•parte 2•

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Axl pov
Oggi la madre di Jeff gli ha chiesto se poteva andare a prendere alcune sue cose nella sua casa a Lafayette visto che anche lei si sta trasferendo a Los Angeles. Non ho voglia di ritornare in quel posto, ma pensare che quello stronzo di Stephen Bailey mi possa vadere per strada senza potermi fare niente mi eccita.
Dopo diverse se non troppe ore di macchina arriviamo in città; rivedo i luoghi dove mi ritrovavo con il mio gruppo, la chiesa, la casa abbandonata dove andavamo a drogarci, la scritta che ha segnato il mio addio e poi....aspetta! Quella è Rosy, mia sorella minore. Chiedo a Jeff se puó lasciarmi sul marciapiede e venirmi a riprendere quando avrà finito. La vedo allontanarsi, probbabilmente verso casa o la chiesa, è attenta ma con lo sguardo basso; questo è solo frutto di ciò che le fa quello stronzo. È diversa, i suoi capelli sono corti fino a coprire le orecchie di uno strano color lilla; è magrissima e apparentemente diffidente, avvolte sembra barcollare leggermente. Mi sto per commuovere alla visione di quell'esile figura, ho paura solo ad avvicinarmi; decido di seguirla e basta. Sta andando a casa, mi vengono i brividi a rivedere quel luogo che ho odiato così profondamente. Rosy si sofferma sul vialetto quasi esitando ma poi continua a camminare e apre la porta di casa; mi chiedo per quale motivo non l'abbia fermata prima. È finita, l'ho abbandonata di nuovo, sono uno stronzo. Non posso lasciarla qui ancora, devo portarla via ora, questa sera. Mi alzo dall'aiuola dove mi ero nascosto e con passo deciso irrompo in casa, mi allarmo quando sento urla provenire dallo studio di Stephen, dove da piccoli ci era vietato entrare. Corro verso la stanza e spalancando la porta vedo uno degli spettacoli più strazianti della mia vita. Lo stronzo è sul pavimento; mia sorella è sotto di lui ed ha le mutandine abbassate. Sta piangendo disperatamente con le guance tutte rosse e il corpo pieno di unghiate. Tiro su la testa di cazzo e scateno tutta la mia violenza....Non ricordo un granchè apparte la figura di Rosy che urla in un angolo della libreria, un forte calore e mia madre che mi supplica di andarmene e portare via con me mia sorella. Chiamo Izzy e mi dice che sta arrivando, aspetto qualche metro più in là di quel posto che chiamavo casa, con Rosy in collo visto che ha perso i sensi. Ora dorme sotto la coperta nei sedili posteriori della macchina, Jeff è più silenzioso di quanto la sua natura permetta ed io penso ancora a quella terribile scena nello studio.

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