"Ma io non mi tingo i capelli"
"Certo. E io sono la Regina Elisabetta" esclamò incrociando le braccia al petto.
Sospirai.
"D'accordo. È vero me li tingo, ma perché sto meglio con il nero che con il biondo" mentii. In realtà non era vero. Cioè avevo amiche con i capelli scuri, ma loro stavano bene...io invece mi sentivo strana.
"Quindi tu saresti bionda?"
"Sì ma non devi dirlo a nessuno!"
"Ok..."
"Non sto scherzando. I miei non devono sapere che l'hai capito. Intesi?"
"Va bene va bene...ma perché tutti questi misteri?"
"Ehm...non posso spiegarti ora, solo...fidati di me ok?"
"Mi fido ma..."
"Niente ma. O ti fidi o non ti fidi"
Dissi guardandola negli occhi. Gli occhi degli umani non incrociavano mai direttamente quelli degli angeli e demoni perché i nostri erano più...profondi...avevano quel qualcosa in più che gli umani non possedevano e quindi spesso guardavano la bocca o il naso.
Era un ragionamento difficile da spiegare, neanch'io lo avevo capito del tutto quando i miei me lo avevano spiegato.
"Mi fido"
Le credetti.
Guardai l'ora sul telefono e vidi che era tardi.
"Mi spiace Amber ma devo proprio andare. Ci vediamo di nuovo vero?"
"Certo"
Mi abbracciò e rimasi un po' stupita. Nessun umano mi aveva mai abbracciato. Era una sensazione strana, eravamo così vicine che riuscivo a percepire la sua anima attraverso il suo corpo. Percepire l'anima di un umano era abbastanza semplice. Poteva essere paragonata al battito di un cuore, ma diversamente dal cuore vero aveva un battito più lieve e non aveva un vero e proprio punto in cui si sentiva, come il polso o il collo. No, l'anima la sentivi come un insieme di energia che ti investiva come un'onda del mare.
Gli angeli e i demoni non avevano un'anima. Erano pura essenza, o spirito, a seconda della propria fede.
Mi staccai da lei e quel lieve battito, quel lieve calore si dissolse come neve al sole.
Ci salutammo e io tornai a piedi a casa mia.Quella sera avevo avuto un'idea pericolosa. Molto pericolosa.
Finsi di andare a dormire e aspettai di sentire i respiri dei miei genitori e di mio fratello diventare regolari, poi mi alzai, indossai un paio di jeans elasticizzati e la felpa bucata.
Uscii dalla finestra, accostando il balcone e infilai le scarpe da running. Mi strofinai le braccia, rabbrividendo a causa del freddo e cominciai a correre.
Aspettai di arrivare in una piccola radura del bosco dietro casa nostra prima di fermarmi.
Mi misi in ascolto chiudendo gli occhi, aspettandomi quasi di sentire i passi di mio fratello che mi veniva a prendere per riportarmi a casa.
Non sentii nulla. Mi rilassai un poco e spalancai le ali sospirando per il sollievo.
Mi sollevai da terra e feci un breve volo stando attenta a non sollevarmi troppo. Risi, ero felice. Spalancai le braccia e salii in cielo.
Salii e salii finché l'aria non si fece rarefatta, finché le nuvole non nascosero il candore delle mie ali agli occhi degli umani.
Volai per un tempo che mi parve infinito e tornai a terra.
Mi sedetti a terra ansimando appena per lo sforzo.
Mi avvolsi il corpo con le ali, per riuscire a scaldarmi e lo sentii. Un fruscio. Ritirai immediatamente le ali e mi alzai in piedi.
Lo sentii di nuovo e mi mossi silenziosamente verso la fonte del rumore.
Scostai le foglie di un grosso cespuglio alla base di un albero e vidi che si trattava soltanto di un riccio.
Sospirai per il sollievo.
Tornai a casa camminando, riflettendo su quel bisogno impellente che avevo sentito di dover aprire le ali.
Non riuscivo a spiegarmelo. Di solito, quando mi veniva voglia, le aprivo un pochino in cantina per far si che non si atrofizzassero. Ma basta. Non avevo mai sentito il bisogno di volare come stasera. Continuai a rifletterci per tutto il tragitto verso casa. Mi tolsi le scarpe ed entrai in camera tramite la finestra. Mi rimisi il pigiama e mi infilai sotto le coperte.
Mi addormentai in poco tempo, scivolando in un sonno senza sogni. Non mi ero neppure accorta che qualcuno mi aveva seguito e aveva visto tutto."Per caso hai sentito dei rumori strani stanotte?"
Chiese mio fratello entrando in cucina con un paio di pantaloncini e una maglietta grigia.
"No perché?" Ero seduta al tavolo e stavo divorando una fetta di torta con la crema.
" Così"
Si stiracchiò e si versò una tazza di caffè.
I nostri genitori erano già andati al lavoro, quindi eravamo soli in casa. Finii la torta con l'ultimo sorso di caffellatte e andai a vestirmi.
Presi un paio di leggings e una felpa con cappuccio.
"Henry io vado che così faccio la strada con calma"
"D'accordo. Ci vediamo dopo a scuola"
"Ok...non ti dispiace che ti lascio da solo vero?"
"No tranquilla...certe volte si vede tanto che non sei un demone, sei troppo gentile" disse con un sorriso
"Uhm...allora a dopo"
"Ciao Elly"
Chiusi la porta dietro di me e feci partire la riproduzione casuale dell'mp3."Ciao Elly"
"Oh ciao Amber...come stai?" Chiesi sorridendo
"Bene e te?"
"Bene dai"
"Oh aspetta..."
Allungò una mano verso di me e mi tolse qualcosa dalla manica del giubbotto.
Una piuma. Delle mie ali.
"Molto bella...chissà di che uccello è"
"Ehm...già"
Come cavolo avevo fatto a non accorgermi?? Ok che era piccola perché era una di quelle dello strato più interno, ma lo stesso è una tragedia. Se fossero stati i miei a scoprirla mi avrebbero come minimo buttato fuori casa.
Loro non sapevano che non avevo rinnegato la mia natura di angelo e che mai avrei accettato i modi di fare dei demoni, pensavano soltanto che fossi una ragazza introversa e timida, e che, vista la mia natura, ci volesse più tempo rispetto a mio fratello per imparare a comportarmi come loro.
"Vieni andiamo che è suonata" dissi prendendola per la manica del cappotto.
Mi seguì dentro l'edificio scolastico, lasciando cadere a terra la piuma che si posò con grazia sul terreno.
Tempo dopo avrei scoperto che un ragazzo, un ragazzo che sapeva cos'ero, l'aveva raccolta e tenuta con sé. E che forse, era lo stesso che mi aveva vista la notte prima.

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Double
ParanormalCome ti sentiresti se dovessi fingere ogni giorno di essere qualcun'altro? Se dovessi nascondere quello che sei perché potresti morire? Fare attenzione a tutto quello che dici o fai per paura di essere scoperta? Come ti sentiresti? Io devo farlo ogn...