Capitolo 7

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Rise e il professore ci guardò fulminandoci con lo sguardo.
Ci zittimmo entrambe e riprendemmo a scrivere appunti.
"Ha un certo fascino"
"Ora non esageriamo..." dissi ridacchiando.
La campanella suonò e noi ne approfittammo per dare il benvenuto al nuovo studente.
"Ciao...io sono Amber e lei è Ellen"
"Elly per gli amici" aggiunsi.
Annuì.
"Perfetto. Amber e Elly. Io sono Trevor, ma credo che lo sappiate già"
Annuimmo entrambe e restammo lì a guardarci. Dopo un po' non ne potei più.
"Oh ti ricordi di Serafina? Oggi è il suo compleanno!"
Mi guardò interrogativa. Le feci l'occhiolino e lei sorrise.
"Ah è vero!! Scusa Trevor ma dobbiamo assolutamente farle gli auguri altrimenti si offende e allora sì che sono guai" disse senza smettere di sorridere.
"Tranquille. Fatele gli auguri anche da parte mia"
"Certo. Ci vediamo dopo"
Uscimmo di corsa dalla classe e andammo a sederci su una panchina al piano di sopra.
"Cavolo. Era una situazione davvero imbarazzante"
"Già. Dobbiamo ringraziare Serafina"
Dissi ridendo.
"Sì certo! Ma un nome un po' più comune?"
"Naa! Tanto se l'è bevuta"
"Sicuro"
"Tranquilla"
Tornammo in classe e lui ci sorrise.
"Si è offesa?"
"No anzi era molto felice"
"Fa anche una festa?"
"Ehm...no è una tipa riservata"
"Capisco" disse sollevando l'angolo della bocca.
Sorrisi e tornai a sedermi di fianco a Amber.
"Sai che danno una festa stasera?"
"Che festa?"
"Una festa a cui è invitato chiunque abbia questo" disse sventolandomi un volantino nero pieno di ghirigori.
"E tu come l'hai avuto?"
"Mia sorella è in quinta e se ne è fatta dare qualcuno in più. Ecco il tuo"
Mi passò un secondo volantino che feci sparire nel diario.
"Non so se i miei mi lasceranno venire"
"Io credo di sì. Digli che ti ho invitato a una festa di una mia amica"
"Dubito che ci credano..."
"Dai i genitori sono tutti uguali"
"Non proprio tutti..." borbottai a mezza voce.
"Come?"
"No nulla. Glielo chiederò stasera"
"Perfetto"

"Ma certo che puoi andare a quella festa"
Addio volo notturno.
"Davvero? Ma non so neanche chi viene!"
"E allora? Sei un demone non una mortale pappamolle. Fai un po' di casino anche."
"Uhm...va bene..."
No. I miei genitori non erano come gli altri. Nessun genitore inciterebbe i propri figli a fare casino alle feste.
Salii in camera e scrissi ad Amber che sarei andata alla festa.
Lanciai letteralmente il cellulare sul copriletto e sorpirando aprii l'armadio.

Dopo circa due ore riuscii ad abbinare un paio di jeans neri elasticizzati con una maglietta argentata con le maniche a pipistrello.
Sussultai quando sentii la suoneria del telefono.
"Pronto?"
"Ciao Elly sono Amber...siccome è complicati spiegarti dov'è la festa ti va se vieni qui da me un po' prima e ci andiamo insieme?"
"Ok perfetto. A dopo allora"
"A dopo"
Misi giù e recuperai una maxi borsa blu dal fondo dell'armadio.
"Mammaaa!!"
"Dimmi!"
"Mi portate da Amber primaa?"
"Si va benee"
I colloqui urlati erano i miei preferiti, perché così anche mio papà era sicuramente a conoscenza del fatto che avrebbe dovuto portarmi prima da Amber.
Presi giubbotto e borsa e mi precipitai giù dalle scale, mentre mi infilavo un paio di Doc Martens alti fino al ginocchio neri.
"Dai papà!"
"Sisi andiamo andiamo..." sorrise.
Salimmo in macchina e mentre mi stavo allacciando la cintura mi fece una domanda.
"Come va con Amber?"
"...bene"
"Bene?"
"Sì..."
"Sai cosa pretendo da te"
"Lo so. Sto facendo in modo che si leghi a me...così conquisto la sua fiducia"
"Brava."
Chiusi gli occhi.
No papà. Non dirmi brava perché non ne vado fiera. Mi sento una schifezza ogni volta che ci penso.
Non dirmi brava. Non farlo.
Arrivammo a casa di Amber e i nostri papà rimasero a chiacchierare sulla porta di casa mentre Amber mi trascinava in camera sua.
"No no no!!! Non ci siamo per niente!"
"Cioè?"
"Non puoi venire vestita come se andassi a scuola!"
"Non ho mai messo i Doc Martens per venire a scuola e nemmeno questa maglietta"
"Intendevo in generale. A questa festa ci sarà mezza scuola..."
"E allora?"
"E allora dovresti mettere qualcosa di un po' più provocante..."
"Eh!?!?!"
"Provocante rispetto a quello che hai su"
"Spiegati"
"Elly...anche un sacco di iuta sarebbe più provocante di un paio di jeans"
"Non è vero!!"
"Un po' sì però. Dai vieni qui che ti trovo qualcosa di decente"
Sospirai e la raggiunsi davanti all'armadio.
Alla fine mi costrinse a indossare un mini vestito nero senza spalline.
"Allora...io metto questo vestito a una condizioni"
"Sentiamo..."
"Voglio mettere i Doc Martens"
"My gosh..." si prese la testa fra le mani.
"Lo prendo per un sì"
Calzai gli stivali mentre lei finiva di passarsi il mascara sulle ciglia già lunghe di natura.
Sua mamma ci accompagnò a questa famigerata festa e durante il viaggio continuava a raccomandarsi sul comportamento, l'orario e tutte quelle cose da mortali.
"Allora divertitevi ragazze"
"Sì grazie" risposi
"Ciao mamma"
Appena entrammo nella casa, anzi, nella villa enorme, fummo investite dal rumore altissimo della musica.
"Vieni andiamo a ballare" urlò Amber
"Ma anche no! Io non so ballare"
"Chisseneee!!" Mi prese per un polso e mi trascinò nella stanza adiacente che era stata adibita a pista da ballo, con tanto di palla da discoteca.
Mi trascinò in mezzo alla massa di gente e cominciammo a ballare.
Dopo un po' mi stufai e le feci segno che uscivo.
Annuì continuando a ballare e io mi allonatanai.
Uscii all'aria aperta e rabbrividii.
Mi sedetti sul muretto in pietra, torturandomi l'orlo del vestito. La festa sarebbe durata ancora qualche ora quindi ne approfittai per fare un giro.
Mi incamminai sulla via ghiaiosa che ricopriva il vialetto della villa.
Non sapevo dove andare così decisi di starmene solo un po' da sola prima di tornare di nuovo dentro.
Forse non avrei dovuto farlo.
"Ancora viva angioletto?"
Appena sentii la sua voce il sudore mi si congelò sulla schiena.
Mi girai lentamente verso Alex.
"Perché? Ti sto così antipatica?"
"Finché sei qui sì"
"Be se è solo per questo...posso anche andarmene"
"Intendevo qui sulla Terra"
"Ah"
"Ma non hai ancora capito? Io ti voglio morta. Morta!"
"Lasciala stare!"
Io e Alex ci girammo nello stesso momento verso la voce.
"Trevor? Cosa ci fai qui?" Chiesi con voce stridula. Ci mancava solo il mio nuovo compagno di classe.
"Oh...pure un mortale coraggioso stasera"
"Sono mortale quanto te viscido demone"

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