatto dubitare il mio capo di sua moglie e...basta. Voi?" Rispose allegra mia mamma
"Ho rubato alle macchinette e allagato un bagno"
"Bravo stai cominciando bene. E tu Ellen?"
"Io...ehm...ancora niente..."
"Guarda che anche tu devi contribuire. Ne va dell'onore della nostra famiglia davanti al nostro Signore"
Eccola qua con la questione dell'onore e della famiglia.
"Prometto di impegnarmi"
"Bene"
Sistemò la borsa sul tavolo e poi si mise a preparare la cena. Papà arrivò poco dopo.
"Ciao ragazzi"
"Ciao papà" lo salutammo in coro.
Papà si occupava di diffondere notizie scandalose sui giornali, facendo venire alla luce segreti che nessuno vorrebbe avere.
Andai in camera e guardai il cellulare. C'erano diversi messaggi da parte dei miei compagni di classe. Li lessi velocemente rispondendo solo a quelli che più urgenti.
Nei contatti avevo distinto i numeri dei ragazzi umani con una "u" e quelli sovrannaturali (cioè demoni, visto che non conoscevo angeli) con una "d". Di demoni avevo come numero soltanto i miei familiari e pochi amici che si potevano contare sulle dita di una mano. Al massimo due mani.
"È pronta la cena!!!" Urlò mia mamma dalla cucina.
Mangiai poco perché non avevo fame e poi tornai in camera. Mi sedetti sul davanzale della finestra a guardare il sole che tramontava e sussultai quando sentii la voce di mio papà.
"Agli angeli piace il tramonto. Tu sei un demone. Ricordalo"
Lo guardai di sfuggita, ma continuai a fissare l'orizzonte.
Sentii il rumore dei suoi passi che si allontanavano e tirai un sospiro di sollievo.
Ogni volta che potevano, i miei mi ricordavano che ero un demone e non un angelo. Ci avevo provato, davvero, a comportarmi come loro, ma proprio non ce la facevo. Se vedevo una persona piangere non sorridevo come mio fratello o i miei genitori, mi piantavo le unghie nei palmi delle mani per costringermi a non andare a consolarla subito.
Il sole era tramontato del tutto e ormai stavano spuntando le prime stelle.
Chiusi il balcone e indossai il pigiama. Andai in bagno per lavarmi i denti, ma lo trovai chiuso.
"Henry!!! Muoviti!!"
Nessuna risposta.
"Henry?" Appoggiai l'orecchio alla porta, ma non sentii nulla. Sbuffai e presi una chiave che apriva tutte le stanze interne della casa, visto che le serrature erano tutte identiche.
Cavolo
C'era già l'altra chiave inserita nella toppa.
"Henry stai bene?"
Silenzio. Cominciai a preoccuparmi e andai in cucina per chiedere spiegazioni ai miei
"Hey per caso sapete.." la voce mi si spense. In cucina non c'era nessuno. In casa, non c'era nessuno. Ero sola.
Trovai un post it attaccato alla porta del frigo.

Riunione improvvisa con altri demoni. Ci spiace.
Mamma e papà.
P.S. Henry ha insistito per chiudere a chiave il bagno.

Già, me n'ero accorta.
Gettai il biglietto nel cestino e andai nell'altro bagno. Mi lavai i denti e andai a dormire. Stavo per spegnere la luce che mi venne un'idea. Chiusi tutti i balconi e le tende. Ero completamente al buio. Mi tolsi la maglietta del pigiama infilandomi la felpa bucata. Andai in salotto e mi sedetti sul pavimento freddo.
Aprii le ali lasciando che si spalancassero in tutta la loro grandezza. Le sbattei più volte volte, piano, in modo da non fare rumore. Mi alzai in piedi e provai a sollevarmi. Sentii i piedi staccarsi da terra e le punte delle ali sfiorare il soffitto.
Era una sensazione bellissima, ma non potevo rischiare di farmi scoprire.
Richiusi le ali sulla schiena e andai a dormire.

"Perché hai scritto "u" di fianco al mio contatto?"
Ero seduta insieme alla mia nuova amica umana, Amber, e stavo salvando il suo numero di telefono.
"Ehm...perché..."
E ora che le dico?!?!
"Perché sei molto simpatica!"
"Simpatica?"
Alzò un sopracciglio.
"Sì...tipo uuuu che simpatica!!!"
Alzò anche l'altro sopracciglio.
"Non ti credo, ma non ti faccio altre domande"
"Grazie..." sussurrai
Continuammo a parlare di noi e delle nostre famiglie. Ci eravamo conosciute grazie ai nostri papà che lavoravano insieme.
Quando ci avevano presentate mio papà mi aveva sussurrato all'orecchio una sola parola
"Distruggila"
All'inizio non avevo capito cosa intendeva. Poi quando mi resi conto, pensai che dopotutto non poteva essere così terribile. Le avrei fatto qualche scherzetto, che poi avrei ingigantito con i miei, e basta. Anche perché era simpatica e sembrava accettarmi così com'ero (non sapeva che ero un angelo, ma comunque ero una persona strana ai suoi occhi).
"Posso farti una domanda?" Chiese
"Me l'hai appena fatta"
Classico giochino che lasciava spiazzato chiunque non lo conoscesse. O che non conoscesse Harry Potter. Sembra strano, ma a noi creature soprannaturali ci piaceva vedere come gli umani ci rappresentavano. Harry Potter non c'entra molto con angeli e demoni, ma era comunque un bellissimo film.
"Uhm...posso fartene un'altra?"
"Me l'hai appena fatta"
Mi guardò storto e poi sorrise.
"Ok allora te la faccio e basta"
"Va bene"
"Perché ti tingi i capelli?"
Porca trota.

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