Rimasi a fissarlo mentre lentamente riprendeva conoscenza.
"Ma che cosa...?"
"No fermo stai giù"
Scansò via la mia mano e si mise seduto.
"Chi è stato...?"
"Io"
"Tu?"
Annuii.
"Mi hai riportato in vita. Un angelo che riporta in vita un demone" rise e si toccò il petto.
"Come hai fatto a proposito?"
"Non lo so"
Si bloccò. Si tastò il petto e poi mi guardò confuso.
"Che cosa c'è?"
"Il...il mio cuore...non batte più"
"Cosa?!?!"
Gli toccai il petto e constatai che davvero non batteva più.
"Sei vivo. Ma il tuo cuore non batte."
"Tipo un vampiro..."
"Più o meno"
"Non so se esserti grato o se maledirti"
"Non lo so neanch'io..."
Sorrise. Aveva un che di strano quel suo sorriso e mi alzai subito in piedi.
Scoppiò a ridere di nuovo mentre si rialzava faticosamente.
"Tranquilla angioletto. Non ho la forza e mi è passata la voglia di ucciderti. Forse però non avresti dovuto riportarmi in vita"
Rimasi spiazzata da quelle parole e lo osservai mentre scendeva dal tetto del condominio attraverso la scala antincendio.
"Hey aspetta!"
"No. Ho aspettato fin troppo. Ringrazia che sei ancora viva. Anche se non per molto" rise e se ne andò.
Mi sedetti sul bordo del tetto lasciando penzolare le gambe nel vuoto.
Ho ucciso e resuscitato un demone. Fantastico.
Mi guardai le mani. Non avevano nulla di strano nonostante le avessi usate per disintegrare un cuore, perciò mi tranquillizzai.
Rimasi lì a fissare il vuoto per un tempo che mi parve infinito prima di rialzarmi e scendere dal condominio.
Usai anch'io la scala antincendio e tornai nel vicolo per recuperare lo zaino.
Quando lo trovai mi accorsi che c'era anche un biglietto vicino.
La calligrafia era tremolante e sembrava che fosse stato scritto in fretta.Tornerò
Lo ridussi in minuscoli pezzettini, lasciandoli cadere a terra come tanti coriandoli e tornai a casa.
"Dov'eri finita?? Ti abbiamo cercato dappertutto!!"
Il tono irritato di mia madre mi lasciò del tutto indifferente. Lasciai cadere a terra lo zaino e mi chiusi in camera.
Il solito insomma.
"Ellen torna subito qui!!"
La ignorai e mi concentrai sul libro che avevo davanti. L'avevo preso in prestito dallo studio di mio papà. Era un libro riguardante angeli e demoni e le loro caratteristiche.
Lo sfogliai, ma non trovai nulla su angeli che poteva in qualche modo essere collegato a quello che riuscivo a fare o qualcosa di simile.
Decisi di rimettere il libro al suo posto. Mio fratello era al piano di sotto intento a studiare mentre i miei erano fuori. Per prudenza utilizzai lo stesso la torcia del telefono. A piedi scalzi entrai nello studio di mio papà. Non facevo rumore sulla moquette e rimisi il libro vicino al grosso tomo sullo scaffale. Stavo per uscire che mi venne una curiosità.
Tornai sui miei passi e mi accucciai per terra di fronte alla scrivania.
Con la torcia illuminai la serie di cassetti e provai ad aprire il primo.
Non c'era nulla, o meglio, nulla di interessante. Sono qualche penna, registri contabili e alcuni post-it dimenticati da tempo.
Provai con il secondo, ma era chiuso a chiave. Provai a forzare la serratura con un forcina come nei film, solo che quello non era un film e io non ero una criminale quindi non funzionò.
Sei un'assassina.
Appena mi resi conto di quello che avevo pensato mi bloccai. Essere un'assassina era molto peggio che essere una criminale.
Scossi la testa e ripresi ad armeggiare con la serratura. Non riuscendo a fare nulla mi arresi e feci per uscire.
In quel momento qualcosa attirò la mia attenzione. All'inizio non avevo ben capito cosa mi aveva stupito, poi mi accorsi che c'era una specie di minuscolo rigonfiamento sulla moquette.
Non l'avrei mai visto se non avessi usato la torcia. Infatti la luce principale avrebbe nascosto l'ombra che causava quel leggero rigonfiamento.
Mi avvicinai e tastai con le dita la moquette. Notai che la moquette era stata tagliata e rimessa a posto a regola d'arte. La sollevai e tirai fuori una minuscola chiave in argento piena di spirali e vari ghirigori disegnati.
La osservai perplessa. Non sembrava della misura del cassetto tuttavia tornai a sedermi davanti alla scrivania e provai a infilarla nella serratura. Quando sentii il click ebbi un sussulto. Infatti in tutto quel silenzio sembrava avesse fatto un casino di rumore.
Aprii il cassetto e quello che trovai fu un'altra chiave.
La presi in mano illuminandola. Era più grande e pesante di quella di prima e questa sembrava in...ottone? Bho non ero mai stata brava in chimica quindi lasciai perdere.
Richiusi il cassetto e rimisi a posto la chiave piccola sotto la moquette.
Non c'erano altri cassetti ed ero stata dentro lo studio già un pezzo quindi, stringendo la chiave in una mano e facendo luce con l'altra uscii dalla stanza socchiudendo la porta.
Tornai in camera e finsi di leggere un libro distesa sul letto. In realtà riflettevo sulla chiave.
Perché mio papà ha voluto nascondere così bene questa chiave?
Non riuscivo a darmi una risposta. Nella nostra famiglia non c'erano mai stati segreti. O almeno fino adesso.
Il giorno dopo sarei tornata nello studio."Papà tu cosa sai sui poteri di angeli e demoni?"
"Non molto Elly. So quello che sanno tutti e quindi anche voi. Perché questa domanda?"
"Ah no così..."
Era sera e stavamo cenando. Fuori piovigginava e il ticchettio delle gocce di pioggia sovrastava il silenzio che si era creato in cucina.
Dopo cena tornai in camera. Sentii mio papà andare nello studio e lo seguii. Se volevo scoprire qualcosa dovevo capire se c'era qualcosa da scoprire.
Lo osservai attraverso la serratura della porta e vidi che apriva il secondo cassetto con una copia, appesa al collo, della chiave che avevo trovato sotto la moquette.
Quando vide che mancava la chiave un'espressione di sorpresa e di preoccupazione apparve sul suo viso. Si alzò e io tornai di corsa in camera, la chiave stretta nel pugno.
Uscì dallo studio e andò da mia mamma che si trovava al piano di sotto. Riuscii a sentire solo qualche spezzone di frase.
"...la chiave...sparita...chi può averla rubata?...siamo in pericolo..."
Tornai in camera e osservando meglio la chiave mi resi conto che l'avevo già vista.
Al collo del primo demone che avevo ucciso.
Al collo di Alex.

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Double
ParanormalCome ti sentiresti se dovessi fingere ogni giorno di essere qualcun'altro? Se dovessi nascondere quello che sei perché potresti morire? Fare attenzione a tutto quello che dici o fai per paura di essere scoperta? Come ti sentiresti? Io devo farlo ogn...