"Trevor?"
"Ciao Elly. Scommetto che vuoi parlarmi"
"Esatto..."
"Spara"
"Allora...devo sapere perché i tuoi sono venuti qui"
"Te l'ho già detto. Perché il.."
"Sì lo so! Il mondo degli umani è in pericolo! Ma avevi detto anche che i tuoi stavano cercando dei demoni. Perché? Chi è che cercano?"
Si massaggiò la fronte sospirando.
"Be??"
"Loro cercano i tuoi genitori Elly. Per ucciderli"
"Ma perché!?!?!?"
"Questo davvero non lo so...mi spiace" aggiunse.
"Non puoi...cercare informazioni?"
Scosse la testa.
"Si insospettirebbero"
"Ah no ok aspetta un attimo. Non te ne frega nulla vero?"
"Come?"
"Non te ne frega niente se i miei genitori vengono uccisi. In fondo sono solo demoni no?" Dissi sarcastica.
"Io...non posso farci nulla"
"Oh si che potresti. Potresti aiutarmi a proteggerli"
"E...come?"
"Cercando informazioni"
"Non posso"
"Perché?"
"Io sono...un angelo. Uccidere i demoni è nella mia natura. E anche nella tua"
"Se tu mi dai tutte le informazioni che mi interessano io ti dirò fin dove si estende il mio potere"
Mi guardò stupito.
"Cioè?"
"Eh no. Prima le informazioni"
Sorrise. Un sorriso triste.
"D'accordo"
Tesi la mano destra e lui me la strinse.
"Mi stai già più simpatico"
Ridemmo insieme."Elly?"
"Sì papà?"
"Sei per caso entrata nel mio studio?"
Ops.
"No. Certo che no."
"Ah ok"
"Perché?"
"No no nulla figurati..."
Annuii e tornai a concentrarmi sul libro che stavo leggendo. Lo chiusi quando mi resi conto che avevo letto la stessa riga per tipo cinque volte di seguito senza capirne il senso.
"Vado a fare un giro"
"Non stare via molto"
"Va bene"
Uscii di fretta di casa e andai a rifugiarmi su una piccola collina da dove riuscivo a vedere l'orizzonte quando c'era il sole.
Raccolsi le ginocchia al petto e lasciai vagare lo sguardo e la mente.
Provai a fare il punto della situazione. Avevo trovato una chiave che non apriva nessuna porta e riuscivo a uccidere un demone e pure a resuscitarlo.
Non mi accorsi della figura accanto a me finché non si sedette.
"Ciao Elly"
"Ciao Trevor"
"Come mai sei qui a...deprimerti?"
Feci spallucce.
"Come hai fatto a trovarmi?"
"Sesto senso"
"Certo. Mi pare ovvio"
Con la coda dell'occhio lo vidi sorridere.
"Ho fatto quello che mi hai chiesto"
"Serio?"
"Certo"
"Ti ascolto"
"Allora...i miei genitori, se ho ben capito, stanno cercando i tuoi perché vogliono rubargli una...chiave"
Il cuore prese ad accelerare. Non era possibile.
"E...perché?"
"Quella chiave più un'altra chiave formano una coppia di chiavi"
"Ma dai? Non l'avrei mai detto"
Lui mi ignorò e riprese il suo discorso
"Questa coppia di chiavi è molto importante...non so perché. Non me l'hanno detto" sospirò "di solito un anno le custodiscono gi angeli e un anno i demoni. Quest'anno toccava agli angeli, ma i demoni non gliene hanno date e loro vogliono riprendersele"
"Quindi i miei hanno questa...chiave, ma l'altra chi ce l'ha?"
"I miei. L'ho recuperata io. L'aveva Alex"
Non risposi, d'altronde lo sapevo già.
"Ora tocca a te"
"Come?"
"Cos'altro hai scoperto sul tuo potere?"
Gli raccontai la storia del demone sul tetto del palazzo, omettendo la parte del biglietto ritrovato vicino allo zaino e mano a mano che andavo avanti la sua espressione si tramutava da stupore a sconcerto e a...paura.
Alla fine lui rimase zitto a fissarmi.
"Non dici niente?"
"Ehm...non so cosa dire"
"Hai paura di me vero?"
Non rispose. Aveva un'espressione eloquente. Sembrava terrorizzato.
"Ascolta Trevor. Se tu hai paura di me allora non ci siamo proprio. Noi dobbiamo essere...una squadra. Ci sarà una guerra inevitabile e se non rimaniamo insieme moriremo ok?"
Annuì piano.
"Se i miei genitori scoprono che ho ancora le ali mi uccidono e se i tuoi scoprono che stai proteggendo i demoni che hanno questa chiave pure. Quindi siamo sulla stessa barca"
"Chi ha detto che ti sto proteggendo?"
Lo guardai e il terrore cominciò scivolarmi lungo il corpo.
"Tu...hai detto ai tuoi dove si trovano i miei genitori?"
Si guardò le mani.
"Trevor?"
Continuava a tenere lo sguardo fisso a terra.
"Trevor?!?!?"
Sollevò la testa e sorrise.
"Sei carina quando ti scandalizzi"
Lo osservai sconcertata.
What?!?!
"Non ho detto nulla tranquilla"
Sospirai per il sollievo.
"Non farmi mai più uno scherzo del genere"
"E tu smettila di nascondermi le cose"
Lo guardai stupita.
"So che hai tu la chiave"
"Ma come...?"
Ma porca miseria. Perché sono solo io la stupida che non capisce niente di niente?!?!?
"Quando ti ho detto della chiave sembrava che sapessi esattamente di cosa stessi parlando" spiegò
"Ah"
"Non so davvero a cosa servano quelle chiavi ma credo sia qualcosa di importante visto come ci tengono i miei"
"Già"
Guardai l'ora sul cellulare.
"Scusa Trevor, ma ora devo proprio andare...ci vediamo domani a scuola ok?"
"D'accordo"
Ci alzammo in piedi e inaspettatamente mi abbracciò.
Ricambiai l'abbraccio dopo un attimo di esitazione, stringendolo forte.
"Ciao Elly"
"Ciao Trevor"
Mi incamminai verso casa e mi voltai prima di sparire dietro la curva, ma lui era già andato via."Hey Amber!"
"Ciao Elly"
"Che hai? È successo qualcosa?"
Aveva un'espressione strana.
"A me no, ma a te sì e non mi vuoi dire nulla"
Scossi la testa.
"Amber io..."
"Non ho niente contro di te, ma se non vuoi più essere mia amica dimmelo e basta"
"Non è che non voglio più essere tua amica...è solo che...non posso. Davvero"
La osservai annuire e allontanarsi.
Mi dispiaceva. Cavolo se mi dispiaceva, ma dovevo proteggerla. Anche se questo significava la fine della nostra amicizia.Tornai a casa più triste che mai.
Non sapevo più cosa pensare.
Sembrava quasi che tutti sapessero cos'ero tranne i miei familiari. O forse volevano farlo sembrare a me.
Avevo legato la chiave a un cordoncino e me l'ero appesa al polso. Nessuno avrebbe potuto notarla visto che era inverno e nessuno indossava le maglie a maniche corte per uscire di casa.
A casa mi guardarono un po' preoccupati, ma non chiesero niente per fortuna.
Dopo pranzo provai a chiamare Amber, ma non rispondeva al cellulare e nemmeno ai messaggi.
Stavo per bloccare il cellulare che mi arrivò un messaggio. Di Amber.Devo parlarti. Vediamoci alla vecchia casa in fondo alla tua via.
Presi il giubbotto e uscii.
Più tardi avrei maledetto quel mio difetto di essere troppo precipitosa.

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Double
ParanormálníCome ti sentiresti se dovessi fingere ogni giorno di essere qualcun'altro? Se dovessi nascondere quello che sei perché potresti morire? Fare attenzione a tutto quello che dici o fai per paura di essere scoperta? Come ti sentiresti? Io devo farlo ogn...